2010- Progetti/Buoni Propositi

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
ma no, tutto gratuito naturalmente. Dopotutto non posso nemmeno garantire continuita' di consulenza. Se no, che consolunte di irregolarita' sarei?

:mrgreen::mrgreen::mrgreen:

sotto con i quesiti dunque, fammi in esempio in cui non riusciresti a deregolarizzarti.
Dottoressa, non pretenderà mica che mi s****ani in pubblico rendendo partecipi tutti i lettori delle mie vergognosissime regolarità! La consulenza dovrà essere rigorosamente privata :D
Ora la saluto, devo andare a dormire, è già troppo tardi per me :mrgreen:
 
LA CURA DEL BRADIPO
di Isabella Goldmann

: La maniera migliore per mettere in pratica tutti gli obiettivi folli che ci diamo. Quasi tutti i giornali all’inizio dell’anno pubblicano, normalmente all’unisono, ogni sorta di suggerimento su come fare nel nuovo anno a mantenere le promesse e i buoni propositi che ci prefiggiamo.
Dimagrire, smettere di fumare, mettere a posto la carta che si accumula in casa o in ufficio, riordinare i cassetti, vuotare la cantina, o semplicemente non ridursi all’ultimo minuto dell’ultimo giorno per fare quello che dobbiamo fare: non sono obiettivi da poco. Prevedono una rivoluzione nel nostro modo di essere. Noi stabiliamo sempre a inizio d’anno che “quest’anno ce la faccio”, ma è una scemenza. In realtà non possediamo gli strumenti per mantenere queste promesse.

La notizia stupenda infatti è questa: negli USA, all’Università della California, hanno scoperto una “falla” cerebrale che ci fa rimandare all’infinito l’ottenimento di un successo nella tacita consapevolezza che attendere il successo sia molto meglio che viverlo ( potrebbe infatti non essere esattamente come lo aspettavamo: meglio immaginarlo).
Uno studio parallelo della Università di Hertfordshire, in Inghilterra, dimostra inoltre che i propositi di inizio d’anno sono assolutamente da evitare poiché hanno una percentuale di fallimento del 78% e portano a depressione e senso di inadeguatezza.

Problema risolto: siamo a un mese dall’inizio dell’anno e possiamo allegramente stabilire, senza sensi di colpa, che i nostri propositi non li porteremo a termine “di proposito”.
Forse anche perché, se ci pensiamo, non sono quelli corretti: puntano al risultato senza dare indicazioni di metodo.

Non si può darsi un obiettivo senza preparare bene il terreno per raggiungerlo.
Prima di fare qualcosa in cucina bisogna creare “gli spazi” per lavorare bene, senza oggetti di intralcio, dicono le nonne.
E’ una legge universale che vale per tutto.

Tutto quello che ci comporta un cambio di abitudini e di ritmi ha a che fare certamente con la nostra struttura cerebrale, ma soprattutto con il nostro rapporto con il tempo.
E’ il tempo il nostro spazio da liberare.
Smettere di fumare richiede tempo. Rispettare le scadenze richiede tempo. Curare bene le relazioni richiede tempo. E noi tempo non ne abbiamo. Lo occupiamo male, lo sovraccarichiamo, lo maltrattiamo.

Allora, senza preoccuparci del fumo o della carta accumulata o della ciccia che deborda da tutte le parti, regaliamoci il lusso più grande che esista al mondo: un break.
Facciamo silenzio nella mente, rallentiamo il battito cardiaco, immedesimiamoci nell’animale più centrato sull’argomento che ci sia: il bradipo.
Muoviamoci al rallenty, o restiamo fermi che è pure meglio. Stando fermi si scoprono un sacco di cose interessanti.

All’inizio potrebbe venire sonno. Perfetto, dormiamo un po’. Il difficile sta nel rimanere fermi anche dopo che ci siamo svegliati, e invece è qui che comincia il lavoro utile. Stando fermi, belli riposati, la mente inizia la sua attività migliore: riflette. E si ricarica. Perché riflettendo è dimostrato scientificamente che accumuliamo energia, e quindi buonumore.
Più ci abituiamo a stare fermi a riflettere, più scopriamo le altre declinazioni dell’ozio creativo: il gioco per esempio, che ci riporta indietro nel tempo, la lettura, le relazioni affettive.

Andando avanti in un' applicazione scientifica e prioritaria del tempo “libero”(da difendere in agenda a ferro e fuoco) il risultato più strabiliante è l’effetto zoom-indietro sui nostri propositi.
Si vedranno ancora da lontano solo quelli veramente evidenti, quelli importanti, sempre inseriti comunque in un quadro più grande, dove manterranno un' importanza molto relativa.
A quel punto gli avremo fatto lo spazio necessario per affermarsi, se davvero vorremo metterli in pratica, e lo sforzo sarà minimo.

Una precisazione importante: il valore terapeutico dell’ozio non è una scoperta solo dello Zen.
Già nel 1500 in Francia, Francois Rabelais, autore di Gargantua e Pantagruel, scriveva: “Le ore sono fatte per l’uomo, e non l’uomo per le ore”.
Una perla di saggezza non da poco.
E infatti, nella migliore delle tradizioni universali, è stato uno scrittore perseguitato dalla censura per tantissimo tempo.



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