XLIII G.L. - La storia di Elsa Morante

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GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
Membro dello Staff
Ho letto a monitor il primo capitolo e per ora devo fare la voce fuori dal coro mio malgrado. Che stile sciatto, terra terra, quante virgole superflue spezzaritmo!
Per quanto riguarda la descrizione di Gunther, concordo con chi parlava dell'empatia coi personaggi: mi ha fatto un po' tenerezza questo ragazzotto combattuto tra la nostalgia di casa e la voglia di farsi valere, di darsi un tono e uno status di credibilità, ma nessuno gli dà riscontro, nemmeno l'atteggiamento spocchioso nella locanda dà i suoi frutti perchè poi le "palle" di far saltare bancone e tavolini non ce le ha.
Sono arrivato all'incontro con la "Signorina" che lo fulmina con lo sguardo, ma devo ammettere che faccio fatica con una scrittura così spezzata.
 

matrioska

New member
Sono arrivata all'inizio del 1943. Finora mi è piaciuto particolarmente come è descritto il bel rapporto che si è creato tra i due figli di Ida.
Inorridisco anch'io al pensiero che l'Italia ha davvero vissuto un periodo storico così nemmeno tanti anni fa!
 

Edel

New member
Non avevo mai letto niente della Morante, mi sta piacendo il suo modo di scrivere, le descrizioni non sono mai noiose e prolisse e nonostante questo descrive benissimo i personaggi e ciò che li circonda, tanto che sembra di trovarseli davanti...durante la lettura riesce a farmi immergere così bene nel racconto che mi sembra di entrare davvero in casa di Ida e assistere alle discussioni con Nino o ai sorrisi del piccolo Giuseppe..

Ammiro tantissimo Ida, questa donna sola, senza amici nè parenti a parte i suoi figli, che, nonostante l'esperienza dello stupro e la successiva gravidanza, riesce comunque ad andare avanti, mentre sembra dirsi: in qualche modo si farà...Ho quasi paura a continuare a leggere questo libro,mi sono già così affezionata ai personaggi che sono sicura soffrirò con loro nelle tristi vicende che sicuramente gli accadranno...
Per ora sono arrivata all'inizio del 1942, aspetto i vostri commenti!
 

francesca

Well-known member
1943: il treno dei deportati

Ho finito il capitolo 1943 e ho già iniziato 1944.
Il libro è davvero molto triste: io leggo prevalentemente la sera prima di dormire, e ci sono delle sere in cui non ce la faccio a prenderlo in mano, non sono dell’umore giusto per affrontarlo, non mi sento abbastanza forte.
Nel capitolo del 1943 ci sono tantissime cose che mi hanno colpito, e anche nei capitoli precedenti, ma mi voglio soffermare sull’episodio del treno carico di ebrei fermo allo stazione in attesa di partire.
È uno degli episodi che più in assoluto mi ha colpito.
Mi ha colpito per l’attrazione che sente Ida, per la descrizione di questo brusio che proviene dai vagoni, all’inizio indistinguibile ma che poi ad ascoltare attentamente e all’avvicinarsi si esplica in suoni e voci agghiaccianti, risate folli, grida di doglie, borbottii che si immaginano preoccupati, grida fisiche: “sete, aria”…
L’effetto ipnotico che tutto ciò suscita su Ida mi ha tolto l’aria, come se lo vivessi anch’io.
Ida sente la sua appartenenza alla razza ebrea come una sua propria colpa, che accetta senza nessuna domanda, senza nessun senso di ingiustizia, è così e basta. Quei treni sono un abisso di orrore in cui vorrebbe quasi lasciarsi andare, per non vivere più l’angoscia di essere scoperta, come un riposo al terrore quotidiano di sapersi appartenente ad una razza che deve essere cancellata, che è giusto che lo sia, non c’è nemmeno bisogna che si dica perché.
Per sé a lei andrebbe anche bene tutto ciò, non ne fa una questione, anzi per tutto il libro è attratta da quelli come lei, sente che è lì che dovrebbe stare, anche se questo la terrorizza. E’ solo per i figli, anzi per Useppe che resiste e sente di dover nascondere la verità.
Cosa che invece non aveva saputo fare sua madre, non trattenuta da niente e nessuno ormai.
Ed ecco quindi che quello che la riscuote da quel torpore da quel fascino malato sono proprio gli occhi inorriditi di Useppe, lo sguardo agghiacciato con cui lui guarda i treni.
Una pagina da brividi.
La Morante è incredibile nello spargere tutta la storia di eventi insensati, come lo è la vita.
E anche in questo episodio ce ne è uno: il bigliettino che Ida raccoglie.
In quel momento mi sono allontanata dalla storia, ho pensato “chissà che parole dentro, chissà che addio alla vita, che strazio in quelle righe”.
Ma la Morante mi ha ripreso subito per mano, mi ha riportato in quello che non un romanzo, ma vita vera e mi ha restituito parole sconnesse e quasi insensate di un condannato a morte che si preoccupa di un debituccio. Un foglietto che non ha nemmeno senso cercare di consegnare nella tragicità di tutti gli eventi: ma che è la forza della vita, perché la vita è così, è attaccamento alle piccole cose, sono solo i piccoli pensieri che ci salvano quando le cose sono troppo tragiche da poterci riflettere veramente.

Noto che i commenti stentano a decollare in questo gruppo di lettura e mi chiedo se è un caso.
O se non è come succede per me: per questo libro anche il commento è dolore, come la lettura.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
L'ho iniziato ieri, sono arrivata alla marcia su Roma. Per ora sono soddisfatta, è proprio una saga familiare appassionante, profonda e ben scritta come piacciono a me, per giunta calata in uno sfondo storico che mi interessa particolarmente e che è descritto con competenza e realismo. Avevo letto Aracoeli, bellissimo ma non avvincente sin dal principio, e scritto in maniera magistrale ma molto più complessa (è stato l'ultimo libro della Morante).
Ho conosciuto Ida, i suoi genitori, suo marito e Gunther, che temo avrà un ruolo non esattamente felice nella vita di Ida. La descrizione del soldato e delle sue sensazioni di esaltazione, pur non comprendendone pienamente i motivi, alternate alla nostalgia di casa e al desiderio di una licenza, all'indifferenza verso ciò che sta facendo, mi è sembrata crudamente realistica.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Aggiornamento partecipanti:

francesca (in lettura)
Claranurse (in lettura)
matrioska (in lettura)
Musa_di_nessuno (in lettura)
Edel (in lettura)
GermanoDalcielo (in lettura)
cribri (in lettura)
alessandra (in lettura)
darida (forse)
Dory (forse rilettura)
Minerva6 (più no che sì* rilettura)

*non credo di farcela,ho ancora 3 libri per la sfida,poco tempo e mancanza di concentrazione per leggere.
 
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GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
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io forse abbandono, faccio troppa fatica a monitor e una scrittura con centinaia di virgole sinceramente mi fa venire il mal di testa
 

Edel

New member
io forse abbandono, faccio troppa fatica a monitor e una scrittura con centinaia di virgole sinceramente mi fa venire il mal di testa

Leggo spesso anch'io libri sul pc ma secondo me non tutti si prestano, con questo avevo difficoltà, infatti dopo le primissime pagine sono andata a comprarmelo..tutta un'altra cosa :mrgreen:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Leggo spesso anch'io libri sul pc ma secondo me non tutti si prestano, con questo avevo difficoltà, infatti dopo le primissime pagine sono andata a comprarmelo..tutta un'altra cosa :mrgreen:

anche io sono d'accordo, è un libro vecchio stampo e nel modo antico va letto :)
 

francesca

Well-known member
Lo stile lo trovo un po' faticoso anch'io
nel senso che spesso mi viene da saltare frase per arrivare al punto saliente, poi magari torno indietro e lo rileggo con calma.
Ci sono poi a volte delle metafore che proprio non capisco, cioè non mi significano molto.
Le leggo e le rileggo e mi sembrano proprio senza senso.
Però nel complesso il libro mi piace molto e ha davvero il respiro del grande romanzo.

Vi abbandono per il ponte in quanto vado a trovare mio fratello a Milano e il libro lo lascio a casa.
Chissà quante belle cose leggerò al mio ritorno :D
Ciao a tutti lettori

Francesca
 

Dory

Reef Member
Lo stile lo trovo un po' faticoso anch'io
nel senso che spesso mi viene da saltare frase per arrivare al punto saliente, poi magari torno indietro e lo rileggo con calma.
Ci sono poi a volte delle metafore che proprio non capisco, cioè non mi significano molto.Le leggo e le rileggo e mi sembrano proprio senza senso.
Però nel complesso il libro mi piace molto e ha davvero il respiro del grande romanzo.

Vi abbandono per il ponte in quanto vado a trovare mio fratello a Milano e il libro lo lascio a casa.
Chissà quante belle cose leggerò al mio ritorno :D
Ciao a tutti lettori

Francesca

Noooooo... :mrgreen:.... scherzo...
Le metafore della Morante sono la cosa più bella che esiste al mondo!!!
Io le trovo incredibilmente suggestive, magiche, dense.

Ed è anche incredibile, parlo dei giudizi sui libri in generale, quanto spesso su certe cose si abbiano pareri così assolutamente opposti e distanti che ci si chiede "mah... abbiamo letto la stessa cosa?".

PS. Per quanto riguarda la mia partecipazione a questo GDL, come ho già detto, per me sarebbe una rilettura, che intraprenderò sicuramente appena avrò finito Grandi Speranze, però mi sa che per allora il GDL sarà già bello che chiuso... se non fosse così, posterò senz'altro qui i miei commenti.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Spoiler

Mi ci sto appassionando...Mi piace molto anche ripassare la Storia mentre leggo La storia.
Sono arrivata al momento in cui Ida sta per partorire il secondo bambino, il figlio del soldato tedesco...Il racconto dello stupro e delle sue conseguenze riesce a essere estremamente realistico senza infastidire o risultare troppo crudo. Sono già affezionata a Ida, una persona che possiede una sensibilità esagerata che tra l'altro le permette di credere, d'istinto, alle voci su ciò che sta accadendo nel mondo, mentre Nino mi innervosisce parecchio. Mi è piaciuto moltissimo il racconto della morte di Nora, la madre di Ida.
 
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matrioska

New member
Sono ormai arrivata alla fine del 1945... Il libro lo trovo appassionante, anche se negli ultimi capitoli c'è qualche punto un po' lento e non riesco ad andare avanti molto velocemente!
 

francesca

Well-known member
Sono al 1946.

Gli ultimi momenti di Giovannino mi hanno commosso profondamente.
Alla fine, quando ho letto:
buonanotte biondino
non ho potuto fare a meno di piangere.

Del capitolo 1945 mi ha colpito molto le parti riguardanti i reduci, gli ebrei ritornati dai campi, Clemente ritornato dalla Russia.
Chi è rimasto e ha patito la fame, i soprusi dei tedeschi, chi è stato deportato e ha vissuto l'orrore dei campi di concentramento, chi è stato in guerra...
tutti così segnati dalle atrocità viste e vissute da non riuscire più a relazionarsi con gli altri, da essere condannati per sempre alla solitudine dei propri ricordi, perchè tanto gli altri nemmeno possono immaginare.
Non c'è redenzione, non c'è riscatto.
La Storia della Morante si abbatte sugli uomini, li travolge, come un uragano che lascia niente dietro di sè, senza senso e senza motivo, senza nemmeno cattiveria, non c'è progresso, solo un andare avanti perchè non si può fare altro.
 

Claranurse

New member
Sono al 1945

Ho iniziato stamattina il 1945.... Questo libro mi appassiona sempre più. Ida rappresenta tutte le donne della guerra, pronte a morire per prime per salvare i propri figli.
La Morante riesce davvero a trasmettere in parte le sensazioni dei protagonisti: la lotta per la sopravvivenza, la paura all'arrivo dei soldati tedeschi, la voglia di rivoluzione dei partigiani, l'orrore nel vedere il treno e lo sconcerto nel sapere della morte di molte persone incontrate durante il racconto.
Useppe è un po' come una via di fuga da tutto questo, lui è ancora piccolo,non capisce cosa bene cosa sta succedendo e attraverso le digressioni che la Morante fa su di lui, si può prendere fiato due minuti e dimenticarsi per un attimo della guerra.
 

darida

Well-known member
Non credo di farcela nemmeno stavolta...sono anni che voglio leggere questo libro, ma non sembra mai essere il momento giusto :boh:

arrivera' prima o poi :)
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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francesca (in lettura)
Claranurse (in lettura)
matrioska (in lettura)
Musa_di_nessuno (in lettura)
Edel (in lettura)
cribri (in lettura)
alessandra (in lettura)
Dory (forse rilettura)
 
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Edel

New member
Sono a circa metà libro, 1944, la lettura va un pò a rilento e rispetto a quanto leggo nei vostri commenti siete tutti un pò più avanti.
Di certo posso dire che devo ringraziare questo forum perchè credo che difficilmente mi sarei avvicinata ad un libro del genere se non fosse stato per partecipare una prima volta ad un gruppo di lettura...non so nemmeno se poi sia corretto dire ringraziare vista la sofferenza che mi sta causando leggerlo pagina dopo pagina...ma allo stesso tempo è indiscutibile il fatto che questo sia veramente un libro che merita di essere letto una volta nella vita..
La lettura è sicuramente difficile, non è di quelle che si fanno tutte d'un fiato, però è veramente appassionante!
Ciò non toglie che ci siano delle sere che davvero mi riesce difficile prendere in mano questo libro e affrontare il dolore che contiene e che mi trasmette.
 

Edel

New member
"Si racconta di una tigre che, in una solitudine gelata, si sostenne assieme ai propri nati leccando, per parte sua, le neve; e distribuendo ai piccoli dei brandelli di carne che lei stessa si strappava dal proprio corpo coi denti"

Il paragone della tigre con Ida, ridotta al digiuno per dare qualsiasi cosa trovasse da mangiare al piccolo Useppe mi ha, soprattutto da mamma, toccato profondamente... non ho più potuto trattenere le lacrime.
Ribadisco, questo libro è una sofferenza continua, seppur bellissimo!
 
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