XLIII G.L. - La storia di Elsa Morante

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alessandra

Lunatic Mod
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Fine 1943

Sto andando un po' a rilento, sto per terminare il 1943.
Salto con dispiacere (non tutti, quelli legati a un periodo successivo) i vostri commenti ma non voglio sapere niente...vi dirò solo che sto vivendo due vite parallele, la mia e quella di Ida, e mentre leggo mi isolo completamente. Si entra necessariamente in empatia con lei e con Useppe, non se ne può fare a meno...e la storia (anche individuale) è così reale, così palpabile che sembra davvero di essere lì, di vivere la tragedia, la paura, la diffidenza, non ultimo il disagio, per una donna così riservata, di essere costretti a trascorrere la giornata insieme a tante persone dapprincipio sconosciute, anche se poi è inevitabile che si crei una sorta di famiglia. Il racconto del treno carico di ebrei, la reazione di Ida e lo shock di Useppe (apparentemente superato in un attimo, certo, il bambino è piccolo, ma cosa gli rimarrà dentro? Quanti bambini, poi diventati adulti, si sono portati dentro sensazioni del genere quasi senza rendersene pienamente conto e senza essere capaci, una volta cresciuti, di ricordare bene cosa esattamente le ha scatenate?) è sconvolgente e così reale. Ida si sente legata a queste persone, pur essendo ebrea solo in parte, e dentro di sè sembra pensare che prima o poi subirà lo stesso destino, anzi sembra quasi credere di meritarselo. Bellissimo e particolare anche il personaggio di Nino, che non sa bene da quale parte stare (o forse finalmente l'ha capito) e che in fin dei conti si comporta come molti ragazzi particolarmente vivaci (anche se mi urta la sua indifferenza nei confronti della madre) che non hanno avuto la disgrazia di vivere in quel periodo; commovente e tenero il rapporto tra i due fratelli.
Ho notato che l'autrice dà molto spazio agli animali, sembra conoscerli molto bene, descrive le loro reazioni come se si trattasse di persone, a partire da Blitz fino alla gatta Rossella, di cui quasi si percepisce la tristezza nel vedersi abbandonata dalle persone a cui si era affezionata.
 

cribri

New member
Io purtroppo vado moooolto a rilento (ho appena iniziato il 1941) perché in questo periodo le cose da fare sono aumentate in modo imprevisto e la sera riesco a leggere poco per la stanchezza.
Comunque devo dire che concordo con GermanoDalcielo... la virgole sono decisamente troppe, rendendo la lettura meno fluida. Inoltre talvolta la coniugazione dei verbi non mi torna proprio. Solo un esempio:

"la sua mente, distratta dalla lettura del sogno, fu adombrata dal pensiero che forse l'intruso seguiterebbe a dormire così fino a sera tarda, e Nino, rincasando, potrebbe sorprenderlo ancora qua"
:?
Per quanto riguarda il contenuto, non mi pronuncio perché ho letto troppo poco.
 

francesca

Well-known member
Sempre 1946

Mi sono un po' arenata...
come se adesso che non c'è più la tensione della guerra non riuscissi comunque a reggere il peso della continua tristezza e amarezza che pervade la storia di Ida e dei suoi figli.
Poi le storie collaterali, così dettagliate e approfondite e sempre comunque tristissime, le sento come un appesantimento eccessivo della narrazione.
L'esperienza di David Segrè come operaio, la storia di Santina e del suo magnaccia... troppo di tutto.
E su tutto si stende l'ombra lunga delle stranezze di Useppe, che iniziano a concretizzare le mezze frasi e allusioni che la Morante ha lasciato cadere qua e là fino ad ora e che inducono a pensare che il destino di questo bimbo sarà tragico come quello di tutti i personaggi.

Proseguo lentamente, sfiaccata e in alcuni punti, devo dire la verità, anche un po' annoiata.

Francesca
 

Edel

New member
Stesso pensiero di francesca, anch'io sono ferma sul 1946: la storia di Davide con la sua esperienza da operaio mi ha bloccata nella lettura, una noia pazzesca mi permetto di dire... Sono al punto in cui si parla dell'omicidio di Santina, per quanto riguarda Useppe non so ancora cosa gli stia succedendo, ma sono troppi i dettagli messi qua e là dalla Morante per non capire che qualcosa di grosso deve succedere, forse non ho il coraggio di continuare, sono troppo affezionata a questo bambino...
 

francesca

Well-known member
Spoiler: 1946

Uguale a tanti suoi compagni della "generazione violenta" anche Ninnuzzu Mancuso-Asso di cuore di schianto fu buttato via dalla vita. Nel maggio seguente avrebbe dovuto compiere 21 anni.

Sono rimasta agghiacciata, senza lacrime e senza parole.
Come se si fosse spento l'unico punto di luce della storia, il vento che spirava per portare un po' di sollievo nell'angoscia di tutti i giorni.
Come Ida mi ero convinta che Ninnuzzo fosse quasi protetto da una magia, fosse immortale.
Che schifo questa vita che butta via i suoi giovani, di schianto.
Mi si è veramente spezzato il cuore e parasossalmente la pena più profonda l'ho provata per Useppe, più ancora che per Ida.

La frase con cui la Morante butta là la morte di Ninnuzzo secondo me è un capolavoro stilistico.
Veramente un fulmine a ciel sereno per la potenza, la forza, lo squarcio che crea nella narrazione.
Il colpo in canna che annienta.

Francesca
 

Minerva6

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Aggiornamento partecipanti:

francesca (in lettura)
Claranurse (in lettura)
matrioska (in lettura)
Musa_di_nessuno (in lettura)
Edel (in lettura)
cribri (in lettura)
alessandra (in lettura)
Dory (in rilettura)

Mi sono dimenticata qualcuno/a?
 

francesca

Well-known member
1947: all'osteria

Confermo la mia impressione: sto veramente faticando...
Mi sto annoiando a morte, mi sembra che la storia abbia perso significato e tensione, come se proseguisse senza un senso preciso e in fondo non avesse più niente da dire.
Anche i nuovi personaggi non aggiungono niente (tipo Scimò).
Rimane l'incanto di Useppe, con i cui occhi a volte riesco a vedere la realtà descritta, che mi appare colorata, magica, solare, ma schiacciata dall'ombra di questo male che a tratti la devasta.

Francesca
 

matrioska

New member
Finito!!! Complessivamente, fino al 1945 l'ho trovato un bel libro, molto appassionante e ben scritto. Il 1946 e 1947, invece, sono stati molto lenti da leggere ed in alcuni punti anche piuttosto noiosi... Non ho capito per esempio cosa c'entri Scimò e che ruolo abbia nella narrazione! Un'altra cosa che non ho apprezzato molto è la continua descrizione dei sogni dei personaggi... Tutto sommato, lo immaginavo un libro più bello, dopo aver sentito un sacco di commenti positivi, comunque sono contenta di averlo letto, è comunque un'opera molto importante della nostra letteratura!
Ora però mi butto in qualcosa di più leggero e soprattutto di più allegro!:)
 

Dory

Reef Member
Sono a circa un terzo del libro. Come ho detto, per me è una rilettura, anche se in realtà mi ricordo poco perché l'ho letto cinque o sei anni fa. Per me la capacità di scrittura della Morante è incredibile e sorprendente.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Sono d'accordo con chi dice che il 1946 è piuttosto pesante...alcune storie sono belle di per sè, come quella di Davide Segre, ma mi fanno perdere il filo della storia "individuale" principale, cioè quella di Ida e Useppe, che si fa sempre più triste nonostante la fine della guerra. Le reazioni del bambino, inevitabili, stringono il cuore.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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Aggiornamento:

matrioska - finito
Edel - finito
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Claranurse - in lettura
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cribri - in lettura
alessandra - in lettura
Dory - in (ri)lettura

matrioska: complessivamente,fino al 1945,l'ho trovato un bel libro,molto appassionante e ben scritto.Il 1946 e 1947,invece,sono stati molto lenti da leggere ed in alcuni punti anche piuttosto noiosi.Un'altra cosa che non ho apprezzato molto è la continua descrizione dei sogni dei personaggi.Tutto sommato,lo immaginavo un libro più bello,dopo aver sentito un sacco di commenti positivi,comunque sono contenta di averlo letto,è comunque un'opera molto importante della nostra letteratura!

Edel: appena terminato,in un fiume di lacrime...uno dei libri più belli che abbia mai letto,forse il più bello,ma anche il più doloroso,scritto secondo me egregiamente.Le ultime pagine sono volate e nonostante la malattia di Useppe non mi aspettavo una fine del genere.La scena di Ida che entra in casa e trova il suo "pischelletto" morto con accanto la sua "seconda madre" Bella e l'attimo in cui la Morante descrive la sua perdita della ragione è profondamente toccante...questo libro mi rimarrà nel cuore ma non credo che lo rileggerò mai più...
 
Ultima modifica:

Edel

New member
1947

pagina 625:
scopro che sto per leggere la storia degli ultimi 2 giorni di vita di Useppe...mi metto a piangere...
Nonostante manchino ancora pochissime pagine alla fine e Useppe stia già piuttosto male nn riesco a immaginare in quale terribile modo la sua brevissima vita stia per finire...

Cerco di farmi coraggio e continuo, per domani spero di aver finito di leggere questo libro, ne inizierò immediatamente un altro che spero mi tiri un pò su di morale :(
 

Edel

New member
Appena terminato, in un fiume di lacrime...uno dei libri più belli che abbia mai letto, forse il più bello, ma anche il più doloroso...scritto secondo me egregiamente.
Le ultime pagine sono volate e nonostante la malattia di Useppe non mi aspettavo una fine del genere.
La scena di Ida che entra in casa e trova il suo "pischelletto" morto con accanto la sua "seconda madre" Bella e l'attimo in cui la Morante descrive la sua perdita della ragione è profondamente toccante...questo libro mi rimarrà nel cuore ma non credo che lo rileggerò mai più...
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Appena terminato, in un fiume di lacrime...uno dei libri più belli che abbia mai letto, forse il più bello, ma anche il più doloroso...scritto secondo me egregiamente.
Le ultime pagine sono volate e nonostante la malattia di Useppe non mi aspettavo una fine del genere.
La scena di Ida che entra in casa e trova il suo "pischelletto" morto con accanto la sua "seconda madre" Bella e l'attimo in cui la Morante descrive la sua perdita della ragione è profondamente toccante...questo libro mi rimarrà nel cuore ma non credo che lo rileggerò mai più...

ti capisco perfettamente, è un libro che rimane dentro come se la Morante fosse riuscita a dare corpo reale ai suoi personaggi, fanno parte della tua vita oramai, sai quante volte mi capita di pensare ad Useppe, Bella e Ida anche a distanza di anni? e anche io non lo rileggerei perchè troppo coinvolgente
 

Edel

New member
ti capisco perfettamente, è un libro che rimane dentro come se la Morante fosse riuscita a dare corpo reale ai suoi personaggi, fanno parte della tua vita oramai, sai quante volte mi capita di pensare ad Useppe, Bella e Ida anche a distanza di anni? e anche io non lo rileggerei perchè troppo coinvolgente

Giusto elisa, coinvolgente è proprio la parola adatta...ed è proprio per questo che ho sofferto così tanto...Useppe ormai faceva parte delle mie giornate, e lasciarlo così mi ha fatto star male.
Certe descrizioni delle ultime pagine mi danno tuttora i brividi a ripensarci...
 

cribri

New member
Io sono ancora molto lontana dalla fine, ho iniziato i 1943. :D
Bello il modo di descrivere le sensazioni, le emozioni di tutti, anche del piccolo Useppe...perfino di Blitz :)
 

francesca

Well-known member
Finito

Eccomi giunta alla fine anch’io.
Non ricordo di aver mai pianto così tanto leggendo un libro. Anche se ormai avevo capito da un pezzo la sorte di Useppe, leggere gli ultimi due giorni della sua vita mi ha strappato il cuore.
Questo mi ha fatto capire la potenza della narrazione, il coinvolgimento totale che l’autrice è riuscita a creare.
Ci sono due piani della narrazione, la Storia intesa come gli eventi che trascinano l’umanità e la Storia personale di ognuno di noi: in entrambi i casi comunque l’effetto è quello di un trascinamento senza alcuna volontà né alcun senso.
Il senso di tutto il libro, la filosofia dell’autrice, secondo me, sono racchiuse in modo chiaro nel periodo con cui si chiude il capitolo 1944:
“Ma il freddo e l’acqua ghiaccia che provocano i geloni, la canicola che affatica e fa sudare, l’ospedale e la prigione, la guerra e i coprifuochi; gli alleati che pagano bene il magnaccia giovane che la mena e le piglia tutti i guadagni; e questo bel ragazzo che si sbronza volentieri e parla e si sbraccia e dà calci; e nel letto la massacra, però è bravo,giacchè poi le riversa ogni volta fino agli ultimi soldi delle sue tasche; tutti i beni e tutti i mali: la fame, che fa cadere i denti, la bruttezza, lo sfruttamento, la ricchezza e la povertà, l’ignoranza ela stupidità… per Santina non sono né giustizia né ingiustizia. Sono semplici necessità infallibili, delle quale non è data ragione. Essa le accetta perché succedono, e le subisce senza alcun sospetto, come una conseguenza naturale dell’esser nati.”
Niente ha un senso, e nessuno dei personaggi lotta per niente più che la sopravvivenza. Lo stesso Davide si affanna per dare senso a cose che tanto non ne hanno e come tutti gli altri è destinato a soccombere.
Mi ha colpito anche come nel libro la maggior parte dei personaggi muore o incontra destini tragici spesso senza che gli altri ne vengano mai al corrente.
Muore il giovane stupratore tedesco, e Ida non lo sa;
muore Ninnuzzo, e Useppe lo intuisce e basta;
muore Giovannino e i suoi continuano ad aspettarlo;
muore Santina,
muore Davide,
Scimò compie il suo destino rientrando in riformatorio…
Luci che si spengono senza fare nessuna differenza, tanto non illuminavano niente di importante, il buio rimane tale e quale a quello che c’è sempre stato.
Ammetto che ho trovato il libro in molte parti eccessivamente descrittivo e lungo, noioso anche.
Ma è un libro che ti cambia, che ti travolge e ti stravolge.
Difficile per me farne una sintesi, mi vengono in mente così tante riflessioni che probabilemente non basta una vita per seguirle tutte.
Sicuramente un capolavoro.
Voto: 4/5.

Francesca
 

Minerva6

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matrioska - finito
Edel - finito
francesca - finito
Claranurse - in lettura
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cribri - in lettura
alessandra - in lettura
Dory - in (ri)lettura

matrioska: complessivamente,fino al 1945,l'ho trovato un bel libro,molto appassionante e ben scritto.Il 1946 e 1947,invece,sono stati molto lenti da leggere ed in alcuni punti anche piuttosto noiosi.Un'altra cosa che non ho apprezzato molto è la continua descrizione dei sogni dei personaggi.Tutto sommato,lo immaginavo un libro più bello,dopo aver sentito un sacco di commenti positivi,comunque sono contenta di averlo letto,è comunque un'opera molto importante della nostra letteratura!

Edel: appena terminato,in un fiume di lacrime...uno dei libri più belli che abbia mai letto,forse il più bello,ma anche il più doloroso,scritto secondo me egregiamente.Le ultime pagine sono volate e nonostante la malattia di Useppe non mi aspettavo una fine del genere.La scena di Ida che entra in casa e trova il suo "pischelletto" morto con accanto la sua "seconda madre" Bella e l'attimo in cui la Morante descrive la sua perdita della ragione è profondamente toccante...questo libro mi rimarrà nel cuore ma non credo che lo rileggerò mai più...


francesca: non ricordo di aver mai pianto così tanto leggendo un libro.Anche se ormai avevo capito da un pezzo la sorte di Useppe, leggere gli ultimi due giorni della sua vita mi ha strappato il cuore.Questo mi ha fatto capire la potenza della narrazione,il coinvolgimento totale che l’autrice è riuscita a creare.Ammetto che ho trovato il libro in molte parti eccessivamente descrittivo e lungo,noioso anche.Ma è un libro che ti cambia, che ti travolge e ti stravolge. Difficile per me farne una sintesi,mi vengono in mente così tante riflessioni che probabilemente non basta una vita per seguirle tutte.Sicuramente un capolavoro.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Mi mancano poche pagine, non devo leggere il commento di francesca
Mi mancano poche pagine, non devo leggere il commento di francesca
Mi mancano poche pagine, non devo leggere il commento di francesca
Mi mancano poche pagine, non devo leggere il commento di francesca
Mi mancano poche pagine, non devo leggere il commento di francesca

etc. etc. etc.
 
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