prima probabile contraddizione della Bossi-Fini...
Arresto immediato per mancata esibizione di documento senza giustificato motivo.
Le forze dell'ordine hanno l'obbligo (non la possibilità) di arrestare un immigrato che non esibisca il documento su richiesta degli stessi a meno che quest'ultimo non abbia un motivo valido.
La polizia ferma un extracomunitario...chiede i documenti e questo non mostra loro alcun documento
Lo arrestano (ex lege), il clandestino viene processato per direttissima...
a domanda del Giudice ... (discorso tipo)
"perché non ha mostrato il documento? Ha un motivo sufficiente per giustificarsi?"
l'imputato risponde (un cittadino qualunque venuto da un qualsiasi paese sotto dittatura non comunitario)...
"Sì, non ho il documento" oppure "l'ho perduto durante il naufragio" e così via...
secondo la legge questo è un "giustificato motivo"... così viene, per legge. scarcerato...
questo vuol dire far rispettare la legge nel nostro paese? :roll:
La Bossi - Fini dovrebbe essere rivista (?)
Una prospettiva molto graziosa e ottimistica.
Mi permetto di riferire cosa invece avviene concretamente nei Tribunali della nostra Repubblica.
L'episodio risale a circa tre anni fa, la legge Bossi-Fini era appena entrata in vigore.
Mattina di udienza, si convalidano gli arresti della notte prima. La "gabbia" (quella che si vede nei processi in tv) è piena di uomini, un po' sfatti. Si vede che non hanno dormito, smaltiscono la sbornia o la droga. Qualcuno è stato trovato con coltelli nel cruscotto e droga nel bagagliaio, qualcuno ha fatto rissa, qualcuno spacciava al parco. Tutti convalidati. Per ultima, viene portata in aula una ragazza, giovanissima, nemmeno vent'anni, o comunque pochi di più, cinese, veste jeans, una maglietta e felpa. Non è stata messa nella gabbia con gli altri ubriachi e spacciatori perché è femmina, credo. Due carabinieri la portano sottobraccio fino dinanzi il giudice. Da vicino, si vede bene che è terrorizzata. Non sa una parola di italiano. Il pm riferisce che è stata fermata per strada, senza documenti. Il giudice le chiede dove abita, cosa fa, chi è, perché non esibisce il documento. Lei fissa a bocca aperta. Viene chiamato un interprete. Si propone il cancelliere, chiede "dochiument?" e fa gesti con le mani, come a disegnare un rettangolo in aria. La ragazzina guarda prima lui, poi il magistrato trattenendo il respiro. Il giudice sospira: "non capisce, che bisogna fare. Convalidato". I carabinieri riaffiancano la ragazza e "a braccio" la portano via.
Non so per quanto tempo ci sia stata in galera quella ragazza, ma fosse stata anche solo una notte (e non lo è stata, sono state almeno due, perché c'era già stata la sera precedente. E sono state sicuramente di più) invito tutti a ricordare o immaginare cosa significa
concretamente chiudere in gabbia qualcuno.