darida
Well-known member
Trama:
"È il 25 luglio 1843, una mattina d'estate senza una nube e con una luce che ammazza tutti i colori. Due giovani in cerca d'avventura salpano su una barchetta con tre vele latine. Dal molo di Bellano, li segue lo sguardo preoccupato del sarto Lepido: non è giornata, sta per alzarsi il vento. L'imbarcazione è presto al largo, in un attimo lo scafo si rovescia. Un'imprudenza. Una disgrazia. Ma la tragedia crea un problema. A riva viene riportato il corpo dell'irrequieto Francesco, figlio di Giangenesio Gorgia, ricco e potente mercante del paese. Il disperso è Emilio Spanzen, figlio di un ingegnere che sta progettando la ferrovia che congiungerà Milano alla Valtellina. Due famiglie importanti. Bisogna a tutti i costi trovare un colpevole. Per la prima volta, Andrea Vitali risale il corso del tempo verso l'Ottocento, per raccontare un altro squarcio della sua Bellano. Ritroviamo così l'eco della dominazione austriaca, con i notabili e i poveracci, gli scapestrati e le bisbetiche, le autorità e gli ubriaconi... Tra lacrime e sorrisi, "La leggenda del morto contento" racconta una storia di padri e di figli, di colpevoli e di innocenti, di giustizia e di malagiustizia: ottocentesca, ma solo in apparenza."
Il mio commento, tratto dal minigruppo su Vitali
Come sempre uno stile ironico e pulito, un intreccio ben articolato, non un solo momento di cedimento: a passo veloce fino alla fine dove ogni tassello va a ricomporre la traccia iniziale, lasciando, almeno a me, una sensazione di lettura completa.
In piu' aggiungerei la piacevole sorpresa di uno stile descrittivo piu' accurato nella parte iniziale.
Qualche considerazione: la storia per varie ragioni poteva risultare opprimente: la galleria dei mostri-in effetti un fiorellino di campo, magari di origini incerte ce lo poteva pure piazzare il caro doc....- comunque, la calura, gli effluvi che manco nel peggiore degli incubi olfattivi -in sovrappiu' a quelli culinari()-ma non e' andata cosi'.
La penna di Vitali, pur addentrandosi in un periodo storico che forse non gli e' del tutto congeniale, se l'e' cavata alla grande:alleggerendo, mai banalizzando, intrattenendo piacevolmente
Be'! promosso direi e a pieni voti
http://www.forumlibri.com/forum/gru...da-del-morto-contento-di-andrea-vitali-5.html da leggere dopo aver terminato il romanzo...o anche prima, dipende dall'importanza che date al finale svelato
"È il 25 luglio 1843, una mattina d'estate senza una nube e con una luce che ammazza tutti i colori. Due giovani in cerca d'avventura salpano su una barchetta con tre vele latine. Dal molo di Bellano, li segue lo sguardo preoccupato del sarto Lepido: non è giornata, sta per alzarsi il vento. L'imbarcazione è presto al largo, in un attimo lo scafo si rovescia. Un'imprudenza. Una disgrazia. Ma la tragedia crea un problema. A riva viene riportato il corpo dell'irrequieto Francesco, figlio di Giangenesio Gorgia, ricco e potente mercante del paese. Il disperso è Emilio Spanzen, figlio di un ingegnere che sta progettando la ferrovia che congiungerà Milano alla Valtellina. Due famiglie importanti. Bisogna a tutti i costi trovare un colpevole. Per la prima volta, Andrea Vitali risale il corso del tempo verso l'Ottocento, per raccontare un altro squarcio della sua Bellano. Ritroviamo così l'eco della dominazione austriaca, con i notabili e i poveracci, gli scapestrati e le bisbetiche, le autorità e gli ubriaconi... Tra lacrime e sorrisi, "La leggenda del morto contento" racconta una storia di padri e di figli, di colpevoli e di innocenti, di giustizia e di malagiustizia: ottocentesca, ma solo in apparenza."
Il mio commento, tratto dal minigruppo su Vitali
Come sempre uno stile ironico e pulito, un intreccio ben articolato, non un solo momento di cedimento: a passo veloce fino alla fine dove ogni tassello va a ricomporre la traccia iniziale, lasciando, almeno a me, una sensazione di lettura completa.
In piu' aggiungerei la piacevole sorpresa di uno stile descrittivo piu' accurato nella parte iniziale.
Qualche considerazione: la storia per varie ragioni poteva risultare opprimente: la galleria dei mostri-in effetti un fiorellino di campo, magari di origini incerte ce lo poteva pure piazzare il caro doc....- comunque, la calura, gli effluvi che manco nel peggiore degli incubi olfattivi -in sovrappiu' a quelli culinari()-ma non e' andata cosi'.
La penna di Vitali, pur addentrandosi in un periodo storico che forse non gli e' del tutto congeniale, se l'e' cavata alla grande:alleggerendo, mai banalizzando, intrattenendo piacevolmente
Be'! promosso direi e a pieni voti
http://www.forumlibri.com/forum/gru...da-del-morto-contento-di-andrea-vitali-5.html da leggere dopo aver terminato il romanzo...o anche prima, dipende dall'importanza che date al finale svelato
