Per ogni racconto, prima del commento, ho inserito una parola che sintetizza ciò che ho apprezzato o ciò che il racconto mi ha suscitato. Io, ovviamente, non ho scritto nessuno dei racconti… o forse tutti?
Chi nasce quadro: sobrietà . Un bel racconto, discreto e sobrio, che da un lato evidenzia padronanza con la scrittura e dall'altro dimostra spirito di osservazione, acume e sensibilità . Riconosco lo stile di Roberto89.
Come il vento di sera: grazia. Un racconto ben scritto, il cui fine ultimo non era stupire, bensì trasmettere positività … e ci è riuscito. Mi sono ritrovata a sorridere come davanti ad una scena felice, come in una di quelle scene da film tv viste e riviste che però il cuore lo toccano ogni volta. Nonostante qualche pecca lessicale, il lato emozionale prevale… sembra proprio di sentirla, per tutto il racconto, quella brezza leggera, che pervade le vite dei protagonisti come una corrente di positività . Potrebbe essere di Ondine, ma… così, d'istinto, io dico Alessandra… secondo me questa brezza viene dalla Sardegna!
E comunque, che l'abbia scritto tu o no, cara Alessandra, non mi freghi: altro che "troppo cinica", tu hai la sensibilità giusta… me la ricordo ancora Marta del concorso precedente!
La promessa: tecnica. Complimenti a chi ha scritto questo racconto. Davvero intrigante… un enigma fin quasi alla fine, ha ritmo, incuriosisce, colpisce, sembra una sceneggiatura cinematografica… è proprio bello! Pecca un po' in emozionalità , ma ha altri punti di forza, decisamente. Non so davvero chi l'abbia scritto… direi una donna, potrebbe essere Ayuthaya (per la proprietà di linguaggio, la punteggiatura… ottime)… oppure Dori, di cui non conosco lo stile.
Le due comari: personalità . La cosa che più ho apprezzato in questo racconto è la traboccante personalità delle due gatte: non sembrano umane né vogliono sembrarlo, non vogliono trasmettere tenerezza o far ridere a tutti i costi, eppure il racconto risulta credibile, ironico ed è piacevolissimo da leggere. Direi che è… di Germano.
Redenzione: coraggio. Questo racconto mi è piaciuto perché ha reso con grande chiarezza ed intensità i differenti stati d'animo e le emozioni in ogni fase della narrazione. Pur non amando, io, le atmosfere distopiche o troppo surreali o spersonalizzate, ho trovato molto incisivo il messaggio di fondo che l'autore/rice voleva darci: ridere e far ridere, essere positivi sempre e comunque, non smettere di provarci, qualunque cosa succeda. Forte anche il segnale di rinascita ed apertura al futuro e alla vita nuova dato dalla presenza fondamentale del bambino. Direi… che è di Ondine.
Signorina di buon senso: sorriso. Oddio… questo racconto mi lascia spiazzata, ma altresì col sorriso sulle labbra… ah, quante ne conosco di queste "signorine" di buon senso che – convinte di saper tutto loro – pensano di poter dirigere le vite altrui e in realtà rovinano anche e soprattutto la loro! Non è un racconto che si coglie subito, bisogna rileggerlo e ripensarci… a me è piaciuto, ma mi ci è voluto un po' per capirlo. Davvero non ho idea di chi sia l'autore/rice… forse Dori? O Germano? O Malafi? … Boh, non ne ho idea.
Subuglio in libreria: paradiso. Paradiso, sì, perché deve essere proprio paradisiaco starsene in mezzo a tutti quei libri, ad assistere alle loro discussioni così corroboranti… che bel luogo di pace, pur con tutti i contrasti! Bello, un bel racconto, leggero ma non troppo, che mi ha portata in un ambiente piacevole. Credo sia di Francesca.
Un soffio di vita: suggestione. Un racconto breve come una folata di vento, come la giovinezza, fugace come la bellezza. Mi è piaciuto perché ricco di suggestioni sensoriali e perché, sebbene non divertente, trasmette una speranza. Molti di voi me l'hanno attribuito, ma non può essere mio… spiacente. Io ho un limite non ancora superato: riesco a raccontare solo di cose che ho vissuto. Detto ciò, secondo me può essere… di Dori, di Alessandra o di Ondine, di sicuro è una penna femminile.
Una famiglia modello: contrappasso. Eh sì, contrappasso! T'è piaciuto, caro Alberto, farti lo sgarzillo con gli amici? "Io voglio la barca così, una cosa speciale, ve la faccio vedere…"! Hai voglia a navigare nel dark web, a furia di fare lo sborone t'hanno fregato pe' whatsapp… anzi, me sa che te sei fregato da solo!
Carcarlo, scherzi a parte, questo racconto è divertentissimo e porta la tua firma… nel remoto caso in cui avessi avuto qualche dubbio, il tuo commento l'avrebbe senz'altro fugato!
Una missione: eternità . Anche questo racconto è molto ben scritto, piacevolissimo da leggere e mi trasmette quel respiro di eternità che ritrovo ogni volta che ho a che fare con la Grecia, i suoi dèi e i suoi eroi. La cosa più ovvia sarebbe dire che l'ha scritto Ayu… e credo proprio che potrebbe essere… anche se c'è qualcosa che mi fa pensare a Malafi (e non è solo il riferimento al casalingo disperato)… in ogni caso, bravo/a!
Per il toto autore, direi che, come vedete, ho le idee più che confuse! Bravi tutti!