Mi interessa molto questo topic!
Io per "contemporanei" intendo tutti coloro che vengono dopo l'età moderna, quindi indicativamente dal 1848, e quindi vi dico i miei prediletti, divisi per periodo storico:
1848-1900: Tarchetti (Fosca) Capuana (Il Marchese di Roccaverdina) Fogazzaro (Malombra)
1900-1940: Borghese (Rubè) Svevo (Una vita, Senilità, La Coscienza di Zeno, Il Vegliardo) Pirandello (Uno, Nessuno e Centomila, Fu Mattia Pascal, Ciak Si Gira, Il Turno, L'Esclusa) Tozzi (Giovani, Bestie, Tre Croci, Con gli Occhi chiusi, Il Podere) Bontempelli (Vita Intensa e Vita Operosa) Vamba (Gian Burrasca)
1940-1963: Volponi (Memoriale, La macchina Mondiale)
1963-1990: Manganelli (La palude Definitiva, Centuria) Buzzati (Sessanta Racconti, deserto dei Tartari, Invasione Orsi in Sicilia, il segreto del Bosco Vecchio)
1990-2010: De Crescenzo (Storia della filosofia Greca, Autobiografia scritta da sè medesimo, Nessuno, Panta Rei) e Cammilleri (La concessione del telefono)
Sono tutti romanzi tranne Centuria e Giovani che sono raccolte di racconti... devo dire che ho letto dei viventi anche Baricco, Ammaniti, Baldini, Eco ma non li considero al livello di quelli che ho citato. Invece tra gli scartati eccellenti inserico Verga, D'Annunzio, Campanile (anche se è divertentissimo ogni tanto!), Manzini e Deledda (mi hanno dato tanto ma inspiegabilmente a distanza non mi danno più nulla), Silone, Pavese, Ginzburg, Pratolini, Pasolini, Malerba e anche il bizzaro e difficilmente collocabile Palazzeschi (Il codice di Perelà è assurdo)... elimino anche Landolfi.