Cronache di vita virtuale - Parte I
Non conoscevo molto di quel mondo, l'avevo sempre osservato da lontano, un pò curioso un pò intimorito.
Mi domandavo perché fosse diventato la malattia di questo benedetto 21° secolo, una droga quasi per tutti.
Lentamente la curiosità prese spazio alla paura e mi addentrai anche io in quel magico mondo fatato.
D'altra parte nessuno c'aveva scritto davanti ai monitor "lasciate ogni speranza o voi che entrate!", e ineffetti non sarebbe stata una gran bella pubblicità per le majors dell'informatica.
Presi dapprima confidenza con i vari siti e forum, a vederlo ora da vicino non era affatto male! ad ogni ora del giorno e della notte trovavi persone con cui parlare, scherzare e passare il tempo allegramente, una vera figata.
Inconsapevolmente una parte di me si era già assuefatta, ero già fregato, ma non avevo nessun modo per rendermene conto.
Passarono così i mesi e la voglia cresceva, gli amici mi cercavano invano, ormai c'ero solo io e il mio mondo, un nickname, un personaggio virtuale, una vita diversa senza limitazioni di sorta: stavo diventando davvero bravo.
Ormai sui forum ero considerato alla stregua di un dio, venivo venerato da bellissime fanciulle perché ero un vero portento ricco di stile, spassoso come nessun'altro e irriverente con la moderazione. Un personaggio di Johnny Depp di quelli più famosi e amati. I ragazzi che prima mi sfidavano o provocavano ora restavano in silenzio o cercavano la mia amicizia per avere consigli sulle donne e su come migliorare la propria immagine virtuale, ragazzi se andavo forte! facevo proprio tendenza.
Ma tutto questo cominciava a starmi stretto, sentivo di poter andare oltre e molto più lontano di così.
Avevo ormai la lista msn piena di ragazze vogliose di me, per me il gioco iniziale si era trasformato in qualcos'altro, e alle donne piaceva, complicità, feeling, giochi erotici con le parole.
Io che in vita mia non ero mai stato a letto con una donna ora avevo l'imbarazzo della scelta, un lista da cui scegliere in ogni momento.
Le proposte erano le più varie e fantasiose, c'era chi voleva farlo per ripicca ad un suo ex, chi voleva diventare famosa sul forum e fare pettegolezzo, chi era proprio infatuata, chi voleva liberarsi delle giovanili inibizioni e via discorrendo.
Il cellulare sembrava quello di un gigolò, squilli, chiamate anonime e non, messaggi, video, foto.. io che in vita mia l'avevo usato poco e niente.
Anche fisicamente non mi ero mai considerato un granché e le compagne di classe a stento mi vedevano, troppo filosofico e caldo per loro, decisamente non ero un paraculo e un don giovanni, ma un tipo solare e riservato con l'animo del poeta, insomma uno a cui non gliela dai mai. Eppure su internet ero visto come uno strafigo, e le pose non me le ero neppure sparate, foto normalissime, ma la mia reputazione era ormai alle stelle.
Non mi andava di prendere in giro tutte quelle donne, pensavo però che l'avrebbero capito che la mia era solo ostentazione, spavalderia per ricevere attenzione finalmente.
Loro però continuavano, incessanti trillandomi, desiderose di godere con me anche solo virtualmente con una web cam.
Adesso capivo di essermi spinto troppo oltre, cominciò così l'epurazione su messenger, una fase di riscoperta dei legami autentici, delle amiche di cui fidarmi.
Intanto cominciava a crollare il castello di carta sui forum, le ragazze deluse dalla scopata mancata erano andate a lamentarsi, si erano sentite prese in giro perché il gioco intimo nella loro testa presupponeva un coinvolgimento passionale reale.
Io me ne fregavo dei forum ero concentrato sulla nuova fase di riscoperta dei rapporti su messenger.
E volevo oltre creare solide amicizie femminili riuscirne a trovare una da amare e che a sua volta mi amasse.
Era l'inizio della fine, avevo iniziato una ricerca del sacro graal, una crociata sentimentale senza fine e scopo, ma non potevo immaginarlo.
Troppo ingenuo e immaturo, ora non ero più paraculo e falso, ora leale e trasparente su tutti i miei stati d'animo cercavo conforto, comprensione e affetto. Si parlava finalmente di cose di spessore interessanti, e io devo dire mi ero scelto il meglio del meglio. Ragazze di psicologia, sociologia, lettere, artiste, romantiche, filosofiche, drammatiche, umili e altruiste, moderatrici equilibrate, alternative punkettomane e dark-lady.
Ce ne era per ogni gusto e partito ed erano tutte da me a portata di un click.
All'inizio mi ero invaghito quasi di tutte, mi cercavano per avere pareri sulle loro vite private, se dovevano andare dietro ad un ragazzo o se era giusto mettere le corna al fidanzato pupazzo del momento. Io le aiutavo ma restavo sempre più allibito, la disinvoltura con cui mi regalavano totale complicità era per me motivo di vanto ma eticamente inconcepibile.
La rottura tra il sogno della ricerca e la dura triste realtà cominciava a scorgersi, potevo tangibilmente sentirla con mano, ma chiudevo gli occhi e andavo avanti, non avrei mai accettato di arrendermi e gettare la spugna.
Andò avanti così per mesi eppoi anni, nel frattempo crescevo e vivevo normalmente la mia vita per quel poco che era e valeva per la gente, mentre la vita virtuale su un binario parallelo attraversava momenti di crisi profonda e nuovi intensi slanci d'entusiasmo e il mio grado di partecipazione restava immutato e fedele.
Si presentò qualche volta l'occasione di conoscere finalmente quelle ragazze dal vivo, ma l'emozione era tanta, troppa.
Così rimandai più di qualche volta e non colsi l'attimo fuggente che ovviamente sfumò le possibilità che così duramente mi ero conquistato con ragazze d'aspetto notevolmente belle e alle volte pure intelligenti.
Ero però cambiato ancora, ora era finito il confronto mentale e culturale, la mia indagine sperimentale si era compiuta e finalmente mi scoprivo maturo, pronto per rapporti intensi amorosi.
Il grado d'alienazione dalla realtà era al suo apogeo, ma i miei occhi erano tutti per le ragazze, volevo trovare non più risposte ed amiche/trombamiche, ma una compagna