XXXVI G.L. - Guerra e Pace di Tolstoj

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Zefiro

da sudovest
dal sublime al ridicolo...

Kutuzòv vs Bonaparte
Nel corso del romanzo la profonda analisi ed il recupero fino all’esaltazione della figura di Kutuzòv, procede di pari passi con il ridimensionamento della figura di Napoleone, che a più riprese ci viene presentato, sicuramente anche per polarizzazione partigiana filorussa da parte di LT, ben spesso nei suoi aspetti meno idealizzati e finanche meschini.

Ciò detto, il giudizio storico di LT su Napoleone è durissimo in numerose pagine. Ne riporto uno di passaggio, a titolo di esempio, forse il più duro e meditato, assolutamente bruciante e senza appello.

“Quando è ormai impossibile tendere oltre i fili tanto elastici del ragionamento storico, quando un'azione è palesemente contraria a ciò che quasi tutta l'umanità definisce bene o anche giustizia, gli storici ricorrono al concetto salvatore della grandezza. Come se la grandezza dovesse escludere la possibilità di misurare il bene e il male. Per l'uomo grande, il male non esiste. Non esiste infamia che possa essere imputata a colpa di chi è grande. - "C'est grand!" - dicono gli storici, e allora non esistono più né il bene, né il male, ma esiste soltanto ciò che è "grand" e ciò che non lo è. Il "grand" è bene, il non "grand" è male. Il "grand" è, secondo il concetto degli storici, una qualità propria di alcuni esseri particolari, che vengono definiti eroi. E Napoleone che, avvolto in una morbida pelliccia, fugge verso casa abbandonando non solo i compagni che soccombono ma (secondo il suo parere) anche gli uomini da lui trascinati sino là, sente "que c'est grand", e quindi la sua coscienza è tranquilla. - "Du sublime" (egli vede in sé qualcosa di sublime) "au ridicule il n'y a qu'un pas", dice. E tutto il mondo per cinquant'anni ripete: "Sublime! Grand! Napoléon le grand! Du sublime au ridicule il n'y a qu'un pas!" [trad: "Sublime! Grande! Il grande Napoleone! Dal sublime al ridicolo non c'è che un passo!"]. E a nessuno viene in mente che il fatto di riconoscere una grandezza che non può essere misurata con il metro del bene e del male è soltanto la confessione della sua infinita piccolezza e della sua nullità.”
(L. Tolstoj; Guerra e pace)

Dal sublime al ridicolo
Ancora una annotazione. Togliendola dal contesto in cui ci viene presentata e considerandola in assoluto, la famossima citazione napoleonica presa in sé:
“Dal sublime al ridicolo non c’è che un passo”
trovo sia effettivamente geniale nel nella sua azzeccatissima sinteticità. Oltre che profondamente vera.
 
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velmez

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Berg, giudicando da sua moglie, riteneva che tutte le donne fossero deboli e stupide. Vera, giudicando dal marito ed estendendo le proprie conclusioni a tutti quanti, riteneva che gli uomini considerassero la ragione una loro prerogativa, e che invece non capissero proprio niente e fossero tutti orgogliosi ed egoisti.

ah, il matrimonio...
dovrei annotarmi molte di queste simpatiche uscite da "rinfacciare" a quanti reputino LT un "mattone illeggibile"...
:wink:
 

Nikki

New member
erano 200 pagine si, ma dalla 460..
il secondo tomo mi sta coinvolgendo decisamente più del primo in effetti...
ah ecco, infatti io non ci sono ancora arrivata
animal-smiley-071.gif

:)
 

Spilla

Well-known member
Sono a pagine 950. Ma la battaglia di Borodino mi sta rallentando un po'... Fantastico Pierre antesignano del turismo macabro...:D
 

velmez

Active member
anch'io sono a quel punto, anche se sono ancora terribilmente dispiaciuta per la rottura del fidanzamento di natasha...:WHY
 

franceska

CON LA "C"
Pur continuando a leggere, mi ritiro dal gruppo di lettura, posterò i miei commenti sulla piccola biblioteca il dì che riuscirò a terminarlo, sono troppo a rilento...
 

Spilla

Well-known member
Quattro mesi? urca... Ho ancora circa trecento pagine davanti a me. E' proprio un lavoraccio:W Mi spiace, Elisa, non ho nessun punto da fare :boh:

Comunque, se non sbaglio, i mesi sono tre :mrgreen:
 

Nikki

New member
Io, con orgoglio e soddisfazione, dichiaro di avere concluso...........


il primo volume.:mrgreen:

Tolstoj ha una prosa semplice, ma significativa. Ciò permette di scolarsi quasi 500 pagine senza nemmeno accorgersene.
Non sono mai stata una appassionata di strategia di guerra, anzi proprio il contrario. Ma confesso che questo inizio (sic) di romanzo mi ha indotto un grande interesse nella materia. In particolare, mi ha colpito le meravigliose descrizioni delle varie truppe dell'esercito, a partire da quelle nella retroguardia, più confuse e caotiche nei preparativi, fino a quelle via via prossime alla linea del fronte, stabili e ligie. Quasi a modulo della stessa coscienza umana, apparentemente calma e ordinata nelle manifestazioni esterne, caotica e affannata nell'intimo, come solo gli animi più irrequieti possono essere.
 

velmez

Active member
scusate sono stata via qualche giorno...
ho iniziato da poco l'ultimo volume... e sono sempre più curiosa di sapere come andrà a finire!
ma, scusate l'ignoranza..., ma secondo voi fino a che punto è romanzata la parte storica?
 

skitty

Cat Member
Ciao Velmez! Dai che sei quasi arrivata! Che poi, in realtà è un peccato quando finisce... le prime letture seguenti a G&P mi sembravano così scarne in confronto!

Non sono una conoscitrice della storia, nella mia (vasta) ignoranza, posso solo avanzare una mia opinione. Le analisi storiche (come avrai modo di appurare soprattutto alla fine del romanzo) sono veramente molto, molto dettagliate ed approfondite... Per cui posso dedurre che per quanto riguarda i fatti storici, solo una piccola parte sia stata romanzata, magari aggiungendo caratteristiche particolari dei grandi personaggi o aneddoti specifici.
Ovviamente, accolgo con interesse anche pareri diversi, magari maggiormente fondati. :)
 

velmez

Active member
si infatti dopo guerra e pace sceglierò almeno un paio di libri che sono sicura mi piacciano.. altrimenti so già sarà deludente...
il fatto è che entra così bene nelle descrizioni storico-psiologiche che è difficile non credergli... non so se mi spiego: Napoleone non potrei immaginarmelo differente a livello psicologico!!
e poi tutte le riflessioni che fa sulla non premeditazione e sul non adempimento alle strategie di guerra mi sembrano così ovvie che non posso non essere d'accordo con lui...
non vorrei esserne stata troppo ammaliata però...
farò ricerche!
 

skitty

Cat Member
si infatti dopo guerra e pace sceglierò almeno un paio di libri che sono sicura mi piacciano.. altrimenti so già sarà deludente...
il fatto è che entra così bene nelle descrizioni storico-psiologiche che è difficile non credergli... non so se mi spiego: Napoleone non potrei immaginarmelo differente a livello psicologico!!
e poi tutte le riflessioni che fa sulla non premeditazione e sul non adempimento alle strategie di guerra mi sembrano così ovvie che non posso non essere d'accordo con lui...
non vorrei esserne stata troppo ammaliata però...
farò ricerche!

Ho avuto anche io la medesima precisa sensazione: tutti i ragionamenti non fanno una piega! :? Dici che siamo state ipnotizzate? :wink:
 

velmez

Active member
credo che se alla prossima pagina leggessi che l'esercito russo sconfisse quello francese fino a spingerlo fuori dalla russia e ad occupare lui stesso la francia e la stessa parigi... potrei crederci!:wink:
d'altra parte... essere ignoranti per essere caduti nel gioco di tolstoj... potrei anche vantarmene:mrgreen:
 

Zefiro

da sudovest
(...) ma secondo voi fino a che punto è romanzata la parte storica?

Ho avuto modo in passato non solo di leggere un bel po' al riguardo ma anche di studiare abbastanza a fondo questo particolare periodo storico.

A parte ciò che è di tutta evidenza, ossia la presenza dei personaggi del romanzo col loro vivere ed il loro agire, e la descrizione di dettagli probabilmente inventati ma al contempo assolutamente verosimili nonchè verosimilmente rielaborazioni di diari, lettere testimonianze di ciò che accadeva tra le truppe, la rielaborazione "romanzesca" degli avvenimenti storici in sé è pari circa a zero.

In buona sostanza LT ha innestato il romanzo su accadimenti storici tutti rigorosamente ed effettivamente accaduti, incluso, nel caso di personaggi realmente esistiti, quando si spinge fino al dettaglio dell'aspetto episodico.

On top di ciò s'aggiunge poi la generosa ed approfondita analisi e critica del periodo e, più in generale, della storia stessa.

Da tener sempre presente infine, per quanto riguarda il particolare tema delle guerre franco-russe, il fatto che la prospettiva proposta da LT sia non solo filo-russa ma anche quella della nobiltà medio e medio-alta di cui faceva parte.
 
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skitty

Cat Member
Grazie Zef per la precisione, come sempre! :)

Ok, Velmez, possiamo tornare in possesso della nostra volontà, niente ipnosi! :mrgreen:
 

velmez

Active member
grazie mi hai rassicurato!
scusa, ma parlate con una che è convinta che il futuro sarà identico ai libri di asimov...
 
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