Nuovi amici

Lauretta

Moderator
Io di AMICI ne ho veramente pochi ma di consocenze a bizzeffe.
appoggio quello che dice Apart quando dice che a volte si conosce una persona solo quando ci attrae..allora siamo spinti verso di lei..a me piace parlare con chiunque, maschi femmine, belli brutti, e tante volte vengo presa male! nel senso che se una persona si presenta o mi preseto poi ci faccio delle lunghe chiacchierate e se la incontro poi per strada non mi giro dall'altra parte ma corro a salutarla!! invadenza? può essere però non mi sento sola, e secondo me un pizzico di spontaneità nelle relazioni ci vorrebbe senza farsi troppe seghe mentali
 

Meri

Viôt di viodi
Penso che in generale noi figli unici abbiamo molte più difficioltà a creare amicizie... e non capisco il perchè.

Faccio parte del club dei figli unici e credo che, a differenza delle altre persone, noi sentiamo molto di più la solitudine perchè in casa siamo sempre stati soli x cui ci diventa difficile anche comunicare con gli altri. Ci bastano poche amicizie e a quelle ci ancoriamo.
 

Nikki

New member
Parlando di amicizie, non di conoscenze. Di quanti ne ho bisogno? Non so dire un numero preciso, anche perchè non credo esista il numero "ideale" di amici. Magari ad una persona un amico basta, da vedere saltuariamente; ad altri ne servono di più. Io attualmente ne ho uno, ma lo vedo una volta a settimana, se va bene. Poi ho tante conoscenze. Il punto è che avevo una compagnia con cui stavo bene e mi divertivo molto. La solitudine non mi spaventa. Però sento un po' la mancanza degli amici.

Certo, capisco. Quello che intendevo dire è che..anche nelle migliori ipotesi, è davvero difficile che il numero degli amici possa stare sulle dita di due mani...forse un numero eccessivo tradirebbe una certa ingenuità o superficialità nei rapporti.
Anche "contare" le volte in cui ci si vede, credo sia fuorviante. Naturalmente, il tuo amico lo vorresti vedere quanto più spesso possibile...tuttavia, ciò che lo rende diverso da tutti gli altri non è la costanza nella frequentazione, ma la certezza, assoluta e reciproca, che tu ci sarai quando ti chiamerà e che lui/lei ci sarà quando tu ne avrai bisogno...La assoluta certezza che questa persona si preoccupa di dove sei e cosa fai, che spera che tutto ti vada bene, che gioisce quando è così, soffra quando non è così... una piccola allenza fra barche perdute, forse anche in mari diversi. E' possibile immaginare un altro modo per sopravvivere?
 

Zefiro

da sudovest
il complice innamorato

Che strana discussione, ma del resto si sa, Apart non è nuovo in questo tipo di trovate originali. :)

Dovremmo cominciare (al solito) con l’intenderci sui termini.

E’ aperto apposito 3d sul significato etimologico delle parole ma questa volta facciamo eccezione e postiamo qui. La radice di amico, latina, “amicus” è da “amare”, la persona che si ama e da cui si è riamati, e, per estensione, giovevole, vantaggioso, dilettevole.

L’amico si innesta quindi in quel ganglio profondo ed insondabile di noi, l’amore, o almeno una qualche forma di esso, terreno su cui ben spesso si gioca la nostra contentezza, magari la nostra felicità, o, di contro, dolori inenarrabili ed indicibili disperazioni.

Per questo quindi percepiamo come così importante e decisivo per noi un sentimento come l’amicizia, o, ben più concretamente, un amico.

Assumendo di questo si stia parlando dunque se usiamo la parola amico, e non di conoscenze o rapporti con altri a vario titolo a me ha sempre colpito l’andamento temporale quantitativo dell’accadere delle amicizie, molto simile peraltro a quello degli innamoramenti.

Ciascuno di noi credo ha esperienza, guardandosi retrospettivamente, del rarefarsi nel tempo, delle volte (sto parlando in termini numerici) in cui le amicizie, quelle pesanti intendo, (nonché gli innamoramenti, quelli seri) accadono. Molte amicizie che credevamo tali si son perse per via, pochissime (forse) resistono al tempo, al tedio, alla vita. Difficilmente col passare del tempo se ne stringono di nuove, diventiamo tutti più selettivi, più disincantati, più esigenti, e, perché no, abbiamo timore, o peggio noia del già visto, al punto di perdere interesse o esser disattenti. La filtratura operata dall’esistere è durissima ed implacabile. Se ne rimane uno, solo uno, credo sia un miracolo immenso e stupefacente. Infatti non capita quasi mai, altro che contare sulla dita delle mani. per tacere dell'accaderne di nuovi: un miracolo davvero ed all'n-esima potenza...

Come l’amore anche l’amicizia è fatta di quel misterioso mix di andarsi a genio, trovarsi, condividere ed aver condiviso pezzi, segmenti di esistenza.

Qualcuno che, chissà perché (su questo, sul perché si che ci sarebbe da interrogarsi a fondo… con che probabilità di trovare la risposta davvero non saprei…) è dalla tua parte sempre e comunque, a prescindere, “nonostante te”, che ciascuno di noi conosce le sue bassezze e le sue meschinità e sa bene in fondo, di non meritarlo.E viceversa.

Personalmente trovo perfetta la lettura “vascorossiana” di nikki:


(....) Anche "contare" le volte in cui ci si vede, credo sia fuorviante. Naturalmente, il tuo amico lo vorresti vedere quanto più spesso possibile...tuttavia, ciò che lo rende diverso da tutti gli altri non è la costanza nella frequentazione, ma la certezza, assoluta e reciproca, che tu ci sarai quando ti chiamerà e che lui/lei ci sarà quando tu ne avrai bisogno...La assoluta certezza che questa persona si preoccupa di dove sei e cosa fai, che spera che tutto ti vada bene, che gioisce quando è così, soffra quando non è così... una piccola allenza fra barche perdute, forse anche in mari diversi. E' possibile immaginare un altro modo per sopravvivere?


Vascorossiana nel senso che, in fondo, la miglior definizione di amico che viene a me è: un complice in qualche modo innamorato di noi e del quale siamo, in qualche modo, innamorati. “La vita non è facile, ma a volte basta un complice, e tutto è già più semplice…” (da: Brava Giulia)

Una questione numerica? Credo di si, anche. Uno, oppure due, eccezionalmente “qualche” complice… forse, magari. Legioni di complici, invece, lo vedo complicato e, ben più grave, diluente qualcosa che invece ha nella altissima densità del suo peso specifico la sua bellezza ultima: una sorprendentemente rara preziosità.
 
Ultima modifica:

Mizar

Alfaheimr
Io, come i più, ho molti conoscenti e pochi amici. Suppongo avere un gran numero di conoscenti sia cosa buona e giusta: ci si aspetta condivisioni, sorrisi e risate, vino, convivi, litigi, battute; ma mai si attende più di questo.
Conosco un tre persone - amici, come si usa dire - cui do il mio cosmo e cui affiderei me stesso, quasi come e quanto mi darei ai miei padri e fratelli. Nell'osservare i loro occhi - in ordine d'età: celeste, castano, nero - so quanto sia radicato Mizar in loro e quanto dolore provocherebbe un estirpare. Sono i miei fidati opliti - ed io il loro.
 

Mary70

New member
Anch'io sto nella situazione di apart, a 40 anni di amici me ne sono rimasti pochissimi, ho sempre avuto compagnie numerose solo che poi si sono fatti tutti una famiglia, mentre io sono rimasta l'unica single, quindi ci si vede ogni tanto. Ho ancora un bel rapporto con la mia migliore amica, ma ci vediamo poco, e ho un'altra amica di vecchia data, però fidanzata. Un'altra amica di vecchia data ha deciso di rompere i rapporti senza nessun apparente motivo, ogni tanto mi fa un saluto su facebook, ma molto raramente. Poi ho avuto molte amicizie sfortunate, nel senso che ho trovato persone instabili che scaricavano i loro problemi su di me (colpa mia in effetti, glielo lasciavo fare), fino a che il rapporto si deteriorava. Ora esco con un paio di amiche single come me, ma siamo totalmente diverse tra noi in tutto, sia per quanto riguarda il carattere, sia per i gusti, sia per il modo di fare e di pensare, non riusciamo a far niente insieme, infatti non so come andrà a finire. Ho qualche amico "virtuale", ma quella con cui ho legato è Minerva6, con cui mi sento per telefono, una ragazza in gamba, chissà se prima o poi riusciremo a vederci di persona, stare in un isola è scomodo :( Mi trovo molto bene con le amiche di danza, abbiamo affinità di carattere e gusti, solo che anche loro sono sposate o fidanzate, quindi non ci frequentiamo spesso al di fuori della palestra. Credo che la soluzione sarebbe stata trovare un compagno, ma purtroppo non è capitato. :(
 

darida

Well-known member
Che strana discussione, ma del resto si sa, Apart non è nuovo in questo tipo di trovate originali. :)

Dovremmo cominciare (al solito) con l’intenderci sui termini.

E’ aperto apposito 3d sul significato etimologico delle parole ma questa volta facciamo eccezione e postiamo qui. La radice di amico, latina, “amicus” è da “amare”, la persona che si ama e da cui si è riamati, e, per estensione, giovevole, vantaggioso, dilettevole.

L’amico si innesta quindi in quel ganglio profondo ed insondabile di noi, l’amore, o almeno una qualche forma di esso, terreno su cui ben spesso si gioca la nostra contentezza, magari la nostra felicità, o, di contro, dolori inenarrabili ed indicibili disperazioni.

Per questo quindi percepiamo come così importante e decisivo per noi un sentimento come l’amicizia, o, ben più concretamente, un amico.

Assumendo di questo si stia parlando dunque se usiamo la parola amico, e non di conoscenze o rapporti con altri a vario titolo a me ha sempre colpito l’andamento temporale quantitativo dell’accadere delle amicizie, molto simile peraltro a quello degli innamoramenti.

Ciascuno di noi credo ha esperienza, guardandosi retrospettivamente, del rarefarsi nel tempo, delle volte (sto parlando in termini numerici) in cui le amicizie, quelle pesanti intendo, (nonché gli innamoramenti, quelli seri) accadono. Molte amicizie che credevamo tali si son perse per via, pochissime (forse) resistono al tempo, al tedio, alla vita. Difficilmente col passare del tempo se ne stringono di nuove, diventiamo tutti più selettivi, più disincantati, più esigenti, e, perché no, abbiamo timore, o peggio noia del già visto, al punto di perdere interesse o esser disattenti. La filtratura operata dall’esistere è durissima ed implacabile. Se ne rimane uno, solo uno, credo sia un miracolo immenso e stupefacente. Infatti non capita quasi mai, altro che contare sulla dita delle mani. per tacere dell'accaderne di nuovi: un miracolo davvero ed all'n-esima potenza...

Come l’amore anche l’amicizia è fatta di quel misterioso mix di andarsi a genio, trovarsi, condividere ed aver condiviso pezzi, segmenti di esistenza.

Sono
Qualcuno che, chissà perché (su questo, sul perché si che ci sarebbe da interrogarsi a fondo… con che probabilità di trovare la risposta davvero non saprei…) è dalla tua parte sempre e comunque, a prescindere, “nonostante te”, che ciascuno di noi conosce le sue bassezze e le sue meschinità e sa bene in fondo, di non meritarlo.E viceversa.

Personalmente trovo perfetta la lettura “vascorossiana” di nikki:





Vascorossiana nel senso che, in fondo, la miglior definizione di amico che viene a me è: un complice in qualche modo innamorato di noi e del quale siamo, in qualche modo, innamorati. “La vita non è facile, ma a volte basta un complice, e tutto è già più semplice…” (da: Brava Giulia)

Una questione numerica? Credo di si, anche. Uno, oppure due, eccezionalmente “qualche” complice… forse, magari. Legioni di complici, invece, lo vedo complicato e, ben più grave, diluente qualcosa che invece ha nella altissima densità del suo peso specifico la sua bellezza ultima: una sorprendentemente rara preziosità.

Vero!
Il ricordo di certi momenti di intima amicizia non ha niente da togliere come trasporto ad un rapporto d'amore, devo dirlo alla mia amichetta Patty che sono innamorata di lei :mrgreen: prima di dirlo a Giulio chiedo il parere a mio marito, oppure a Giulio stesso che e' avvocato :wink:
Io ho seminato amicizie per strada, inevitabilmente, le cose cambiano, e qualche volta i fuochi si spengono senza una ragione precisa, ma non sento di aver perso niente in questo senso ma di aver ricevuto, tanto, e, mi auguro di aver anche dato, almeno un po' :)
 

Peggy

New member
Il fatto più insoppostabile è avvenuto quando una di loro, quella che io ritenevo la migliore in assoluto (come persona e come amica) da quando ho avuto il primo bambino non si è più fatta vedere! Non lo ha neanche mai conosciuto! Io avredi dovuto coltivare di più quell'amicizia, certo, ma mi trovavo un poco impegnata, anche perchè il pupo appena nato aveva anche dei problemi di salute... Mi sono per lungo tempo chiesta se è stata invidia, gelosia, forse sono stata io a non essere stata una buona amica...
Eppure mi sono ritrovata orfana dell'unica persona di cui avrei avuto bisogno...

Anche io mi sono trovata in questa esatta situazione! Mi sono fatta mille domande e mille colpe (avrò sbagliato o detto qualcosa che l'ha offesa?) . Alla fine sono giunta alla conclusione che ognuno nella vita fa le sue scelte e questa è stata la sua! Dal canto mio non posso perdonerle il fatto che, visto l'amicizia che ci univa, meritavo almeno un chiarimento o una giustificazione.
Ci sono stata male e dopo questo ho porso molta fiducia nei rapporti d'amicizia (infatti posso dire di non avere amici), è logico che si cambi nella vita, ma l'amicizia implica anche amore e rispetto delle persone che ci stanno accanto.
 

Denni

New member
Io ho 17 anni perciò penso di essere in una situazione differente... gli amici me li faccio ora poi non so se riuscirò a mantenerli so soltanto che di amici ne ho, di amici veri ne ho pochi! Per quanto riguarda l'amicizia sul web posso rispondere...io non credevo ai rapporti "via internet" o a quelli a lunga distanza...poi però è capitato tramite appunto un forum di "conoscere" una persona...ed è nata una bella ma veramente bella amicizia...è già tre anni che sento questa persona ed una delle uniche con cui riesco a parlare e per parlare intendo riuscire a parlare di cosei che con le amiche o gli amici che ho ora e che vedo tutti i giorni non riesco neanche a nominare! Forse ho beccato una persona di carattere vicino al mio...con amici simili a quelli che ho io...non so..so soltanto che è una della amicizie più belle che ho..questa persona curiosa come me mi spiega e racconta molte delle cose che sa e di cui s'informa mi parla di politica di letteratura...e passiamo ore a parlare di tutto...ecco tipo una persona con cui posso parlare di tutti gli argomenti che ci sono nel forum....e molto alro ancora! Perciò magari è difficile trovare la persona adatta sul web e soprattutto non c'è da fidarsi..tanto è vero che faccio fatica anche io ancora adesso a fidarmi..però questa amicizia mi ha dato tanto perciò ho cominciato ad approvare l'amicizia e le conoscenze sul web logicamente stando attenti o almeno per quanto riguarda me che ho 17 anni!
 

SALLY

New member
Bello davvero questo 3D...non poteva essere che apart :mrgreen:
anchio faccio parte del club dei figli unici,però nella vita ho cominciato con un vasto parco di amici per ritrovarmi ora con una o forse due amiche,l'ho perse tutte per strada come l'acqua da un secchio bucato,un pò perchè col tempo sono diventeta selettiva,un pò perchè gli impegni sono tanti,gli interessi diversi.Tante le ho lasciate cadere di proposito perchè anchio mi sono accorta che erano amicizie a senso unico,quand'ero più giovane faticavo a dire di no e mi ritrovavo sempre a scapicollarmi per loro,ci sono persone che ti portano via l'energia,hanno sempre qualcosa da chiederti....senza contare poi le faccende economiche,avevo un'amica che consideravo come una sorella,è finita che ho perso amica e soldi.No,decisamente stò bene così,una buona basta!
 

Bianca

The mysterious lady
Anch'io ho perso delle amiche per strada, un pò per gli impegni di lavoro e non, altre perchè si sono fidanzate.
Sul fatto che l'amicizia dell'infanzia sia più duratura , la penso come Stellonzola
Non sono convinta che le amicizie coltivate in giuventù siano quelle destinate a durare... forse è proprio il contrario: se un rapporto dura anche dopo la maturità allora è un'amicizia vera! Se riesci a non perderti per strada e a maturare insieme, continuando a condividere le stesse emozioni allora hai trovato il famosissimo tesoro!
Riguardo a fare amicizia sul web perchè no:)
 
Alto