Il 1967 fu l'anno delle radio FM che cominciavano a trasmettere lunghi brani strumentali. In Gran Bretagna fu anche l'anno della moda psichedelica: in Aprile si tenne il Technicolor Dream, che segno` l'apice del fervore psichedelico a Londra, facendo seguito a vari eventi dell'UFO Club, e i Pink Floyd destarono scalpore con i loro singoli psichedelici.
Puntualmente i Beatles registrano Sgt. Pepper's Lonely Heart Club Band (1967), l'album quasi-concept che usci` proprio nei giorni in cui il festival di Monterey consacrava i nomi sacri di quegli anni. A differenza dei dischi rivoluzionari di quegli anni, registrati con mezzi umili e in fretta e furia, l'album dei Beatles era costato un'enormita` e aveva richiesto quattro mesi di lavoro.
I Beatles si librano nel ritornello etereo di Lucy In The Sky With Diamonds (le cui iniziali dicono "LSD"), con sitar, organi scordati e acuti indianeggianti, indulgono in canzoncine da vaudeville come Lovely Rita e When I'm Sixty Four (un ragtime d'epoca degno della Bonzo Band), sfoderano il melodismo stralunato di With A Little Help, e disseminano effetti di studio qua e la` per darsi l'aria di avanguardisti (Fixing A Hole e soprattutto Being For The Benefit Of Mr Kite), in realta` tutti spunti mediati dal music-hall, dal circo e dalle bande di paese.
A Day In The Life rappresenta l'apice di questo matrimonio di tecnica e di filosofia, di questo felice connubio fra la fantasia armonica di Martin (persino un'orchestra di quaranta elementi, in cui ogni strumento suona dalla nota piu` bassa a quella piu` alta) e l'esistenzialismo hippie di Lennon (che viviseziona l'alienazione borghese).
Tutto fluisce senza intoppi all'insegna di un melodismo di prima qualita`, ora potenziato da arrangiamenti d'alta fedelta`, e svariando con la solita disinvoltura dalla ballata folk al vaudeville di periferia, dal soul alle marce da fiera, dall'Oriente allo swing, dalla musica da camera alla psichedelia, dal tip-tap alle orchestrine del parco. Il tutto fuso in un flusso continuo che ricorda il susseguersi di sketch di uno spettacolo di varieta`.
Piu` che un album di musica psichedelica (rispetto alla quale sembra davvero un disco di retroguardia), Sgt Pepper fu la loro risposta ai sofisticati arrangiamenti pop di Pet Sounds, il capolavoro dei loro rivali Beach Boys, uscito un anno e tre mesi prima. I Beatles erano sempre stati ossessionati dai Beach Boys, dei quali avevano copiato le armonie vocali a piu` parti, lo stile melodico e l'atteggiamento di pazzerelli (tutta la carriera dei Beatles dal 1963 al 1968 ricalca praticamente quella dei Beach Boys, con un anno o due di ritardo, fino alla formazione della Apple Records esattamente un anno dopo la formazione della Brother Records). Pet Sounds aveva fatto scalpore, in quanto trasportava in una sofisticata arte di studio il melodismo naif della musica surf. I Beatles registrarono Sgt Pepper (dal febbraio al maggio 1967) sulla falsariga di Pet Sounds. Le differenze sono principalmente due: Pet Sounds venne arrangiato, orchestrato e prodotto da Brian Wilson in persona, non da un produttore esterno come George Martin; e i Beatles erano, come al solito, in ritardo sui tempi (non solo Pet Sounds era gia` uscito da un anno quando i Beatles cominciarono a registrare Sgt Pepper, ma erano gia` decine i dischi influenzati da Pet Sounds).
Il mito racconta che ci vollero ben 700 ore di registrazione per finire l'album. (Uno si domanda cosa avrebbero potuto fare tanti altri complessi meno fortunati con 700 ore di registrazione). Se uno prova a togliere qualche centinaia di ore di raffinamento, non rimane molto piu` di cio` che era gia` presente su Revolver: qualche tocco orientaleggiante, qualche bizzarria psichedelica, qualche arrangiamento classicheggiante. Togliendo ancora un po' di strati di produzione rimangono soltanto delle melodie pop, non molto diverse da quelle che scalavano le classifiche dieci anni prima.
La differenza e` che Sgt Pepper venne congegnato per far pensare all'opera rivoluzionaria. Fu anche il primo album dei Beatles di cui usci` una sola versione in tutto il mondo e quella versione era stata pensata per essere un album (nessuna delle sue canzoni usci` su singolo).
La verita` e` che, Per quanto dichiaratamente "sperimentale", anche Sgt Pepper rimaneva ancora un disco di musica leggera. I Beatles del 1967 facevano ancora canzoncine di tre minuti, mentre i Red Crayola e i Pink Floyd (per citare due gruppi psichedelici di quell'epoca) suonavano lunghe suite in formato libero, talvolta persino cacofoniche, spesso puramente strumentali, al limite della musica d'avanguardia. I Beatles non avevano mai registrato una canzone che non fosse imperniata su un ritornello. Il gruppo nel 1967 cominciava a sentirsi superato dai tempi e tento` di aggiornarsi alla moda. Ma non riuscirono a spingersi oltre la forma della canzonetta (probabilmente per il semplice fatto che non ne erano capaci, cosi` come Marilyn Monroe non sarebbe stata capace di recitare Shakespeare).
Sgt Pepper e` il disco di un complesso di musica leggera che aveva fiutato il cambiamento nell'aria e aveva adeguato il proprio stile agli hippies. E, arrivando buon ultimo, fini` per sancire la fine di un'epoca. Sgt Pepper usci` nel giugno 1967 dopo che Velvet Underground & Nico (gennaio), The Doors (gennaio), Younger Than Yesterday (febbraio) dei Byrds, Surrealistic Pillow dei Jefferson Airplane (febbraio) avevano cambiato per sempre la storia della musica rock. (Gran parte delle "innovazioni" tecniche di Sgt Pepper sono prese di sana pianta da Younger Than Yesterday di cui i Beatles avevano ascoltato i nastri alla fine del 1966). Il successo strepitoso di Sgt Pepper trasferi` quelle innovazioni dall'underground americano ai salotti e ai supermercati di mezzo mondo.
Con Sgt Pepper culmino` comunque il programma sociologico di Lennon e McCartney iniziato con il rock and roll melodico del 1963. La musica dei Beatles rendeva gli eventi (musicali e non) del tempo filtrati attraverso gli occhi della media borghesia che non ne era protagonista ma solo spettatrice (perplessa e un po' spaventata). Quel programma aveva avuto il pregio di sdrammatizzare e di conferire un tono leggero e naif ad eventi che stavano causando disordini politici e una rivoluzione morale. I Beatles ebbero il merito di rassicurare la media borghesia in un'era in cui c'era poco altro di rassicurante per la middle-class.
Gli arrangiamenti di questo periodo (i clavicembali e i flauti, i nastri pre-registrati e gli effetti elettronici) furono dovuti n gran parte all'accorto lavoro di produzione di Martin, ex membro dilettante di una banda marciante domenicale di St. James Park. Martin sapeva che i musicisti d'avanguardia facevano musica manipolando nastri, che esistevano strumenti esotici dalle timbriche insolite, che i complessi rock stavano dilaniando l'armonia classica. Il suo retroterra (nonche' il suo livello culturale) rimaneva quello del circo, del carnevale, dell'avanspettacolo, dell'operetta, delle bande marcianti, quello, insomma, dei teatrini di Londra. Martin non fece che applicare le tecniche eterodosse che aveva scoperto a quel patrimonio folkloristico. Il risultato non fu particolarmente geniale (Martin non era Beethoven e neppure Karajan), ma certamente curioso.
E' lui, in questo periodo, il vero genio musicale dei Beatles, capace di trasformare le loro pose snob, le loro puerili presunzioni, i loro effimeri entusiasmi, in idee musicali. E' lui a trasformare le loro melodie di seconda mano in monumenti di arrangiamenti eccentrici. E' persino lui a suonare alcuni di quegli strumenti per cui passeranno alla storia i brani di quegli anni. La sua mano ha lasciato un'impronta sempre piu' forte a partire da Rubber Soul e su Sgt Pepper ha modo di dar fondo alle sue conoscenze e al suo intuito. Martin, forte di uno status di intoccabile, non si ferma davanti ad alcun espediente. E' invece di McCartney l'idea/ambizione di collegare le canzoni fra di loro in modo da ottenere un flusso continuo: e' la sindrome dell'operetta, che da sempre ossessiona i musicisti del musichall britannico. I Beatles riempiono le cronache delle loro dichiarazioni sugli stupefacenti e sul misticismo indiano, e di come quelle ispirazioni si trasferiscano nelle loro canzoni, ma e' Martin quello che compie il "trasferimento", quello che trasforma le loro velleita' in musica.
Al tempo stesso, il manager che li aveva resi celebri, Epstein, mori` proprio nei mesi di Sgt Pepper, imbottito di alcohol e di droga. Venne cosi` a mancare una figura che era stata fondamentale per il loro sviluppo (l'uomo che aveva inventato il loro mito). I Beatles erano quattro ragazzi immaturi, che per anni erano stati i protagonisti (involontari) di una soap opera di enorme successo, ma avevano pagato quel ruolo con la reclusione. Per anni non avevano messo il naso fuori dalla stanza d'albergo o dalla limousine. Man mano che la sorveglianza di Epstein si allentava, i Beatles cominciavano a guardarsi attorno. Scoprirono improvvisamente le sostanze stupefacenti e gli ideali pacifisti, le religioni orientali e le lotte studentesche. Era un mondo completamente nuovo per loro, di cui infatti non c'e` traccia nel loro repertorio dei primi anni. Fu una rivelazione traumatica. La progressiva assenza di Epstein porto` il caos (e non a caso segno` l'inizio dei problemi di vendite, di immagine e di pubbliche relazioni che avrebbero portato allo scioglimento del gruppo) ma consenti` anche ai quattro Beatles di maturare le prime esperienze post-puberali.
Non a caso Sgt Pepper e` un'opera di rottura (all'interno della loro carriera) a piu` livelli. E` un concept (molto autobiografico) sulla presa di coscienza, e` un concept del fatto di essere in grado di comporre un concept.