E allora non discuta
Infatti.
Cercare altro nella vita è sacrosanto. Lo faccio anch'io in tanti ambiti. Solo non sparo giudizi su qualcosa sulla base di conoscenze limitate. Tanti lo fanno, a me invece non piace, tutto quì. Buon proseguimento...
E allora non discuta
Ah davvero...neppure io. Specie quando ho conoscenze limitate delle conoscenze altrui !Infatti.
Cercare altro nella vita è sacrosanto. Lo faccio anch'io in tanti ambiti. Solo non sparo giudizi su qualcosa sulla base di conoscenze limitate
Vero!- per i fumetti giapponesi e orientali in genere bisogna entrare in un'ottica totalmente diversa. Nè l'autore nè il lettore pensano minimamente ad una distinzione adulto/giovane/bambino (vi sono altre suddivisioni, come shonen/shojo = maschile/femminile, per dirla banalmente), e i vari elementi si fondono in percentuali sempre diverse.
Possono capitare opere totalmente prive di elementi ironici, leggeri e infantili, che trattano per giunta temi "forti" come omosessualità e droghe (Lawful Drugstore delle CLAMP per dire uno dei tanti, o il recente e straordinario Death Note), così come possono capitare lavori divertenti, dedicati allo svago ma sempre con personaggi e vicende "adulte" e smaliziate (Ranma 1/2 e molti altri).
La caratteristica principale è proprio l'unione di tali elementi, tale da rendere inutile ogni classificazione; anche i fumetti all'apparenza più leggeri sono ricolmi di citazioni culturali alte e basse, e offrono più possibilità di lettura, a diverse profondità. E' questa stratificazione che, a parer mio, li distingue dal mero passatempo e li avvicina, chi più chi meno ovviamente, all'artisticità propriamente detta.
Qualche post addietro avevo tirato in ballo Miyazaki proprio a questo proposito, ritenendolo il migliore esempio di questa commistione perfettamente omogenea. Si prendano pure i più fiabeschi tra i suoi lavori, Il mio vicino Totoro, ad esempio; pur nello scenario a prima vista infantile emergeranno tematiche che ben pochi adulti riuscirebbero a cogliere a fondo, e vi si troverà sempre una drammaticità forte e vera, simile a quella delle grandi opere d'autore (letterarie, musicali, filmiche) di cui il fumetto occidentale, con la sua stilizzazione di generi e personaggi, è priva.
Infatti...Io però vedo un po' di confusione in giro sul come valutare i fumetti. :??
Non è che sono da adulti perchè "è bello ogni tanto tornare bambini" o "non si smette mai di essere bambini": così si presuppone comunque che siano proposti per l'infanzia, e credo che dovremmo superare questa distinzione bambini/adulti.
- i fumetti americani li conosco poco ma mi pare che abbiano scarso interesse artistico e narrativo, fatta salva qualche rara eccezione come Sandman di Neil Gaiman; in realtà vi sono dei buoni spunti ma è proprio l'impianto che, mi pare, non possa andare al di là di qualche ora di piacevole intrattenimento.
anche i fumetti all'apparenza più leggeri sono ricolmi di citazioni culturali alte e basse, e offrono più possibilità di lettura, a diverse profondità.
Si sta parlando di Bonelli/Bonellidi credo. In questo caso sì, la tua analisi è condivisibile (aggiungerei solo che la qualità di certi disegnatori è più che ottima). Ma anche quì, la produzione italiana ed europea fortunatamente non si esaurisce solo con i Bonelli. Ci sono i Bilal, i Mattotti, i Toppi, i Moebius, i Pratt ecc...- i fumetti europei e italiani, praticamente tutti quelli che avete citato, li paragono ad una buona letteratura di consumo; romanzi d'avventura à la Verne, noir, thriller, e quant'altro. Li vedo diretti ad un pubblico giovanile o comunque a chi cerchi delle belle storie, il che non è per niente da disprezzare. Tutto questo in aggiunta alla qualità dei disegni, in certi casi ottima.
- per i fumetti giapponesi e orientali in genere bisogna entrare in un'ottica totalmente diversa. Nè l'autore nè il lettore pensano minimamente ad una distinzione adulto/giovane/bambino (vi sono altre suddivisioni, come shonen/shojo = maschile/femminile, per dirla banalmente), e i vari elementi si fondono in percentuali sempre diverse.
Infatti...
I fumetti americani, o meglio Made in USA non sono solo supereroi/mainstream. E anche in quest'ultimo ambito un pò di nomi da affiancare a Neil Gaiman non si fatica a trovarli (vale anche per i disegnatori).
Beh in realtà i giapponesi sono molto più specifici con le suddivisioni e se è vero che alcuni autori sono grandi proprio per le caratteristiche che hai spiegato successivamente, la "settorialità" esiste eccome, come esistono vagonate di manga volti al puro intrattenimento e a target precisi, esattamente come se ne trovano tra i fumetti occidentali.