Grazie per avermi "likato"! Comunque "anche no" prof: quella del marchio nazista è la conditio sine qua non, motore fondamentale della novella! Spogliando il lungo racconto di tutte le sovrastrutture resta un uomo devastato dalle modalità persecutorie dei tedeschi; il suo avversario rappresenta la molla che fa scattare nuovamente la sua problematica psicologica. Suvvia, il voler puntare il dito lì, sempre su quella questione, c'è ed è visibilissimo; quello che avviene è una semplice concretizzazione di causa-effetto; per quanto l"'effetto" sia abbastanza interessante e ben realizzato (però ad anni luce da certa letteratura russa o tedesca), non sarebbe stato della medesima portata se non avesse avuto un "causa" tanto impattante... Io l'ho vista così. In tal senso la fuga di Zweig, d'origine ebrea, dall'Europa, ne rappresenta la palese conferma..