Basso, Alice - Le aquile della notte

estersable88

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Langhe, 1935. La fuliggine delle fabbriche lascia il posto al dolce profilo delle colline infiammate dai colori dell'autunno. Mentre guarda il paesaggio che scorre dal finestrino del treno, Anita sa che ad attenderla non è una vacanza, ma una trasferta di lavoro per la rivista di gialli «Saturnalia», in compagnia dell'immancabile Sebastiano Satta Ascona. Per lei è così raro lasciare Torino che tutto le sembra meraviglioso. Inoltre è il periodo della vendemmia, il momento ideale per visitare le Langhe. Se non fosse che, pochi giorni dopo il suo arrivo, il corpo di un ragazzo viene trovato al limitare del bosco. In quel breve lasso di tempo, Anita ha scoperto che, insieme ad altri coraggiosi coetanei, il giovane faceva parte di un gruppo scout, in segreta violazione dei divieti imposti dal regime. Anita rimane affascinata da quella dimostrazione di carattere. E intanto, forse ispirata dal rosso del vino e dai mille volti di una terra ricca di inaspettati misteri, si avvicina come mai accaduto prima a Sebastiano. Ma perdere il controllo è un rischio, soprattutto se ci sono una verità da scoprire e la morte di un ragazzo a cui rendere giustizia. Anita è consapevole che solo le parole dei suoi amati detective possono mostrarle la strada verso la verità. Anche se il coraggio di non fermarsi davanti a nulla deve trovarlo dentro di sé. E ora ha bisogno di molto coraggio, perché i fili delle sue intuizioni la portano dove non avrebbe mai immaginato. Anita è di nuovo qui e con lei i racconti gialli che hanno fatto la storia della letteratura. Sullo sfondo dei vigneti incantevoli delle Langhe, la morte arriva puntuale, ma anche l'amore. Nessuno dei due in modo semplice, questo ormai Anita l'ha capito.



Ma che bello questo quarto episodio della serie di Anita Bo! Dopo il piccolo inciampo di "Una stella senza luce" che non mi aveva del tutto convinta, sono stata davvero lieta di ritrovare Anita e Sebastiano in forma e più vicini che mai. Le Langhe, poi, devono essere affascinanti, specialmente nel periodo della vendemmia… peccato che la longa manus del regime e una morte inattesa e funesta guastino l'atmosfera di gioiosa operosità che contraddistingue la settimana di vacanza-lavoro di Anita e Sebastiano. Tra le tante riflessioni che mi ha suscitato la lettura di questo giallo, c'è l'ampiezza del raggio d'azione del regime: tutto era controllato, regolamentato, limitato o addirittura vietato, persino le riunioni tra gruppi, persino gli Scout! E nessuno che potesse farci molto, ribellarsi, persino informare… anche se, come ci mostrano Anita e Sebastiano in queste pagine, i ribelli c'erano ed erano molti più di quanto si sospettasse.

Questo libro è stato un piacevole ritorno in auge di una serie che mi sarebbe dispiaciuto veder declinare, in più devo dire che mi ha veramente divertita. Mi piace come stanno evolvendo i personaggi, sia Sebastiano un po' più consapevole di sé, sia Anita che sta affinando la sua intelligenza e sta diventando sempre meno macchietta e sempre più detective!
 
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