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In una città qualunque, di un paese qualunque, un guidatore sta fermo al semaforo in attesa del verde quando si accorge di perdere la vista. All'inizio pensa si tratti di un disturbo passeggero, ma non è cosi. Gli viene diagnosticata una cecità dovuta a una malattia sconosciuta: un "mal bianco" che avvolge la sua vittima in un candore luminoso, simile a un mare di latte. Non si tratta di un caso isolato: è l'inizio di un'epidemia che colpisce progressivamente tutta la città, e l'intero paese. I ciechi, rinchiusi in un ex manicomio e costretti a vivere nel più totale abbrutimento da chi non è stato ancora contagiato, "scoprono - come ha scritto Cesare Segre - su se stessi e in se stessi, la repressione sanguinosa e l'ipocrisia del potere, la sopraffazione, il ricatto e, peggio, l'indifferenza".
Ho trovato questo libro uno splendido condensato dei sentimenti di cui può essere capace l'animo umano: malvagità, egoismo, terrore, ma anche generosità e speranza, dinanzi ad un fatto che rappresenta uno dei maggiori incubi ipotizzabili, ossia l'inspiegabile diffondersi di una cecità bianca all'interno di un intero Paese. Dopo averlo già apprezzato in "Le intermittenze della morte", posso dire che Saramago è davvero magistrale nel mettere a nudo le reazioni degli uomini di fronte alla concretizzazione delle loro più ancestrali paure, vuoi la morte, vuoi, appunto, la cecità.
Anche se, in fondo al tunnel, sembra poter esserci sempre posto per la speranza!
Da leggere!![]()
Ultima modifica di Palmaria; 08-31-2008 alle 07:57 PM.
Libro veramente sconvolgente!!!! Dopo letto.....a lungo ho ripensato al senso di angoscia che mi ha peremeato durante tutta la lettura.......soprattutto perché mi ha fatto riflettere sulla malvagità e sull'egoismo senza limiti dell'uomo quando si trova di fronte a calamità che colpiscono una parte dell'umanità e le reazioni che si scatenano......assolutamente divergenti a secondo che l'individuo sia colpito in prima persona o faccia parte dei fortunati esclusi.
Anche io lo consiglio vivamente!
E' uno dei miei libri sicuramente in assoluto preferiti.
Di Saramago adoro lo stile, molto incisivo ma per niente pesante, mi colpisce la capacità di scavare a fondo nel dramma umano, in una condizione eternamente incerta, sempre in bilico tra il baratro e la salvezza.
La caratterizzazione dei personaggi, a cui non viene dato un nome personale, ma limitatamente alla professione lavorativa, è un altra caratteristica dell'opera dell'autore portoghese che adopera questo "stratagemma" per allontanarsi il piu' possibile dalla scena e raccontare tutta la vicenda con distaccata lucidità.
Lucidità totale che non penso ci sia nel lettore, perchè è una lettura che emotivamente ti lascia piu' di un segno, a cui devi dedicare energie e tempo, non puoi leggerlo con superficialità. Richiede impegno e devozione.
E alla fine, per quanto doloroso, drammatico, sconcertante si tratta, non puoi non innamortartene e non puoi trarre comunque messaggi positivi dalla sua lettura.
E' un po' una situazione off limits quella raccontata nel libro pero' è interessante notare come gli uomini siano cosi' diversi tra loro, come reagiscano diversamente l'un l'altro di fronte all'evolversi degli eventi, all'instaurarsi di terremoti sconvolgenti nella propria vita, a situazioni davvero inaspettate, imprevedibili, stravolgenti. Il personaggio principale di questo libro io penso che possa essere la speranza, paradossalmente. Perchè è quella che in mezzo al nulla puo' farti andare avanti (o almeno, darti l'illusione di potercela fare, che è comunque già qualcosa).
Un libro agghiacciante per la sua durezza e sconvolgente per la sua dolcezza.
Mi ha lasciata molto impressionata per i livelli sempre più estremi che può raggiungere la crudeltà e la malvagità dell'animo umano, descritti in modo superbo dall'autore.
Lo stile scarno ed essenziale, senza punteggiatura, è perfetto per descrivere la successione degli avvenimenti e dei sentimenti.
Ma c'è pur sempre spazio per la speranza: "siamo già mezzi morti, disse il medico, siamo ancora mezzi vivi, rispose la donna".
Grande, grandissimo Saramago!
Dovrebbe essere letto obbligatoriamente nelle scuole.
"Secondo me non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo. Ciechi che vedono. Ciechi che, pur vedendo, non vedono"
Concordo.
Dolorosamente bello come libro. Dopo l'iniziale spaesamento dovuto allo stile di scrittura di Saramago, non si può non esser colpiti da questo libro.
Secondo me ci può anche stare un piccolo paragone con Il Signore delle mosche (anche lì, senza dei codici etici, tutto finisce in barbarie).
Ora di Saramago mi attirano: il Vangelo secondo Gesù Cristo e Storia dell' assedio di Lisbona.
io continuo con saggio sulla lucidità, la prosecuzione ideale di questo libro in cui compaiono alcuni dei personaggi di cecità
bellissimo!!!! molto coinvolgente dall'inizio alla fine grazie anche alla tecnica di scrittura senza uso del discorso diretto..cioè..scrive ttt si seguito...
il finale l'è inscì inscì..è troppo sintetico...guariscono...e bom...vabbè cmq 5/5 grande libro!!! da leggersi assolutamente!!!
Romanzo che riempie di angoscia, turpe e primitivo nei suoi risvolti più estremi. A volte sembra che Saramago si crogioli nella più immonda cloaca, dove solo pochissime persone preservano qualche barlume di umanità. Positiva fino all'ideologia la visione delle donne, un femminile coraggioso contrapposto ad un maschile abietto e vigliacco. Eccessivo fino alla sgradevolezza, rimane indigesto per lungo tempo. 4 su 5 perchè stimola il pensiero e la riflessione sul destino apocalittico dell'umanità.
Io l'ho letto da poco e ne sono rimasta folgorata, una cosa sola stona secondo me, e cioe' il tradimento del dottore con la ragazza con gli occhiali scuri; capisco che il libro di per se' e' assurdo ma questa situazione e' ancora piu' improbabile, come fa un uomo in una situazione cosi sapendo che la moglie ci vede e fare cmq sesso nella stessa stanza con un altra, e la moglie? vede e sta zittama dai e' allucinante.
Che scopo ha questa vicenda nel libro?
qualcuno mi illumini![]()
secondo me il significato sta nella diversità con cui molti uomini affrontano la paura rispetto alle donne, al modo con cui vivono il sesso che spesso è un momento consolatorio dell'angoscia di vivere, in quella situazione angosciante il dottore pur amando la moglie ha bisogno di un momento di sesso puro, senza componenti emotive e anche la ragazza con gli occhiali neri ha bisogno di questo. Si incontrano e vivono un amplesso naturale, senza nessun obiettivo relazionale se non quello di vivere un momento di piacere che non faccia pensare alla morte. La moglie del dottore nella sua grande umanità comprende questa esigenza e riesce a viverla in modo sereno, senza colpevolizzare sè o il marito o la ragazza, prende l'episodio per quello che è, senza dare nessun significato morale.
lo metto nella lista di libri da leggere.. ho visto che qua sul forum è apprezzato da parecchi mi fido del vostro giudizio![]()
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