Leroux, Gaston - Il fantasma dell'Opera

Dorylis

Fantastic Member
Il fantasma dell'opera (Le Fantôme de l'Opéra, 1910) è probabilmente il romanzo più popolare di Gaston Leroux, almeno dopo la saga del giovane giornalista Joseph Rouletabille. Erik, angelo della musica, artista sublime ma respinto da tutti per la sua ripugnante bruttezza, oscuro signore dei sottosuoli del teatro, trascina la sua vittima, la giovane cantante Christine, nella sua dimora sotterranea per imporle, con un orribile ricatto, la sua diversità e sfidare con la sua delirante grandezza l'umanità che lo ha emarginato.

Una storia intramontabile, dei personaggi gotici ma allo stesso tempo reali, uno scenario (il teatro dell'Opera) indimenticabile.. Molto scorrevole , molto appassionante e soprattutto consigliato! :) Bellissimo anche il film di Joel Schumacher che si è ispirato al libro..
 
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Hoya

Duck Member
Letto tanto tempo fa, mi è piaciuto molto! :)
 

ayla

+Dreamer+ Member
Letto qlc anno fa ma ricordo che mi era piaciuto molto, la storia d amore poi è struggente ed emozionante!!
 

Kylix

New member
Un'ottima lettura. È una storia d'amore ricca di suspense, mi ha catturato dall'inizio. L'autore è bravissimo nel suo modo di apparire ripetutamente durante la narrazione, e nel suo modo di raccontare le vicende, dalla prefazione all'epilogo. Ci si ritrova all'interno del Teatro dell'Opera dell'epoca, a seguire le ambigue vicende inizialmente buffe, e poi sempre più serie del Fantasma e della sua storia: un essere che ritroviamo sotto vari aspetti, di cui non capiamo la vera natura, presunto artefice di eventi apparentemente inspiegabili. In tutto ciò, Christine e Raoul, teneri amici dall'infanzia, che si ritrovano e si innamorano, ma non sono liberi di amarsi...
Una narrazione che fa sfogliare le pagine in poco tempo. Mi è piaciuta moltissimo.
 

Pennylue

New member
l'ho letto per pura curiosità dopo aver visto il musical. Molto meglio! Intrigante e coinvolgente...anche se io ero dalla parte del Fantasma :p
 

LearnToKill

New member
Inizialmente mi è sembrato poco scorrevole, ma dopo il secondo capitolo ha iniziato a farsi sempre più interessante. Piano piano si inizia ad entrare nel vivo della vicenda e quindi la curiosità prende il sopravvento. C'è il giusto velo di mistero, sopratutto nel personaggio del Fantasma, Erik, così magico, così tormentato, così talentuoso, e le ambientazioni sono alquanto gotiche: i sotterranei dell'Opera, la zona del lago ed in particolare la camera da letto del Fantasma, un po' macabra forse, ma che mi ha affascinato tantissimo. Nel corso della lettura si riscontrano diverse emozioni e sentimenti; partendo dall'amore più puro e sincero, passando poi all'odio, all'orrore, al tormento, arrivando infine anche a toccare la compassione, la pietà. Erik è un personaggio che scatena una duplice reazione nel lettore, lo si odia, considerandolo un folle (forse lo è davvero), ma allo stesso tempo lo si compatisce per via di tutto quello che ha dovuto sopportare in vita sua. Prova un'amore così grande ed una voglia di essere semplicemente una persona, da spingerlo ai limiti della follia e, se vogliamo, anche della legalità, dato che tiene quasi del tutto prigioniera una persona, non solo figurativamente ma anche, e sopratutto, psicologicamente. Non sono riuscita a non emozionarmi nelle ultime pagine scritte, dove spiega e svela, appunto, ciò che era in realtà Erik. Scritto magnificamente. Una storia che affascina, che coinvolge, che emoziona, che rende vivo il legame magnifico che hanno gli artisti con la (propria) musica.

Vorrei riportare un passo delle ultime pagine del libro che racchiude un po' tutto il dramma:
"Povero sventurato Erik. Bisogna compiangerlo? Bisogna maledirlo? Chiudeva soltanto di essere qualcuno, come tutti gli altri! Ma era troppo mostruoso! E dovette nascondere il proprio genio o utilizzarlo per compiere trucchi, quando, con un viso normale, sarebbe stato uno degli spiriti più nobili della razza umana! Aveva un cuore capace di contenere il mondo intero, ma alla fine dovette accontentarsi di una caverna. Decisamente bisogna compiangere il Fantasma dell'Opera!"

Voto: 5/5.
 

Roberto89

Moderator
Membro dello Staff
Voto: 3 ⭐ su 5

Mi aspettavo di più da questo romanzo. La storia è interessante e l'autore riesce a far crescere l'aspettativa nel lettore, anche se con molta calma, il fantasma infatti non appare se non a storia già ben inoltrata. Sicuramente è una scelta consapevole dell'autore, che ha dato al romanzo la struttura di una testimonianza, con tanto di prove e testimonianze, però con me non ha funzionato molto. Mi aspettavo una maggiore introspezione nei personaggi, mentre gran parte del romanzo si perde su eventi in cui l'esistenza del fantasma è ancora dubbia (per quanto noi sappiamo piuttosto bene che esiste, prima o poi l'autore lo farà entrare in scena, ma quando?). Anche visto nel suo contesto storico, non ho potuto non annoiarmi in alcune parti.
La storia vede prima come protagonista Raoul, che però non sarà mai un protagonista. Poi il racconto passa a un altro personaggio, e infine nelle ultime pagine ritorna il narratore che ha raccolto tutte le testimonianze. È fin troppo evidente che lui, così come Christine e tutta la trama, sono solo un artificio per raccontare una storia che è un mix fra mistero, gotico e orrore. I personaggi non hanno profondità, anche se in alcuni punti (troppo pochi) emerge il senso di umanità e pietà verso Erik, costretto dalle circostanze a una vita di isolamento, lontano dall'amore e da una vita normale. Ecco, io mi aspettavo che l'autore facesse emergere di più l'umanità di questi personaggi invece che giocare con la suspense.
È un bel romanzo, specie pensando al periodo in cui è stato scritto, ma a mio parere poteva essere meglio.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Anch'io mi aspettavo, in fin dei conti, forse qualcosina in più da un autore come Leroux, ma in fondo il libro no ha deluso le mie aspettative. Non arriverò a dire di averlo adorato, ma non mi è affatto dispiaciuto. Credo sia normale che un libro risenta - per stile, struttura narrativa, linguaggio e contenuti - del tempo in cui è stato scritto, e questo non fa eccezione. Gli ultimi capitoli riscattano una narrazione francamente confusionaria e - in qualche punto - delirante. Alla fine il gotico ha mostrato anche la dimensione sociale ed ha lasciato il posto ad un amore folle e disperato. A differenza dei gialli di certe osannatissime gialliste coeve, qui ci sono dei messaggi, sebbene potessero essere forse affrontati in modo più compiuto.
 

velvet

Well-known member
Sarà che non sono un' amante del genere, ma mi piaceva più la prima parte... quando c'era l'umorismo, venivano presentati i personaggi, quando qualcuno ci credeva e qualcuno pensava fosse una burla, il mistero ironico mi prendeva di più.
Nella seconda parte tutte quelle descrizioni di mostri, supplizi e trabocchetti, mi hanno infinitamente annoiato!
Sono d'accordo sul fatto che la narrazione sia piuttosto confusionaria e l'espediente del diario trovato in seguito che spiega come fossero andati i fatti è antiquato e noioso.
Una sufficienza stentata, direi 6-.
 

MonicaSo

Leggo... quindi sono
Ci sono dei romanzi che non perdono il loro mordente neanche con il passare del tempo, ma per me non è il caso di questo povero "Fantasma dell'Opera". O forse cominciando a leggere un romanzo che ha una sua "storia" ben definita (perché ha ispirato altre storie simili sia scritte sia teatrali sia cinematografiche) avevo delle aspettative diverse, pensavo a toni più cupi, meno melodramma romantico e più avventura, meno confusione quasi umoristica e più tensione, attesa, timore.
Ciò nonostante è stata una buona lettura, e credo che ricorderò a lungo la descrizione del corpo di ballo e il paragone delle giovani ballerine a un gregge di pecorelle... l'ho trovato proprio azzeccato e visivamente efficace; ricorderò anche il Persiano e... no, Erik preferisco non ricordarlo, in fondo in fondo un piccolo brividino me l'ha fatto provare!
 
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