28° Minigruppo - Una burla riuscita di Italo Svevo

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Luisa

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Grazie ragazzi per avermi risposto. Non so quando, ma lo leggerò sicuramente, i vostri commenti mi hanno davvero incuriosita.
 

SALLY

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Ultimo capitolo SPOILER!!!

Tutto sommato una piccola storia senza infamia e senza lode,appartenente ad un mondo lontano,ad un modo di vivere semplice e ingenuo,le favole con i passerotti sono piccole perle del vivere quotidiano,lezioni imparate,analisi introspettiva dell'artista scrittore,con i suoi punti deboli,le sue vanità e soprattutto la sua ingenuità.Gli ultimi capitoli mi sono piaciuti di più...in specie quando FINALMENTE il Mario si ribella...ecchecavolo!!!...e prende a pugni l'infido pseudo amico,e...un pò di fortuna anche a lui,il caso a volte aggiusta le cose,finita la guerra non era raro vedere improvvise ricchezze e altrettante improvvise povertà,grazie all'oculatezza del suo datore di lavoro e amico (sincero),a Mario è andata bene.
 

Minerva6

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Ho appena iniziato il VI capitolo e nonostante Mario non sia il massimo come personaggio,il Gaia è davvero un gran bastardo a fare una "burla" (io direi più una carognata) del genere ad una persona così ingenua.Non se la meritava!
Indipendentemente dal contesto della storia,questa citazione è da prendere in considerazione: bisogna evitare dall'associarsi quando si è in due minacciati d'essere afferrati da un assalto d'ilarità.Le due debolezze si sommano e lo spasimo del riso trionfa :mrgreen:.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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L'ho appena finito,ma ripasserò più tardi per postare un commento finale e inserire altre citazioni.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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Ecco intanto le altre frasi sottolineate:

...in una simile lunga riflessione si finisce col chiarire troppo il proprio diritto o la propria sventura,ciò che di certo non serve a rendere più accorti.

...v'è un solo mezzo per attenuare un'offesa involontaria:fingere di non accorgersene e credere che l'altro non l'abbia intesa.Ogni altra spiegazione equivale a ribadirla,rinnovarla.

Occorre ben altro che parole per guarire le ferite prodotte dalle parole.
Le cose non dette hanno una vita meno evidente di quelle che sono state rivelate dalla parola,ma una volta che questa vita l'hanno acquistata,non se la lasciano sminuire da altre parole soltanto.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Più che la storia in sé,che ho trovato abbastanza piatta e noiosa,tranne per la parte finale in cui Mario prende a schiaffi il Gaia (che soddisfazione :mrgreen:),ho apprezzato diverse considerazioni dell'autore (quasi tutte riportate qui).E' apprezzabile anche il rapporto affettuoso tra i due fratelli che dapprima sembra incrinarsi e poi invece si fortifica di più.
Non ho capito però come sia possibile che Mario abbia guadagnato dalla cifra investita dal suo principale :? (comunque altra soddisfazione sul Gaia)...vuol dire che l'assegno era vero :?? ?
Il titolo "Una burla riuscita" penso che abbia un doppio significato,si riferisce anche al creatore della burla che a sua volta diventa burlato,perchè Mario,nonostante non sia riuscito a vedere pubblicato il suo romanzo,riesce però a cavarsela discretamente perchè dopo essersi sfogato fisicamente e aver intascato un bel gruzzolo,può continuare a vivere serenamente insieme al fratello.
E alla fine sono i veri sentimenti quelli che contano,più del successo e della fama.
 
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Spilla

Well-known member
Eccomi, buona ultima. Ed ecco il commento.

Il libro non è certo il più riuscito di Svevo, ma ha tratti di tenerezza e delicatezza infiniti. La burla in sé è un espediente non molto riuscito. In realtà -me l'ha rivelato l'introduzione di Rumiz- Svevo ha già deciso che questo sarebbe stato il suo ultimo libro. E l'uomo di cui parla è sé stesso, cui rivolge l'invito, velato di sottile e amara ironia, di ripiegare sulle sole vere gioie della vita: gli affetti domestici, le certezze (il lavoro, gli amici veri), la gioia che la scrittura può effettivamente donare ma solo quando è fatto intimo, privato, e non quando sia ammantata di ambizione. A quanto ho capito, il grande successo raggiunge Svevo solo l'anno successivo alla pubblicazione di questo "romanzo di commiato", dopo decenni di scrittura e pubblicazione a proprie spese caduti nel silenzio indifferente di tutta la critica (Svevo viene scoperto e lanciato da James Joyce, quindi...all'estero! Lui che aveva trasformato il suo vero nome, tedesco, in un patriotticissimo Italo). E questa è la "burla" davvero riuscita!

P.S. se qualcuno ha correzioni su quanto ho detto, me lo faccia sapere!
 
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