Quinto Artistic Forum: La paura ...(Galleria).

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asiul

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è molto inressante sai?
La metto in lista.Ha un titolo o la inserisco come semplice illustrazione? :)
 

skitty

Cat Member
Non riesco a trovare molti titoli delle sue opere :roll: ... sorry!
Va bene se lo indichi come "disegno", grazie mille! Intanto cerco meglio. :)
 

asiul

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Shoofly rendo visibile anche la tua...

El perro di Goya

338px-Goya_Dog.jpg
 

asiul

New member
Aggiornamento...

  1. Silenzio, Heinrich Fussli (Sopraesistito)
  2. La magia nera , Magritte (asiul)
  3. Laocoonte, Scuola di Rodi 220 a.C. (Pungitopo)
  4. Sera sulla via Karl Johann , Edvard Munch(Nerst)
  5. El perro , Goya (Shoofly )
  6. Foto di David Seymour, 1949 (Apart)
  7. Litografia N. 5, Alfred Kubin (skitty)
 
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Nerst

enjoy member
asiul, scusami se ti correggo, l' autore della mia proposta è Edvard Munch il titolo dell' opera è Sera sul viale Karl Johann
Segnalo solo per correttezza. :)
 

asiul

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asiul, scusami se ti correggo, l' autore della mia proposta è Edvard Munch il titolo dell' opera è Sera sul viale Karl Johann
Segnalo solo per correttezza. :)

Tranquilla, non m'hai corretta non c'era proprio scritto nulla... :mrgreen:

ora l'abbiamo scritto per benino grazie...:wink:
 

asiul

New member
Silenzio di Heinrich Fussli.

Bene, iniziamo con la primissima proposta, quella di Sopraesistito.Aggiungo una brevissima presentazione poi lascerò la parola a voi ché easy per il momento è impegnato,ma ci raggiungerà presto...:YY​


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Silenzio di Heinrich Fussli. (1799-1800)

Johann Heinrich Fussli (1741-1825), svizzero di nascita, in giovane età fu seguace del movimento dello Sturm und Drang (Impeto e assalto).
Si dedicò, durante un lungo soggiorno in Italia, ai capolavori di Michelangelo, al quale sembra ispirarsi nei suoi messaggi ultraterreni.
Mediatore tra la cultura artistica inglese e tedesca, Henry Fuseli (come lo conoscono in Inghilterra) rappresenta la spiritualità dell'arte.​
 
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Sopraesistito

Black Cat Member
Che cos'è la paura più grande per me lo ho già spiegato nell'intervento in cui ho proposto il quadro, ora non resta che spiegare come per me ciò si colleghi al quadro in se.

La cosa che mi colpisce di più del "Silenzio" è il soggetto: non ha sesso. Si può vederci tanto un uomo nella robustezza delle braccia e le proporzioni del corpo in generale oppure una donna per via del vestito e dei capelli lunghi. Per me è un soggetto che rappresenta l'essere umano, solo con se stesso, senza luce a illuminare un paesaggio e senza un rumore esterno alla propria mente.
In un certo senso Fussli ha ritratto perfettamene come io immagino l'interiorità e il subconscio più profondi.

La storia dietro questo quadro per me è una storia molto comune eppure poco raccontata per non mortificare il nostro ego: la persona ritratta vive la sua vita cercando di restare nella luce, nella confusione che occupa la mente e impedisce di riconoscere il proprio "io" primordiale. Magari è una persona allegra, sorridente, ben vista dal prossimo.
Pian piano però iniziano delle pause... la luce a volte si fa intermittente per brevi attimi, il rumore si quieta. Ed è allora che inizia a sentire un altro rumore, provenire da dentro di se. E' come il respiro lento e regolare di un animale, come il ticchettio di un orologio, come un grido di cui arriva solo l'eco.
Le intermittenze si fanno più frequenti, prima per caso, poi perchè le persone, spaventate da qualcosa che per restare persone devono negarsi, si allontanano, portando via i loro lumi e rumori.
Finalmente un giorno ogni cosa è buia e silenziosa fuori, perfettamente chiara e udibile dentro.
E ciò che dice è :
484px-Johann_Heinrich_F%C3%BCssli_008.jpg

"Io sono la verità, io sono te solo, libero dalla menzognera confusione di cui ti sei sempre adornato per nasconderti chiamandola identità. Siedi, china il capo, ascolta e sii per sempre libero e per sempre mio schiavo".
 

asiul

New member
Bello easy! Mi piace il tuo commento.
Devo ammettere che è difficile vedere nell'immediato qualcosa.
Sto prendendo del tempo per commentare la tua proposta perché mi piace molto e c'è quel qualcosa che ancora non riesco a mettere in luce che vorrei attendere.

La frase che hai scritto...no,no, non dirò niente adesso :p
 

Nerst

enjoy member
Quando guardo questo quadro i miei pensieri corrono alla "ricerca di se stessi".
Mi spiego: quante volte ci siamo seduti a pensare di noi stessi e di ciò che siamo quando un atteggiameno o un sentimento che credevamo di non avere, compare all’ improvviso in una frase o un discorso.
La figura del quadro è seduta in terra in un cantuccio abbattuta, e questo potrebbe essere un atteggiamento fisico di chi ha scoperto un lato di se che non credeva di avere o perché si è arrivati a scoprirlo da soli o grazie ad altre persone. In ognuno di noi convive il colore bianco e nero, e quest’ultimo riesce a nascondersi bene nel nostro profondo, ma quando esce all’ improvviso ci abbatte e ci rende dubbiosi sul nostro vero io e sulle cose inaspettate che riusciamo a fare senza che credevamo esserne capaci prima. Insomma associo il quadro alla paura legata alla riflessione del nostro animo nel profondo, che riesce a tirare fuori il bene e il male, quale prevalga solo ognuno di noi lo sa.
 
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skitty

Cat Member
“Ecco, non mi resta che sedermi qui, al buio, e lasciare andare nel vuoto la testa, i capelli, le membra, le vesti, verso il basso. Questo peso nel cuore è ingombrante e trascina tutto di me verso il basso, per fortuna c’è il pavimento, altrimenti sprofonderei ancora più in giù, verso le viscere della terra.
La paura mi attanaglia il cuore… sembra non ci sia via d’uscita alle preoccupazioni che mi soffocano la mente, anzi stanotte direi proprio che non esiste rimedio a nulla, e la paura è quella di restare qui per sempre schiacciata dagli ostacoli, e che nessuno si accorga di me e della mia sofferenza.
Paura di essere risucchiata dalla disperazione, ma soprattutto terrore che non verrà in mente mai a nessuno di cercarmi qui stanotte, seduta in questo angolo, e nessuno mi solleverà i capelli dal viso, nessuno vi vedrà le lacrime, nessuno cercherà una risposta negli occhi…
Paura di non essere capace di rialzarmi da qui, e di scrollarmi di dosso il buio…
Paura di respirare più forte o muovere le dita, e spezzare così questo momento di abbandono…
Resto ferma e piango piano.”

Poi dalla finestra si affaccia la luce pallida del mattino, e il telefono piano squilla in un angolo della stanza. Passa la paura, e si è pronti a rialzarsi.
 

asiul

New member
la pace apparente...

Il%20silenzio.jpg

Silenzio di Heinrich Fussli. (1799-1800)

L’uso della luce e del buio danno al dipinto un bellissimo aspetto di teatralità.Sembra la fine di un balletto. Le braccia strette sul corpo ricordano le gambe in posa di una ballerina di danza classica.
Non si comprende se il soggetto è di sesso femminile o maschile. E forse, come mi sembra d’aver letto nel commento di sopraesistito, è vero, l’intento è quello di rappresentare l’essere umano.

Il pregio più grande di questo artista è l’uso del disegno classico nel rappresentare queste sue visioni surreali.
Non so molto di Fussli, di lui ho scoperto ora di conoscere un dipinto (Eufrosine con la Fantasia e la Temperanza.), ma non sapevo fosse suo.

Mi piace l’immagine dell’uomo nell’ombra che sembra scostarsi verso la luce con quel sentimento di rassegnazione, immerso nell’ignoto e l’oscuro. Non c’è angoscia o pena nel guardarlo perché quest’uomo sembra essere in una strana pace. Forse è solo stanco, di lottare e le sue braccia chiedono asilo. Non so,ma ho quasi l’impressione che nella storia del dipinto quest’uomo non possegga più la rabbia necessaria per andare avanti.
Ed ora la mia storia, quello che vedo nel dipinto ed in parte ho già scritto.

C’è la rassegnazione ,la solitudine indotta. La paura qui è per quella fonte di luce e non per il buio che l’avvolge e che al contrario sembra (solo apparentemente però) rassicurante. Il soggetto è in perfetta sintonia con l’ambiente. È posizionato al centro del suo universo (il quadro) e consegna il suo corpo alla sorte (la luce). Non chiede d’uscire dal buio.

Quel posto è il “suo” posto, lo è sempre stato, ma c’è una parte in lui che si apre alla luce (la voglia di vivere che ognuno di noi, nel profondo ha ) e che ci salva nonostante tutto. Ci salva dal suicidio in una vita che non ci appartiene, perché la nostra natura non è il buio , ma quello spiraglio di luce che come un sottilissimo filo di lana ci tiene attaccati al mondo anche se questo sembra averci abbandonato.

L’immagine medita e pensa nella sua solitudine, senza chiudersi al mondo.
Le braccia scese, sì abbandonate sul corpo, ma non totalmente. Non sono lunghe e cadenti sui fianchi, ma congiunte pronte a ricevere.
La storia dunque è quella di chi abbandonato nella solitudine, dagli altri o da se stesso non importa, si lascia cullare dal silenzio e fa della disperazione la sua casa e dagli altri fugge, si rinchiude in se stesso, perché non può fare altrimenti. La sua condizione gli appare così normale che arriverà al punto di considerarla una culla. Un luogo rassicurante e più familiare di qualsiasi altro.
Il soggetto è chino, il capo tra le ginocchia, quasi fosse in attesa d’una carezza, di un gesto qualunque che non conosce, perché dimenticato. Perché il silenzio a volte è così forte da poterci far dimenticare ogni ricordo di ciò che siamo, ma per quanto alta possa essere la sua voce, in noi resta e deve sempre restare la memoria di ciò che eravamo, l’unico appiglio per lasciare un’apparente quiete.
 
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Sopraesistito

Black Cat Member
Mi piace come le nostre interpretazioni si completano a vicenda, ognuno secondo un suo punto di vista potremmo stare benissimo raccontando la stessa storia.
Sei veramente brava mia cara Lu.
 

asiul

New member
Mi piace come le nostre interpretazioni si completano a vicenda, ognuno secondo un suo punto di vista potremmo stare benissimo raccontando la stessa storia.
Sei veramente brava mia cara Lu.

Grazie easy, anche per aver proposto un artista che in queste edizioni dell'AF era sconosciuto,ma meritava d'esserci.
Rileggerò con attenzione il tuo commento. :)
 

asiul

New member
Quando guardo questo quadro i miei pensieri corrono alla "ricerca di se stessi".
Mi spiego: quante volte ci siamo seduti a pensare di noi stessi e di ciò che siamo quando un atteggiameno o un sentimento che credevamo di non avere, compare all’ improvviso in una frase o un discorso.
La figura del quadro è seduta in terra in un cantuccio abbattuta, e questo potrebbe essere un atteggiamento fisico di chi ha scoperto un lato di se che non credeva di avere o perché si è arrivati a scoprirlo da soli o grazie ad altre persone. In ognuno di noi convive il colore bianco e nero, e quest’ultimo riesce a nascondersi bene nel nostro profondo, ma quando esce all’ improvviso ci abbatte e ci rende dubbiosi sul nostro vero io e sulle cose inaspettate che riusciamo a fare senza che credevamo esserne capaci prima. Insomma associo il quadro alla paura legata alla riflessione del nostro animo nel profondo, che riesce a tirare fuori il bene e il male, quale prevalga solo ognuno di noi lo sa.


“Ecco, non mi resta che sedermi qui, al buio, e lasciare andare nel vuoto la testa, i capelli, le membra, le vesti, verso il basso. Questo peso nel cuore è ingombrante e trascina tutto di me verso il basso, per fortuna c’è il pavimento, altrimenti sprofonderei ancora più in giù, verso le viscere della terra.
La paura mi attanaglia il cuore… sembra non ci sia via d’uscita alle preoccupazioni che mi soffocano la mente, anzi stanotte direi proprio che non esiste rimedio a nulla, e la paura è quella di restare qui per sempre schiacciata dagli ostacoli, e che nessuno si accorga di me e della mia sofferenza.
Paura di essere risucchiata dalla disperazione, ma soprattutto terrore che non verrà in mente mai a nessuno di cercarmi qui stanotte, seduta in questo angolo, e nessuno mi solleverà i capelli dal viso, nessuno vi vedrà le lacrime, nessuno cercherà una risposta negli occhi…
Paura di non essere capace di rialzarmi da qui, e di scrollarmi di dosso il buio…
Paura di respirare più forte o muovere le dita, e spezzare così questo momento di abbandono…
Resto ferma e piango piano.”

Poi dalla finestra si affaccia la luce pallida del mattino, e il telefono piano squilla in un angolo della stanza. Passa la paura, e si è pronti a rialzarsi.

Mi piacciono queste due immagini...e mi piace che abbiate commentato il dipinto con le vostre emozioni. Belle! :)
 

asiul

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Fussli e la danza

danza3.jpg


L'immagine sopra è ciò che volevo intendere quando ho paragonato parte dell'opera alla ballerina di danza classia.

Le braccia del soggetto raffigurato nel Silenzio, sono chiuse, ma sembrano essere in posa. Aperte in un gesto elegante e teatrale appunto, come avviene nel balletto; dove nulla è lasciato al caso_Ogni gestualità è parte di un tutto armonico.

Mi ha colpito quasi subito questo particolare che sembra una carezza sbucata dall'ombra e che spezza il silenzio del dipinto.Probabilmente il vero elemento femminile del quadro.
 
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skitty

Cat Member
Mi piacciono queste due immagini...e mi piace che abbiate commentato il dipinto con le vostre emozioni. Belle! :)

Grazie Lu, il mio è solo un pensierino rapido.
Ma che meraviglia la tua analisi! Sei bravissima :YY !
Mi ha colpito molto soprattutto questo ultimo paragone con la ballerina. :)
 

asiul

New member
Bene ragazzi/e domani posterò la proposta di pungitopo.Vi ricordo che è sempre possibile commentare le opere recensite, non c'è fretta e la galleria è aperta 24h su 24h :wink:.

Buon divertimento e buon fine settimana a tutti da me! :)
 
Stato
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