SALLY
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Sentivo al telegiornale la storia di un ragazzo laureato e dottore di ricerca che aveva tentato la carriera universitaria ma gli avevano chiuso le porte in faccia perché non aveva raccomandazioni e si è suicidato. Il padre davanti ai microfoni sperava che quanto era capitato al figlio fosse di stimolo per una riforma dell'università. A me invece ha fatto una gran rabbia che quel genitore non si consideri un fallito per non aver insegnato al figlio a rialzarsi davanti alle sconfitte. Non gli ha insegnato che nella vita ci si rimbocca le maniche e si tenta un'altra strada, che può renderci felici lo stesso. A questo ragazzo non era stato insegnato a perdere, a rimettersi in piedi perché per ogni sconfitta c'è anche una vittoria. Non esistono vite tutte negative o vite tutte positive. Ma bisogna avere la forza di vedere quanto c'è di buono, perché se non si hanno gli occhi per vederlo, davanti c'è solo il burrone. L'università non è l'unico posto dove contano le raccomandazioni e questo è indubbiamente sbagliato, e mi auguro anche che questo non sia stato il vero o comunque l'unico motivo del suicidio. E' la lotta a darci la forza per andare avanti. Gettare la spugna per una sola sconfitta non è un esempio da seguire, ma un fallimento da evitare.
Quoto ogni singola parola! :ad: