fabiog
New member
Il poema è suddiviso in due parti : la prima parte è dedicata a Sigfrido, la seconda alla vendetta di Crimilde, la sposa di Sigfrido.
Nella prima parte Sigfrido, re del Niederland e possessore dell'immenso tesoro dei Nibelunghi, custodito per lui dal fortissimo nano Alberico, si reca presso la terra dei Burgundi per sposare Crimilde, sorella di re Gunther. Una volta aiutato Gunther a sconfiggere i nemici sassoni e a conquistare per il re, grazie alla magia, la regina islandese Brunilde ottiene la mano di Crimilde.
Anni dopo un contrasto tra le due donne crea un complotto in cui l'eroico Sigfrido viene ucciso da Hagen.
La seconda parte si apre con Crimilde ormai sposata ad Attila, sono passati anni , ma la donna pensa solo a come vendicarsi di Hagen e dei fratelli complici del complotto. Organizza così una festa in cui fà invitare i Burgundi, in seguito scatenerà una lotta tra i due popoli, Unni e Burgundi, in cui moriranno moltissimi cavalieri.
Prima di tutto c'è da precisare una cosa : niente di questo poema, se non alcuni nomi, ha a che fare con il mito da cui Wagner ha tratto la sua tetralogia. Mentre in Wagner abbiamo quasi un mondo agli albori, gli dei sono ancora quelli pagani, in questo poema siamo in epoca cristiana, nell'epoca dei cavalieri e delle corti e questo si nota dalla precisa descrizione che l' Autore dà dei costumi, delle feste, dei tornei tra cavalieri.
La prima parte, devo ammettere. è un pò " frettolosa" . L'Autore tende ad introdurre tutti i protagonisti della vicenda e soprattutto a narrare delle tradizioni orali a lui arrivate sul mito di Sigfrido e dei Nibelunghi,nella narrazione si nota efettivamente una mancanza di linearità.
Molto meglio la seconda parte dove invece la narrazione abbandona un pò la parte " mitica " per avvicinarsi a quella più " epica ".
Ma la grande novità nella seconda parte stà anche nella maggior profondità che viene data ai protagonsti. Pur essendo incentrata sulla vendetta di Crimilde e sulla battaglia finale i protagonisti sono descritti anche nelle loro personalità e tormenti : Hagen, eroe coraggioso e battagliero ( al contario del meschino della versione wagneriana ) pronto a sfidare il destino e a non inginocchiarsi mai davanti alla sua giurata nemica Crimilde, Gunther nel suo sentirsi tradito dalla sorella, Attila e Teodorico costretti a loro malincuore a combattere, ma soprattutto a Rudiger tormentato tra la sua fedeltà al suo re Attila, e la sua amicizia ai Burgundi.
E' un poema interessante, appassionante, pur nelle sue discontinuità iniziali, una lettura che mi ha catturato piano piano e che ha permesso di assaporare il fascino delle tradizioni orali che l'Autore ha messo per iscritto
Nella prima parte Sigfrido, re del Niederland e possessore dell'immenso tesoro dei Nibelunghi, custodito per lui dal fortissimo nano Alberico, si reca presso la terra dei Burgundi per sposare Crimilde, sorella di re Gunther. Una volta aiutato Gunther a sconfiggere i nemici sassoni e a conquistare per il re, grazie alla magia, la regina islandese Brunilde ottiene la mano di Crimilde.
Anni dopo un contrasto tra le due donne crea un complotto in cui l'eroico Sigfrido viene ucciso da Hagen.
La seconda parte si apre con Crimilde ormai sposata ad Attila, sono passati anni , ma la donna pensa solo a come vendicarsi di Hagen e dei fratelli complici del complotto. Organizza così una festa in cui fà invitare i Burgundi, in seguito scatenerà una lotta tra i due popoli, Unni e Burgundi, in cui moriranno moltissimi cavalieri.
Prima di tutto c'è da precisare una cosa : niente di questo poema, se non alcuni nomi, ha a che fare con il mito da cui Wagner ha tratto la sua tetralogia. Mentre in Wagner abbiamo quasi un mondo agli albori, gli dei sono ancora quelli pagani, in questo poema siamo in epoca cristiana, nell'epoca dei cavalieri e delle corti e questo si nota dalla precisa descrizione che l' Autore dà dei costumi, delle feste, dei tornei tra cavalieri.
La prima parte, devo ammettere. è un pò " frettolosa" . L'Autore tende ad introdurre tutti i protagonisti della vicenda e soprattutto a narrare delle tradizioni orali a lui arrivate sul mito di Sigfrido e dei Nibelunghi,nella narrazione si nota efettivamente una mancanza di linearità.
Molto meglio la seconda parte dove invece la narrazione abbandona un pò la parte " mitica " per avvicinarsi a quella più " epica ".
Ma la grande novità nella seconda parte stà anche nella maggior profondità che viene data ai protagonsti. Pur essendo incentrata sulla vendetta di Crimilde e sulla battaglia finale i protagonisti sono descritti anche nelle loro personalità e tormenti : Hagen, eroe coraggioso e battagliero ( al contario del meschino della versione wagneriana ) pronto a sfidare il destino e a non inginocchiarsi mai davanti alla sua giurata nemica Crimilde, Gunther nel suo sentirsi tradito dalla sorella, Attila e Teodorico costretti a loro malincuore a combattere, ma soprattutto a Rudiger tormentato tra la sua fedeltà al suo re Attila, e la sua amicizia ai Burgundi.
E' un poema interessante, appassionante, pur nelle sue discontinuità iniziali, una lettura che mi ha catturato piano piano e che ha permesso di assaporare il fascino delle tradizioni orali che l'Autore ha messo per iscritto