Dory
Reef Member
Riflettevo su come può lo zero, che di fatto "è qualcosa", rappresentare "il nulla" che di fatto "non è".
La risposta è semplice: è una convenzione.
Siccome è impossibile rappresentare qualcosa che non è, io prendo un simbolo e dico: questo simbolo rappresenta questo, un po' come gli antichi uomini, non sapendosi spiegare il fulmine, hanno stabilito che era un dio. (in questo periodo ce l'ho con i paragoni "religiosi", scusatemi ).
Mi viene ad esempio da pensare allo Zero Assoluto della scala Kelvin, dove si è stabilito che -273,15°C fosse la temperatura più bassa che teoricamente si possa ottenere. Che sarebbe, fisicamente parlando, lo stato di assuluta immobilità delle molecole e degli atomi che le compongono, il che è impossibile da relizzare. Però per fare le misurazioni bisognava pur stabilire un punto di partenza, e così è stata creata questa convenzione, posti certi assunti che non sto qui a spiegare nel dettaglio.
Con questo voglio dire, pensando a quel grande genio che era Heisemberg, che qualunque linguaggio creato dall'uomo è per sua natura una rappresentazione incompleta della realtà e si applica sempre ad un certo campo particolare, e che più una definizione risulta precisa, meno esteso sarà il suo campo di applicazione.
Dunque lo "zero" può, tra le altre cose, rappresentare "il nulla", ma non può essere "il nulla", in quanto lo zero è un concetto ben preciso creato dall'uomo, mentre il "nulla" ha una definizione più labile e più estesa e per questo più ambigua.
La risposta è semplice: è una convenzione.
Siccome è impossibile rappresentare qualcosa che non è, io prendo un simbolo e dico: questo simbolo rappresenta questo, un po' come gli antichi uomini, non sapendosi spiegare il fulmine, hanno stabilito che era un dio. (in questo periodo ce l'ho con i paragoni "religiosi", scusatemi ).
Mi viene ad esempio da pensare allo Zero Assoluto della scala Kelvin, dove si è stabilito che -273,15°C fosse la temperatura più bassa che teoricamente si possa ottenere. Che sarebbe, fisicamente parlando, lo stato di assuluta immobilità delle molecole e degli atomi che le compongono, il che è impossibile da relizzare. Però per fare le misurazioni bisognava pur stabilire un punto di partenza, e così è stata creata questa convenzione, posti certi assunti che non sto qui a spiegare nel dettaglio.
Con questo voglio dire, pensando a quel grande genio che era Heisemberg, che qualunque linguaggio creato dall'uomo è per sua natura una rappresentazione incompleta della realtà e si applica sempre ad un certo campo particolare, e che più una definizione risulta precisa, meno esteso sarà il suo campo di applicazione.
Dunque lo "zero" può, tra le altre cose, rappresentare "il nulla", ma non può essere "il nulla", in quanto lo zero è un concetto ben preciso creato dall'uomo, mentre il "nulla" ha una definizione più labile e più estesa e per questo più ambigua.