mìmir
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Ora, non è che voglio essere acclamata la regina della bagnacauda - ma - a ben guardare la quantità di persone che incomincia a chiamare già dai "morti" per sapere quando la faccio.... mi fa capire che è buona davvero.
Dunque, una buona bagna cauda comincia con la spesa e un bel bicchierozzo di vino novello.
La spesa :
Ci vogliono delle belle teste d'aglio, belle rigogliose come le poppe della Bellucci. Ce ne vuole una ogni 100gr di acciughe, se somigliano alle poppe della Hunziker, calcolatene due.
Ci vogliono delle acciughe adeguatamente mature : la ciccia deve staccarsi dalla lisca come cedendo alle mie lusinghe, deve fare un minimo di resistenza, tanto per salvare la faccia.
Ci vuole il burro più grasso e burroso che c'è.
Ci vuole un litrozzo di latte di mucca, di quello vero.
Ci vuole una giornata libera e mezza bottiglia di novello.
E poi ci si mette li, solitarie, con la nostra bottiglia ... perchè si faranno parecchi assaggi di acciughe e aglio. Ed è meglio respirare lontano dagli esseri viventi (orchidee incluse, lo so per esperienza personale)
Prima cosa, si sbuccia tutto l'aglio e lo si fa sobbollire in acqua e latte per tre volte. Quando gli spicchi (dette "fische", in piemotese) saranno tenere, le si schiaccia a consistenza di crema e si lasciano riposare.
Mentre l'aglio lentamente si intenerisce, si puliscono le acciughe, liberandole dal sale (ben bene) e dalle lische (tutte).
E poi si tritano con la mezzaluna o col coltello (se siete dei virtuosi)
A questo punto, si fa sciogliere il burro nel fojot (la pentola di coccio) e si aggiungono le acciughe tritate e si mescola, si mescola finchè non diventa crema (a questo serve il vino, a non morire soffocate dai fumi di aglio e acciuga).
Quando le acciughe son completamente cremose, si aggiunge la crema d'aglio - assaggiando - per sentire quando il matrimonio tra quantità di acciuga e aglio è perfetto. Non c'è una regola precisa.
Quando si è deciso che il gusto è quello giusto... e i potrebbe uccidere un tirannosauro sospirandogli a tre metri di distanza... entra in gioco il segreto:
la si lascia riposare una notte intera BEN CELLOFANATA.
Il giorno dopo, si aggiunge l'olio - rigorosamente di olive vergini - e la si lascia sobbollire pianissimo mentre si preparano le verdure crude che si intingeranno nella bagnacauda.
Ci va di tutto: sedano, raparossa, peperoni grigliati, cardi, ravanelli, cavolo verza... quelo che vi pare.
Crostini, per i più tosti e alcuni intingono anche fettine di mela.
Ora, essendo la bagnacauda la figlia del garum romano, ha un aspetto e un odore che può non attirare.
Però è buona
Dunque, una buona bagna cauda comincia con la spesa e un bel bicchierozzo di vino novello.
La spesa :
Ci vogliono delle belle teste d'aglio, belle rigogliose come le poppe della Bellucci. Ce ne vuole una ogni 100gr di acciughe, se somigliano alle poppe della Hunziker, calcolatene due.
Ci vogliono delle acciughe adeguatamente mature : la ciccia deve staccarsi dalla lisca come cedendo alle mie lusinghe, deve fare un minimo di resistenza, tanto per salvare la faccia.
Ci vuole il burro più grasso e burroso che c'è.
Ci vuole un litrozzo di latte di mucca, di quello vero.
Ci vuole una giornata libera e mezza bottiglia di novello.
E poi ci si mette li, solitarie, con la nostra bottiglia ... perchè si faranno parecchi assaggi di acciughe e aglio. Ed è meglio respirare lontano dagli esseri viventi (orchidee incluse, lo so per esperienza personale)
Prima cosa, si sbuccia tutto l'aglio e lo si fa sobbollire in acqua e latte per tre volte. Quando gli spicchi (dette "fische", in piemotese) saranno tenere, le si schiaccia a consistenza di crema e si lasciano riposare.
Mentre l'aglio lentamente si intenerisce, si puliscono le acciughe, liberandole dal sale (ben bene) e dalle lische (tutte).
E poi si tritano con la mezzaluna o col coltello (se siete dei virtuosi)
A questo punto, si fa sciogliere il burro nel fojot (la pentola di coccio) e si aggiungono le acciughe tritate e si mescola, si mescola finchè non diventa crema (a questo serve il vino, a non morire soffocate dai fumi di aglio e acciuga).
Quando le acciughe son completamente cremose, si aggiunge la crema d'aglio - assaggiando - per sentire quando il matrimonio tra quantità di acciuga e aglio è perfetto. Non c'è una regola precisa.
Quando si è deciso che il gusto è quello giusto... e i potrebbe uccidere un tirannosauro sospirandogli a tre metri di distanza... entra in gioco il segreto:
la si lascia riposare una notte intera BEN CELLOFANATA.
Il giorno dopo, si aggiunge l'olio - rigorosamente di olive vergini - e la si lascia sobbollire pianissimo mentre si preparano le verdure crude che si intingeranno nella bagnacauda.
Ci va di tutto: sedano, raparossa, peperoni grigliati, cardi, ravanelli, cavolo verza... quelo che vi pare.
Crostini, per i più tosti e alcuni intingono anche fettine di mela.
Ora, essendo la bagnacauda la figlia del garum romano, ha un aspetto e un odore che può non attirare.
Però è buona