Cure - Pornography

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Pornography è il quarto album dei Cure, rockband britannica ancora in attività che ha visto l'apice del successo a cavallo degli anni '80 e '90.

Il disco

L'album è stato pubblicato il 4 maggio 1982, ed è considerato il più dark tra gli album prodotti dal gruppo nonché una delle pietre miliari del genere dark/gothic stesso. Musica e testi non lasciano spazio all'allegria, ma sprofondano nella malinconia e nel nichilismo. Ritmi incessanti e una scarna sezione ritmica, dove spesso trovano spazio solo il basso e la batteria a corredare la voce cupa di Robert Smith, ne fanno un album musicalmente pesante, segnato dalla rabbia e dal rifiuto della vita. L'abuso di droghe ha contribuito certamente al concepimento di quest'album, pieno di immagini di morte e decomposizione. Simbolico è il verso iniziale della prima canzone (One Hundred Years) , che recita "It doesn't matter if we all die" ("Non importa se moriamo tutti"). È stato il primo album della band a raggiungere la Top 10 nel Regno Unito, entrando direttamente al numero 8.

Il titolo

Il titolo abbastanza controverso del disco è nato senza alcun intento provocatorio, bensì da discussioni interne al gruppo sul vero significato della parola:
« Abbiamo avuto una discussione su cosa fosse la pornografia e sono stato sorpreso dall'apprendere che ognuno aveva un'idea diversa. [..] Non è il soggetto che è pornografico ma l'interpretazione che ne dai. Vedere qualcuno scopare una scimmia non mi colpisce particolarmente. Mi colpisce di più vedere qualcuno che attacca qualcun altro per averlo fatto. Per molte persone, la pornografia è legata a vecchi valori. Ma dopo tutta questa discussione Simon voleva chiamarlo "Sex!" »

(Robert Smith, da Ten Imaginary Years, di Barbarian, S. Sutherland, R. Smith, Zomba Books 1988, ISBN 0-946391-87-4)

Tracklist

Tutte le canzoni sono state composte da Simon Gallup, Robert Smith e Laurence "Lol" Tolhurst.

1. One Hundred Years (6:40)
2. A Short Term Effect (4:23)
3. The Hanging Garden (4:33)
4. Siamese Twins (5:30)
5. The Figurehead (6:15)
6. A Strange Day (5:04)
7. Cold (4:27)
8. Pornography (6:28)

Formazione


* Robert Smith: voce, chitarra, tastiere
* Simon Gallup: basso, tastiere
* Laurence Tolhurst: batteria, tastiere

Deluxe Edition

Il 25 aprile 2005 questo album è stato ripubblicato in versione rimasterizzata, con l'aggiunta di un CD bonus di demo, live e rarità. La tracklist del CD 2 è la seguente:

1. Break (group home instrumental demo 11/81 - previously unreleased song) (2:11)
2. Demise (Rhino Studio instrumental demo 12/81 - previously unreleased song) (2:09)
3. Temptation (Rhino Studio instrumental demo 12/81 - previously unreleased song) (4:00)
4. The Figurehead (Rhino Studio demo 12/81 - previously unreleased version) (6:12)
5. The Hanging Garden (Rhino Studio demo 12/81 - previously unreleased version) (5:29)
6. One Hundred Tears (Rhino Studio demo 12/81 - previously unreleased version) (7:00)
7. Airlock: The Soundtrack (3/82 - previously unreleased) (13:07)
8. Cold (live in the Hammersmith Odeon 5/82 - previously unreleased version) (3:54)
9. A Strange Day (live in the Hammersmith Odeon 5/82 - previously unreleased version) (4:05)
10. Pornography (live in the Hammersmith Odeon 5/82 - previously unreleased version) (5:55)
11. All Mine (live in the Hammersmith Odeon 5/82 - previously available on 'curiosity' mc 1984) (2:54)
12. A Short Term Effect (live in Brussels 6/82 - previously unreleased version) (4:05)
13. Siamese Twins (live in Brussels 6/82 - previously unreleased version) (6:03)
14. Temptation Two (a.k.a. LGTB) (RS studio demo 7/82 - previously unreleased song) (3:57)

Durata: 71:01

Singoli


* The Hanging Garden (luglio 1982). Bsides: One Hundred Years, Killing an Arab (live), A Forest (live)


Album particolare e strepitoso:D
 

Apart

New member
Disco eccezionale nella sua lentezza, nella sua cupezza, nella sua decadenza. Il disco dark per eccellenza, dei Cure, e più in generale dello stesso genere. Dei Cure, uno dei miei gruppi preferiti, è quello che ascolto meno: mi mette davvero tristezza.
 

Entropya

New member
Concordo con quanto detto.
Il disco dark per eccellenza, il mio preferito del mio gruppo preferito. Ce l'ho anche in vinile :wink:
La prima volta, quando ho sentito le tastiere di One Hundred Years, è stata una vera e propria folgorazione. Sono entrata in una specie di strano sogno, non facevo altro che ascoltare ed ascoltare il cd dall'inizio alla fine. Avevo 16 anni , e in qualche modo mi ha cambiata.
Poi è vero anche per me, col passare degli anni ho cominciato ad ascoltarlo sempre di meno. E' una strana cosa, avere un cd preferito eppure evitarlo accuratamente.
 

fouRags

New member
L'ho acquistato anni fa; adesso è da un po' che non lo ascolto, però mi piace sempre molto. : )
 
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