Poirot
b
Da bravo estimatore di Poirot, anch'io sono molto interessato alla psiche umana, specialmente quella altrui (a capire la mia c'ho rinunciato molto tempo fa).
E qualche giorno fa, mentre ero in spiaggia, mi è capitata una cosa strana. Dato che ormai di sole ne ho preso abbastanza, e dato che ho davvero un bel libro per le mani, mi sono messo sul mio bel lettino all'ombra a leggere. Dopo circa 10-15 minuti mi sono passati affianco 3 ragazzi stile sono figo, sono bello, sono fotomodello che mi hanno guardato come se avessi in mano un animale morto, e mentre si allontavano ho udito la lieve espressione "che sfigato quello!".
A parte la rabbia per il fatto che persone del genere popolano ancora questo mondo (li sparerei a vista come i fascisti elementi del genere...), è sorto in me un dilemma: spesso, molte persone che mi vedono con in mano un libro mi guardano perplesse, come se non ne avessero mai visto uno, e trovano strano il fatto che io legga molto. E quando non mi danno dello sfigato, mi prendono del secchione.
Ora, perchè questa dicotomia? Perchè è così strano che a qualche persona piaccia leggere un buon libro? Forse perchè leggendo non si rimorchia come ballando musica house?
Che poi un lettore appassionato non è per forza un genio a scuola. Mia madre ha la terza media, eppure legge tanto quasi quanto me.
Io per carità passo sopra ai giudizi della gente, ma se io non mi permetto di giudicare loro e i loro piercing al capezzolo (ahimè, si), perchè loro si permettono di giudicare me?
E qualche giorno fa, mentre ero in spiaggia, mi è capitata una cosa strana. Dato che ormai di sole ne ho preso abbastanza, e dato che ho davvero un bel libro per le mani, mi sono messo sul mio bel lettino all'ombra a leggere. Dopo circa 10-15 minuti mi sono passati affianco 3 ragazzi stile sono figo, sono bello, sono fotomodello che mi hanno guardato come se avessi in mano un animale morto, e mentre si allontavano ho udito la lieve espressione "che sfigato quello!".
A parte la rabbia per il fatto che persone del genere popolano ancora questo mondo (li sparerei a vista come i fascisti elementi del genere...), è sorto in me un dilemma: spesso, molte persone che mi vedono con in mano un libro mi guardano perplesse, come se non ne avessero mai visto uno, e trovano strano il fatto che io legga molto. E quando non mi danno dello sfigato, mi prendono del secchione.
Ora, perchè questa dicotomia? Perchè è così strano che a qualche persona piaccia leggere un buon libro? Forse perchè leggendo non si rimorchia come ballando musica house?
Che poi un lettore appassionato non è per forza un genio a scuola. Mia madre ha la terza media, eppure legge tanto quasi quanto me.
Io per carità passo sopra ai giudizi della gente, ma se io non mi permetto di giudicare loro e i loro piercing al capezzolo (ahimè, si), perchè loro si permettono di giudicare me?