Angosciante, è questa la definizione più appropriata delle sensazioni che ho provato leggendo questo libro. Premetto che il "genere" del libro non fa parte delle mie preferenze e lo sconsiglio vivamente a chi vuol passare due piacevoli ore di "sana lettura". In un mondo reso ostile (ma non invivibile al 100%) probabilmente dall'azione dell'uomo, coperto di polvere, dove non si vede mai il sole, ma pioggia e gelo in abbondanza, dove non crescono alberi e non si vedono uccelli e animali terrestri, un padre, che ha perso ogni speranza per il suo avvenire trae forza e vigore dalla presenza del figlioletto, e si illude che, almeno per il figlio, una piccola speranza possa esistere. Ed è un continuo dialogo, sulla strada, tra padre e figlio adolescente, alla ricerca di un posto vivibile (vicino al mare?), tra pericoli, fame, malattie incombenti, predoni. Non dico come va a finire per non "spoilerare" e per non togliere curiosità ai futuri lettori, dal momento che questa curiosità (scoprire com va a finire) mi ha preso fin dalle prime pagine del libro. Ripeto, non è il mio genere, ma non posso negare che qualcosa mi sia rimasto nella testa. L'autore mi sembra un "vero" scrittore, anche se non so se leggerò qualcosa d'altro della sua produzione. Ho scoperto che hanno fatto anche un film; sono curioso di vederlo perché mi sembra veramente una storia che abbia molto poco di "cinematografico".