Ezra Pound
Ho scelto questo intenso ritratto del grande poeta americano,perché mi pare raccolga in questo scatto tutte le contraddizioni di questo genio e la sua travagliata vita. Come saprete,fu uno degli intellettuali che presero una cantonata su Mussolini e il fascismo,in ciò ahinoi in illustre compagnia,famoso per le sue trasmissioni antiamericane effettuate all'Eiar,che gli costarono dopo la guerra l'internamento in un manicomio psichiatrico da parte degli alleati con una durissima carcerazione addirittura in alcuni momenti in una vera e propria gabbia. Tornato in libertà rientrò in Italia dove visse sino alla fine dei suoi giorni. Ecco, in questo viso scavato dal tempo,simile a quello dei marmi della ritrattistica romana antica,si legge questa esistenza fatta di altezze e abissi,contraddizioni talvolta incomprensibili,il classico esempio di vita e arte che divergono diametralmente,come un altro "maledetto",Celine. Rimane la sua grande architettura poetica,quei Cantos,tra i vertici della lirica del 900.
Qui come esempio riporto il Canto 81 dei Canti Pisani.
Quello che veramente ami rimane,
il resto e’ scorie
Quello che veramente ami non ti sara’ strappato
Quello che veramente ami e’ la tua vera eredita’
Il mondo a chi appartiene, a me, a loro
o a nessuno?
Prima venne il visibile, quindi il palpabile
Elisio, sebbene fosse nelle dimore d’inferno,
Quello che veramente ami e’ la tua vera eredita’
La formica e’ un centauro nel suo mondo di draghi.
Strappa da te la vanita’, non fu l’uomo
A creare il coraggio, o l’ordine, o la grazia,
Strappa da te la vanita’, ti dico strappala
Impara dal mondo verde quale sia il tuo luogo
Nella misura dell’invenzione, o nella vera abilita’ dell’artefice,
Strappa da te la vanita’,
Paquin strappala!
Il casco verde ha vinto la tua eleganza.
“Dominati, e gli altri ti sopporteranno”
Strappa da te la vanita’
Sei un cane bastonato sotto la grandine,
Una pica rigonfia in uno spasimo di sole,
Meta’ nero meta’ bianco
Ne’ distingui un’ala da una coda
Strappa da te la vanita’
Come son meschini i tuoi rancori
Nutriti di falsita’.
Strappa da te la vanita’,
Avido di distruggere, avaro di carita’,
Strappa da te la vanita’,
Ti dico strappala.
Ma avere fatto in luogo di non avere fatto
questa non e’ vanita’Avere, con discrezione, bussato
Perche’ un Blunt aprisse
Aver raccolto dal vento una tradizione viva
o da un bell’occhio antico la fiamma inviolata
Questa non e’ vanita’.
Qui l’errore e’ in cio’che non si e’ fatto, nella diffidenza che fece esitare.