shvets olga
Member
Bene, eccoci al punto. Il punto è che per scrivere qualcosa di intenso, significativo, ci vuole il conflitto, con noi stessi, con l'altro, con la società, con qualsiasi cosa, ma ci vuole una rottura, qualcosa che ci ponga davanti un problema. Se non si è coscienti del problema, in alcuni casi questo ci colpisce in pieno viso per cui è facile esserne coscienti, allora non c'è riflessione e non c'è desiderio di approfondire e di tirar fuori ciò che ci turba rendendolo manifesto.
Altra cosa poi è certamente la capacità di esprimerlo in modo poetico/artistico, come lo vogliamo chiamare.
Dunque il libro del futuro, il capolavoro originale (italiano, qui si sta parlando di italia) sarà forse quello che saprà cogliere meglio l'aspetto/gli aspetti conflittuali del nostro presente, e ce ne sono molti più o meno manifesti.
"IL TURISMO VA A GONFIE VELE Ad Haiti, a pochi chilometri dall'epicentro della catastrofe, con le sue decine di migliaia di morti, navi da crociera di lusso continuano ad attraccare in baie dalle acque cristalline dove, in spiagge private, i turisti fanno il bagno, o sorseggiano cocktail, o si divertono con i jet ski, le moto d'acqua. Lo racconta il Guardian, che pubblica in prima pagina l'immagine di una di queste navi alla fonda, accanto a una di un carretto carico di cadaveri che non trovano sepoltura al cimitero di Port au Prince.
La compagnia Usa affitta l'intera penisola nel nord di Haiti, coperta di foresta, con cinque spiagge da sogno: i passeggeri scendono, fanno il bagno, praticano sport, e comprano souvenir prima di tornare a bordo. La decisione di attraccare ha diviso i passeggeri.
Le navi portano anche alimenti per aiutare la popolazione, è stato precisato, e la Royal Caribbean ha detto che donerà tutto quel che spendono i passeggeri durante lo stop alle vittime del terremoto. Ma alcuni hanno detto che non scenderanno. Un passeggero si è detto "disgustato" dalla decisione di scendere a terra ad Haiti, e un altro, sul sito Cruise Critic, ha spiegato che "non mi posso proprio vedere a prendere il sole sulla spiaggia... mentre decine di migliaia di persone morte vengono ammassate lungo le strade e i superstiti cercano cibo e acqua. Era già difficile fare un picnic a Labadee prima del terremoto, sapendo che gli haitiani muoiono di fame. Non immagino come sia possibile ingozzarsi con un hamburger ora".