Infatti per me non è strumentale tale nesso. Sarà perchè quando leggo un libro cerco di rapportare le idee che ne colgo alla realtà che vivo. Sicuramente riducendo la grandezza cerco di trovare un insegnamento, un mezzo che mi possa aiutare ad interpretare la realtà che mi circonda... questo è quello che ho sempre fatto....
E' chiaro che la mia è stata una provocazione, ma utilizzo questo sistema per cercare di capire cosa pensano veramente gli altri; perchè se è facile discutere, scambiare opinioni osannare chi la pensa come te; difficile, ma non per questo meno costruttivo, è comprendere le motivazioni, i meccanismi logici di chi ha idee differenti dalle proprie. Dalla provocazione nasce la tolleranza.
Il mio senso della libertà è assoluto e finisce solo la dove inizia quella degli altri (credo che Fichte abbia definito così il concetto di Diritto... ancora una volta minimizzo, riduco alla realtà che mi circonda). E per questo mio senso di libertà non sono disposto ad accettare che si dica: "L'importante è che il governo governi, o sbaglio? L'importante è che la magistratura faccia il suo dovere ? L'importante è che si approvino leggi, provvedimenti, misure ? L'importante è che si dia stabilità al paese?".
Certo che hai capito perfettamente quello che ironicamente intendevo dire !
Sarò sincero: non pensavo la mia esca fosse tanto invisibile. Gnam ! Che bella pesca!!
...l'importante è sempre "comprendere le motivazioni, i meccanismi logici di chi ha idee differenti dalle proprie".
Ed è anche divertente quando magari colui-che-forse-non-vuole-proprio-comprendere-ma-solo-far-credere -(o autoconvincersi)-di-volerlo-fare ha bisogno di ribadirlo al mondo, di sottolinearlo, di calcarlo a differenza di chi semplicemente...intende farlo davvero.
E' (o potrebbe essere) encomiabile, dirò per inciso, il tuo "trovare un insegnamento, un mezzo che mi possa aiutare ad interpretare la realtà che mi circonda". Potrei dire lo stesso di Mizar - un Mizar che è cresciuto con Mann, Giuseppe, la Zauber, il Doktor, Tonio e l'umanistico concetto di Freiheit che è a grund di questi capolavori.
L'importante ed il bello della interpretazione artistica è avere
coscienza di cosa si legge, di
come far vivere e rivivere quelle parole.
Il bello, a mio parere, non è nell'appiccicare sublimità ad una parete aderente già pronta e preconfezionata per vari usi, per varie citazioni, per varie "occasioni".
Pareri...
Sicuramente al di la dell'utilitarismo prediligo idee liberali..
Io invece prediligo idee liberali
in luogo di (forme di) utilitarismo.
Personalmente non ho mai pensato che Montanelli sia stato uomo di sinistra, come non lo penso di Magris, come non l'ho mai pensato di La Malfa. Ma sono persone con cui confrontarsi da cui si può imparare molto.
Provo un senso di profonda tristezza per quella parte di gioventù che è pronta a ridurre la propria libertà per la stabilità (quale stabilità si può sperare se si riduce la libertà?)
Anch'io. Più che di tristezza parlerei di infelicità
Vale sia per chi cerca libertà nella stabilità, sia per chi cerca libertà nel mero riscatto (altra -notoria- forma di stabilità).
E' reale che all'epoca della nostra gioventù vi fosse ideologia, terrore... ma è da stolti ridurre un'epoca così articolata a semplicistiche immagini di falce e martello, vuol dire non comprendere quale fosse la realtà storica del momento.
Perchè, chi ha mai detto una roba del genere ? Me lo facia conoscere che ci facciamo due risate insieme.
Ancora mi ricordo delle tue precedenti parole: "perchè se è facile discutere, scambiare opinioni osannare chi la pensa come te; difficile, ma non per questo meno costruttivo, è comprendere le motivazioni, i meccanismi logici di chi ha idee differenti dalle proprie" e mi scompiscio
Come diceva il colossale Gadamer "il testo...dovete sempre partire ed avere in mente il testo"
Anzi ce ne accorgiamo solo quando ci fioccano in testa licenziamenti, anni di contratti di precariato in nome del profitto aziendale.
...ed, a mio parere, non "ce ne accorgiamo" neppure in questo caso; per due motivi correlati:
1. Perchè in questo modo facciamo e perpetriamo precisamente il gioco del sistema (in senso francofortese, non so se mi spiego [non dovrei, scusami, in fondo secondo te posso parlare solo di falci e martelli, o sbaglio?]).
2. Perchè così cogliamo (o sentiamo) solo un limitato (ed utilitaristico [vedo che il termine ti gusta]) aspetto della questione del nostro decadere.
Da questa considerazione ne nasce automaticamente un'altra e cioè la sfiducia che i giovani hanno nella politica, la velocità con cui sono pronti ad osannare chiunque mostri loro la possibilità facile e rapida
di risolvere i problemi, non rendendosi conto che l'unico risultato è quello dell'erosione della propria libertà.
E' vero! Questi cccciovani ! Così suscettibili e duttili; così proni e pronti a vendersi freudianamente (ex Totem e Tabù) per un briciolo di stabilità.
La tua, lillo, è una analisi, pur se laconica, profonda ed a tutto campo, penetrante e positivisticamente omnicomprensiva della "realtà" e dei "problemi" e della "situazione & qestione sociale" dei cciovani d'oggi e --- così via (tanto un significato dorvà pur avere !
Stranamente, per la terza volta, mi viene alla mente questa tua frase: "difficile, ma non per questo meno costruttivo, è comprendere le motivazioni, i meccanismi logici di chi ha idee differenti dalle proprie".
Ho appena deciso cosa farne !