CXIII GdL - La Marie del porto di Georges Simenon

isola74

Lonely member
FINITO!- spoiler-

Come spesso succede con Maigret, molte cose sembrano lasciate in sospeso, come ha già detto estersable88, eppure in realtà, a ben guardare, l'autore ha semplicemnte descritto uno spaccato di vita. E' come se avessimo assisitito realmente a tutti gli accadimenti, non sappiamo (e non lo sanno le persone che le sono accanto) cosa Marie provi davvero (secondo me aveva deciso fin dal principio di emanciparsi e accalappiare Chatelard), Marcel poverino è tornato con la coda tra le gambe come se nulla fosse... insomma, la vita continua nel paesino di pescatori che ci hanno fatto compagnia per qualche giorno. Poi si va avanti.
Secondo me è questa la grande abilità di Maigret, come ho già detto, è un bravissimo narratore e ha la capacità di indagare l'animo umano in tutte le sue sfaccettature, senza "romanzare" troppo.
Promosso!
 

estersable88

dreamer member
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@isola74 non ho ancora mai letto Maigret, ma vorrei (e dovrei) proprio farlo. Mi daresti qualche indicazione su con che cosa cominciare? C'è un ordine di lettura? E' importante seguirlo?
 

francesca

Well-known member
Cap. 6
Qualche commento su quanto letto fin qui:
la scena dell'emancipazione di Marie mi sembra che riveli di che pasta è fatta la ragazza! Diritta al punto, mette lei in guardia l'avvocato per non farsi raggirare dalla zia e ottiene tutto quello che vuole. Per la prima volta poi, mostra un guizzo di soddisfazione e di autocompiacimento.

Un nuovo personaggio si fa strada ed è Odile, che sembra la controparte della sorella. Quanto Marie è enigmatica, decisa, imperturbabile, scaltra, tanto Odile è ingenua, spersa, in balia di eventi che le accadono senza che lei faccia niente nè per provocarli nè per evitarli.
Me le immagino anche opposte nell'aspetto: Marie minuta, spigolosa, risoluta; Odile morbida, burrosa, cedevole.

Ma cos'è di Marie che ha fatto perdere completamente la testa a Chatelard? Nemmeno lui sembra saperselo spiegare.

Francesca
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Non è la prima volta che ritrovo il Calvados nei libri di Simenon... penso che collegherò per sempre questo liquore a lui!
 

isola74

Lonely member
@isola74 non ho ancora mai letto Maigret, ma vorrei (e dovrei) proprio farlo. Mi daresti qualche indicazione su con che cosa cominciare? C'è un ordine di lettura? E' importante seguirlo?
Allora... non c'è un ordine di lettura, i romanzi sono una settantina credo, però io ti consiglio di leggere comunque prima i più vecchi, giusto per entrare nel personaggio.... poi procedi pure come ti capita...
Io iniziai con Pier il Lettone ( o Maigret e il Lettone) , L'osteria da due soldi e Il Crocevia delle tre vedove (o Maigret e la casa delle tre vedove).
 

qweedy

Well-known member
Finito anch'io! Molto bello, seppur breve. Forse l'inizio è stato migliore del finale.

Mi è piaciuto molto, secondo me Marie è molto determinata e molto decisa nelle sue scelte. Non parla, ma agisce e prevedendo i comportamenti altrui si muove in anticipo per indirizzarli, senza sprecare parole o spiegazioni. Il massimo che si concede è un guizzo di soddisfazione quando il risultato desiderato arriva. Secondo me Marie è arrivata esattamente dove voleva arrivare, ha raggiunto i suoi obiettivi.
Anch'io non ho capito quale sia stata la molla che ha fatto sì che Marie colpisse fin da subito l'interesse di Chatelard, ma le vie dell'attrazione sono infinite.
Marcel in fondo non era innamorato di Marie, era solo un ragazzino in esplorazione del pianeta femminile.

Penso che questo affresco corale sia come la vita reale: non si comprende mai veramente cosa provano davvero le persone accanto a noi, le loro motivazioni interiori, cosa davvero desiderano. Anche nella vita reale si è testimoni del loro agire, ma non delle loro motivazioni profonde.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Capitoli 7 e 8 con spoiler!

Ho terminato questo romanzo con un senso di sospensione, un finale coerente secondo me.
Per tutto il romanzo ho respirato un'atmosfera di attesa, come una bomba ad orologeria pronta ad esplodere da un momento all'altro.
Ad un certo punto pensavo davvero che qualcosa di rivelatore stesse per accadere e probabilmente Simenon voleva suscitare questa aspettativa nel lettore per poi spiazzarlo. Allo scrittore non interessa dare spiegazioni, ciò su cui tesse la storia è l'ambiguità di questa Marie.
Simenon non lascia trapelare nessuna emozione di questa giovane donna, a parte il suo senso di malinconia che mi ha particolarmente colpito e il suo pianto quando Odile la sente nella notte. Marie è davvero innamorata di Chatelard oppure ha razionalmente giocato con lui per arrivare ad un obiettivo preciso? Questo senso di incertezza è ciò che mi piace di Simenon.
L'aspetto descrittivo l'ho trovato meraviglioso, ci ha fatto vivere in questo porto.
 

ayuthaya

Moderator
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A me mancavano una decina di pagine ma ieri sono crollata... 😭
Purtroppo dovrò aspettare questo pomeriggio per finirlo!!!
 

francesca

Well-known member
Volentieri! Potremmo cominciare da Pietr il lettone che è considerato il primo romanzo di Maigret. Sul quando decidi tu, io mi adatto!
Per me va benissimo.
Lo vorrei aggiungere alla sfida che sta partendo, sperando che qualcuno lo voti. Ti faccio sapere appena possibile quando possiamo partire.


In tutto ciò, ho finito La Marie del porto, che mi è piaciuto moltissimo. Torno per i commenti finali.

Francesca
 

francesca

Well-known member
Eccomi per il commento finale.
Come è già stato detto, il finale è un non finale. In effetti si capisce solo che Marie ha raggiunto il suo scopo che era quello di piegare al suo volere Chatelard, ma non si capisce bene qual è il suo volere. E' innamorata? E' il suo solo un calcolo che ha individuato in Chatelard il mezzo per raggiungere il suo sogno, la villetta di mattoni rossi sulla collina?
Dice Simenon nella paginetta di introduzione al romanzo che il suo scopo è quello di mescolare pensiero e sensazioni, confondendoli, a tal punto che "un uomo sia semplicemente un uomo, senza si sappia se pensa o agisce". Anche se si dichiara non completamente soddisfatto dal risultato, a me è sembrato che abbia ben raggiunto lo scopo: Marie agisce senza pensare o pensa e poi agisce? O non pensa mai e si affida solo al suo intuito? Questo personaggio è davvero misterioso, e incede nella sua vicenda umana senza che si possa sapere perchè ha fatto una cosa piuttosto che un'altra, quali sentimenti e pensieri ci sono dietro il suo agire, quale potrà essere la sua mossa successiva.

Come è detto bene qweedy sembra che lo scopo dell'autore non sia di darci nessuna spiegazione, ma semplicemente farci entrare nel mondo di Port, dove esiste questa ragazzina, Marie, che sa tener testa ad un intero paese e anche oltre i suoi confini.
Abbiamo fatto un tratto di strada non tanto insieme a lei, ma insieme a tutta questa comunità, vivendo le sue disgrazie, i suoi pettegolezzi, le sue piccole vittorie.
Questa lettura è stata come una luce che per un po' ha illuminato una parte di realtà e adesso torna a spengersi, lasciando che la vita prosegua lontano dal nostro sguardo.


E' il secondo libro che leggo di Simenon, dopo La neve è sporca, è anche questo mi è piaciuto molto, soprendendomi perchè l'ho trovato molto diverso, pur riconoscendo lo stile asciutto e la grande capacità descrittiva dell'autore.
Adesso non vedo l'ora di cimentarmi in uno dei Maigret.
 

estersable88

dreamer member
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