Taccia la violenza...

Lin89

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Che l'amore è violenza lo sostieni tu. Io la trovo un'affermazione davvero triste e riduttiva dell'amore. Anche perchè l'amore non è soltanto amore fra un uomo e una donna in cui c'è di mezzo l'attrazione sessuale.
Che la violenza serva al progresso sono d'accordo (anche se poi dovremmo discutere di che progresso vogliamo parlare), ma non basta solo la violenza. Dunque mi pare più una parte che contribuisce al progresso, ma non l'essenza.
:)

E' evidente che abbiamo un concetto dell'amore molto diverso. Ma sicuramente non puoi giudicare quale dei due (tra il mio e il tuo) sia migliore. Eviterei affermazioni come "il tuo concetto mi pare davvero triste e riduttivo", sai com'è... mi fai violenza. :mrgreen: Che poi l'amore non sia solo violenza, ci mancherebbe altro. Ma niente è solo e soltanto una cosa. :)
Ovvio che l'amore non è solo fra uomo e donna, esistono gli omosessuali ed esiste anche l'amore fra amici, per non parlare delle parentele di sangue e non. Ma la violenza è in qualsiasi tipo di rapporto a mio parere. Forse faccio male a chiamarla violenza, forse dovrei chiamarla scambi interrelazionali.
Certo che il progresso non è solo violenza, è anche economia e sfruttamento delle risorse. Intendevo che molte volte è la violenza a far nascere idee. E le idee sono basate sulla violenza o hanno la violenza come scintilla (che poi il fine di quell'idea è fare del bene è irrilevante ai fini di questa discussione). Persino curare una malattia ha in sè un concetto di violenza abbastanza nitido, sconfiggere e distruggere il virus o qualsiasi cosa faccia male.
Ciò che volevo far capire è che secondo me la violenza (in qualsiasi forma) è dappertutto e in ogni dove.
In definitiva il mio pensiero si può riassumere in una espressione inglese: a necessary evil. Per me la violenza è un male necessario.
Sarà che forse per me bene e male non sono mai così nettamente distinti. Ma come hai detto tu, non si sta discutendo di giusto o sbagliato.
 

Apart

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E' evidente che abbiamo un concetto dell'amore molto diverso. Ma sicuramente non puoi giudicare quale dei due (tra il mio e il tuo) sia migliore. Eviterei affermazioni come "il tuo concetto mi pare davvero triste e riduttivo", sai com'è... mi fai violenza. :mrgreen: Che poi l'amore non sia solo violenza, ci mancherebbe altro. Ma niente è solo e soltanto una cosa. :)
Ovvio che l'amore non è solo fra uomo e donna, esistono gli omosessuali ed esiste anche l'amore fra amici, per non parlare delle parentele di sangue e non. Ma la violenza è in qualsiasi tipo di rapporto a mio parere. Forse faccio male a chiamarla violenza, forse dovrei chiamarla scambi interrelazionali.
Certo che il progresso non è solo violenza, è anche economia e sfruttamento delle risorse. Intendevo che molte volte è la violenza a far nascere idee. E le idee sono basate sulla violenza o hanno la violenza come scintilla (che poi il fine di quell'idea è fare del bene è irrilevante ai fini di questa discussione). Persino curare una malattia ha in sè un concetto di violenza abbastanza nitido, sconfiggere e distruggere il virus o qualsiasi cosa faccia male.
Ciò che volevo far capire è che secondo me la violenza (in qualsiasi forma) è dappertutto e in ogni dove.
In definitiva il mio pensiero si può riassumere in una espressione inglese: a necessary evil. Per me la violenza è un male necessario.
Sarà che forse per me bene e male non sono mai così nettamente distinti. Ma come hai detto tu, non si sta discutendo di giusto o sbagliato.

Diciamo pure che hai dato una ridimensionata alle affermazioni precedenti. Ora va meglio.
Io mica ho giudicato, sei tu che hai ribattuto al mio post, facendo passare le mie opinioni come giudizi etici. Sii pure come vuoi.
Non capisco perchè si mette sempre prima la violenza a capo del progresso (ripeto, di quale progresso parli poi? Civile?). E l'amore? L'educazione? La creatività?
Per me non è un male e non è necessario. Per me c'è e basta, l'accetto e ne prendo atto. Faccio di tutto per non essere violento nei miei comportamenti.
 

Lin89

Active member
Diciamo pure che hai dato una ridimensionata alle affermazioni precedenti. Ora va meglio.
Io mica ho giudicato, sei tu che hai ribattuto al mio post, facendo passare le mie opinioni come giudizi etici. Sii pure come vuoi.
Non capisco perchè si mette sempre prima la violenza a capo del progresso (ripeto, di quale progresso parli poi? Civile?). E l'amore? L'educazione? La creatività?
Per me non è un male e non è necessario. Per me c'è e basta, l'accetto e ne prendo atto. Faccio di tutto per non essere violento nei miei comportamenti.

Non voglio creare un flame ora. Ti basta sapere che secondo me hai preso il mio post come rivolto a te, in realtà mi riferivo in generale. Ho preso spunto dal tuo post per fare una riflessione. Ovvio che sei libero di pensarla come vuoi, ma hai giudicato il mio post, dicendo che i miei concetti erano tristi e riduttivi riguardo all'amore e questa si chiama violenza di pensiero. :wink:
Non è che si mette sempre prima la violenza a capo del progresso... Sinceramente non lo sento da nessuna parte che la violenza fa parte del progresso (l'ipocrisia umana fa brutti scherzi). E poi comunque in questo topic si parla di violenza... Devo mettermi a parlare di progresso?
Fai di tutto per non essere violento nei comportamenti? Evidentemente non fai abbastanza, perchè se ci pensi anche solo mangiare è violenza e anche se non direttamente, indirettamente sicuramente... Non dovremmo esistere per non far violenza.
Presupposto: cerco di vedere la questione a livello più generale possibile tenendo conto dell'uomo come specie, ovvio che poi individualmente e prendendo atto delle intenzioni il discorso cambia.
La violenza non è necessaria? Secondo me un mondo senza violenza è un mondo fermo, senza cambiamenti, morto.
 

Apart

New member
Non voglio creare un flame ora. Ti basta sapere che secondo me hai preso il mio post come rivolto a te, in realtà mi riferivo in generale. Ho preso spunto dal tuo post per fare una riflessione. Ovvio che sei libero di pensarla come vuoi, ma hai giudicato il mio post, dicendo che i miei concetti erano tristi e riduttivi riguardo all'amore e questa si chiama violenza di pensiero. :wink:
Non è che si mette sempre prima la violenza a capo del progresso... Sinceramente non lo sento da nessuna parte che la violenza fa parte del progresso (l'ipocrisia umana fa brutti scherzi). E poi comunque in questo topic si parla di violenza... Devo mettermi a parlare di progresso?
Fai di tutto per non essere violento nei comportamenti? Evidentemente non fai abbastanza, perchè se ci pensi anche solo mangiare è violenza e anche se non direttamente, indirettamente sicuramente... Non dovremmo esistere per non far violenza.
Presupposto: cerco di vedere la questione a livello più generale possibile tenendo conto dell'uomo come specie, ovvio che poi individualmente e prendendo atto delle intenzioni il discorso cambia.
La violenza non è necessaria? Secondo me un mondo senza violenza è un mondo fermo, senza cambiamenti, morto.

Nel primo post hai ribattuto a certe mie affermazioni, dunque l'ho visto rivolto a me. :)
Io parlavo di violenza umana e non della natura, l'avevo già scritto. Non possiamo pensare che la natura si comporti diversamente, l'uomo si, in quanto ha ragione, capacità di significare, di esprimere un senso e via dicendo.
Violenza di pensiero è un'altra cosa. Io ho espresso la mia opinione su un argomento, semmai è critica (ma vorremmo dire che quel tipo di critica è violento?), non ti ho fatto violenza.
Mangiare è violenza? Se per te è tutto violenza, allora non parliamone neanche. Tutto è amore, tutto è violenza e via dicendo. Forse dovremmo entrare a discutere dei modi umani di essere violenti, allora forse lì si che il discorso sarebbe più mirato e potremmo discernere. E stabilire quali per noi servono a questo fantomatico progresso che si va sbandierando.
Era per dire che non mi interessa stabilire se non è un male e se non è necessaria, ma che la violenza c'è e basta. E io l'accetto. Tutto era nato dal fatto che per me riesce difficile apprezzare certi comportamenti violenti. E per questo mica vivo da frustrato, o non mi difendo.

Spero di non essere stato violento anche stavolta, cara Lin. :wink:

Che donna dolce! :mrgreen:
 
Ultima modifica:

Valentina Bellucci

La Collezionista di Sogni
Ma anch'io vivo bene lo stesso, anche se non posso dire di apprezzare certi comportamenti. Li prendo un po' come facenti parte della vita, che si accettano, ma certo è che non li apprezzo.
Non so di che castigo parli.
:)

Il castigo è che la persona a cui ho fatto molto male non ricorda nulla...
...credimi ma è frustrante...
 

Valentina Bellucci

La Collezionista di Sogni
Diciamo pure che hai dato una ridimensionata alle affermazioni precedenti. Ora va meglio.
Io mica ho giudicato, sei tu che hai ribattuto al mio post, facendo passare le mie opinioni come giudizi etici. Sii pure come vuoi.
Non capisco perchè si mette sempre prima la violenza a capo del progresso (ripeto, di quale progresso parli poi? Civile?). E l'amore? L'educazione? La creatività?
Per me non è un male e non è necessario. Per me c'è e basta, l'accetto e ne prendo atto. Faccio di tutto per non essere violento nei miei comportamenti.

Considerando tutta la vostra interessante conversazione, voglio dire due cosette...
L'amore (quello vero, quello forte, potente) porta irrimediabilmente ad atti di gelosia (la gelosia è uno dei tanti sinonimi della violenza) inoltre, più l'amore si fa forte, più naviga verso la follia e la passione, da qui la possessività (un altro sinonimo di violenza).
La violenza non spesso però è sinonimo di "male" o "dolore". Che sia necessario o meno questo dipende da chi la vive e da come vive tutto il resto.
Personalmente posso affermare che divento del tutto innoqua quando qualcuno non mi interessa minimamente, nemmeno come amico. Se mi è del tutto indifferente non provo nè amore o amicizia nè quindi odio o violenza.
Per me sono sentimenti contrastanti ma senza l'amore l'odio non può esistere e viceversa.
 

Valentina Bellucci

La Collezionista di Sogni
Certo che ci credo. Sei sempre in tempo a rifarti. Certe cose poi possono essere perdonate.

No, non possono. E non voglio essere perdonata. Per questo dico che il peggior castigo mi è stato inflitto: il fatto che questa persona non ricorda quello che ho avuto il coraggio di farle mi maledice giorno per giorno.
Ma basta... non intendo pensarci oltre.
 

Lin89

Active member
Nel primo post hai ribattuto a certe mie affermazioni, dunque l'ho visto rivolto a me. :)
Io parlavo di violenza umana e non della natura, l'avevo già scritto. Non possiamo pensare che la natura si comporti diversamente, l'uomo si, in quanto ha ragione, capacità di significare, di esprimere un senso e via dicendo.
Violenza di pensiero è un'altra cosa. Io ho espresso la mia opinione su un argomento, semmai è critica (ma vorremmo dire che quel tipo di critica è violento?), non ti ho fatto violenza.
Mangiare è violenza? Se per te è tutto violenza, allora non parliamone neanche. Tutto è amore, tutto è violenza e via dicendo. Forse dovremmo entrare a discutere dei modi umani di essere violenti, allora forse lì si che il discorso sarebbe più mirato e potremmo discernere. E stabilire quali per noi servono a questo fantomatico progresso che si va sbandierando.
Era per dire che non mi interessa stabilire se non è un male e se non è necessaria, ma che la violenza c'è e basta. E io l'accetto. Tutto era nato dal fatto che per me riesce difficile apprezzare certi comportamenti violenti. E per questo mica vivo da frustrato, o non mi difendo.

Spero di non essere stato violento anche stavolta, cara Lin. :wink:

Che donna dolce! :mrgreen:

Caro Apart, sai cos'è che mi fa tanto pensare? La superbia e la presuntuosità dell'essere umano di considerarsi qualcosa a parte dalla natura e dal mondo, qualcosa di migliore per chissà quale motivo e per questa fantomatica ragione che dovrebbe renderci migliori dei vermi...
Rispondo solo con un "alla fine sono proprio i vermi a mangiare le nostre carni".
 

Dallolio

New member
Non concordo con te, penso che la distanza dell'uomo dalle altre speci sia talmente grande da superare quella tra il non vivente e il vivente.
Preciso ciò che intendo:
1) L'uomo non è superiore per una presunta anima, sulla quale io non so dire nulla nè posso dire nulla.
2) Ciononostante l'uomo è l'unico vivente ad essere in grado di esercitare sulla realtà un'operazione di comprensione a tutti i livelli ed è l'unico "organizzatore di senso" della stessa realtà; tale comprensione avviene grazie alla scienza, alla filosofia, all'arte e alla religione.
3) Ciò non esclude naturalmente che l'uomo possa essere divorato dai vermi, ma questo riguarda il singolo, non l'umanità, che è riuscita a spingere il proprio livello oltre ogni limite.
Anche se molti dissentono io penso che tale limite potrà spostarsi fino alla comprensione del mistero della morte e a superarla e soprattutto a scoprire quali altri inimmaginabili misteri stanno dietro alla materia e alla realtà... insomma a chi mi obietta che una volta sconfitta la morte l'uomo non avrebbe più obiettivi io dico che solo allora inizierebbero i grandi obiettivi, allo stato attuale assolutamente inimmaginabili...
Cari saluti e auguri
 

Apart

New member
Caro Apart, sai cos'è che mi fa tanto pensare? La superbia e la presuntuosità dell'essere umano di considerarsi qualcosa a parte dalla natura e dal mondo, qualcosa di migliore per chissà quale motivo e per questa fantomatica ragione che dovrebbe renderci migliori dei vermi...
Rispondo solo con un "alla fine sono proprio i vermi a mangiare le nostre carni".

Da parte mia non c'è nessuna presunzione, lo dico francamente. Per me ha dignità anche una pianta, una formica. Constato però che la natura non può scegliere, fa le cose come devono essere, brutte o belle che siano per noi. Noi invece abbiamo la capacità di esprimere un parere, un significato sulle cose, e questo non so se ci rende migliori, ma comunque ci rende esseri in grado di agire sul mondo, di significare il mondo, di esprimere un senso, dunque dotati di soggettività, di autodeterminazione. Cosa che ci distingue nettamente dagli animali, anche se poi verremo mangiati dai vermi.
 
Ultima modifica:

Apart

New member
L'amore (quello vero, quello forte, potente) porta irrimediabilmente ad atti di gelosia (la gelosia è uno dei tanti sinonimi della violenza) inoltre, più l'amore si fa forte, più naviga verso la follia e la passione, da qui la possessività (un altro sinonimo di violenza).

Non mi sembra che l'amore di Gesù (uno fra i tanti) fosse geloso, possessivo e via dicendo. Forse l'amore legato al sesso lo è, e tu stai parlano di questo credo. Ma anche su questo potrei nutrire dei dubbi, perchè in amore non è in gioco solo il sesso. Ci sono tante coppie che vivono l'amore come dici tu, altrettante che lo vivono in maniera più soft, e non per questo si amano di meno. E' che tu pensi all'amore solo come assoggettamento all'altro. Non c'è solo quel modo di significare l'amore. Tu lo vivi cosi, benissimo. Ce ne sono tanti altri che non lo vivono cosi, che forse non conosci.
Si potrebbe benissimo obiettare alla tua affermazione, dicendo che più l'amore si fa forte e più naviga verso la libertà (non libertà di andare con il primo che capita): libertà di essere se stessi, e non di essere per l'altro.
:wink:
 
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Apart

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No, non possono. E non voglio essere perdonata. Per questo dico che il peggior castigo mi è stato inflitto: il fatto che questa persona non ricorda quello che ho avuto il coraggio di farle mi maledice giorno per giorno.
Ma basta... non intendo pensarci oltre.

Continuiamo a pensarla diversamente, ma non importa, non insisto, credo sia una cosa che ti faccia soffrire molto. Chiudiamo pure il discorso.
:)
 
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Valentina Bellucci

La Collezionista di Sogni
Non concordo con te, penso che la distanza dell'uomo dalle altre speci sia talmente grande da superare quella tra il non vivente e il vivente.
Preciso ciò che intendo:
1) L'uomo non è superiore per una presunta anima, sulla quale io non so dire nulla nè posso dire nulla.
2) Ciononostante l'uomo è l'unico vivente ad essere in grado di esercitare sulla realtà un'operazione di comprensione a tutti i livelli ed è l'unico "organizzatore di senso" della stessa realtà; tale comprensione avviene grazie alla scienza, alla filosofia, all'arte e alla religione.
3) Ciò non esclude naturalmente che l'uomo possa essere divorato dai vermi, ma questo riguarda il singolo, non l'umanità, che è riuscita a spingere il proprio livello oltre ogni limite.
Anche se molti dissentono io penso che tale limite potrà spostarsi fino alla comprensione del mistero della morte e a superarla e soprattutto a scoprire quali altri inimmaginabili misteri stanno dietro alla materia e alla realtà... insomma a chi mi obietta che una volta sconfitta la morte l'uomo non avrebbe più obiettivi io dico che solo allora inizierebbero i grandi obiettivi, allo stato attuale assolutamente inimmaginabili...
Cari saluti e auguri


Ciao Dallolio, auguroni anche a te.
Al punto 1) hai detto che l'uomo non è superiore per una presunta anima. Di fatto non lo è, e concordo pienamente con te su questo punto.
E sai cos'è che mi fa arrabbiare più di tutte le altre cose? La considerazione della Chiesa che vede l'uomo in possesso di un'anima e gli animali no. Ma la Chiesa stessa sostiene che tutto il mondo e tutti gli esseri viventi (nessuno escluso) che lo abitano, sono creature di Dio. Per cui la Chiesa è molto contraddittoria. Ti pare che se un Dio esistesse lascerebbe alcune sue creature prive di anima? Suvvia! E' totalmente inaudito!
E concordo con te anche sul fatto che la distanza dell'uomo dalle altre creature sia enorme.
L'unica domanda che mi pongo è:
perchè? perchè proprio l'uomo si è evoluto? (e la mia domanda è anche molto inesatta, dunque dovrei dire: perchè proprio la scimmia si è evoluta?)
Domanda molto scomoda perchè ovunque si guardi e ovunque si studi o esplori non si ottiene risposta.
Per cui non definirei l'uomo superiore alle altre creature. Certo è riuscito a sviluppare capacità intellettuali in modo molto evidente, ma anche le altre creature si evolvono. Direi quindi che l'uomo ha saputo adattarsi meglio delle altre creature (ma non affermerei che è tutto merito suo), tutto qui. Chi ci assicura che un giorno un'altra creatura non raggiunga il nostro stesso livello? Può accadere, perchè no? Come è accaduto a noi, chissà cosa accadrà in un remoto futuro?

Per quanto riguarda la violenza, visto che questo è l'argomento principale, vorrei rispondere a:
Apart.
Il tuo ragionamento non fa una piega. Però ci sono persone che sanno fare entrambe le cose:
-amare con violenza.
-amare con amore.
Non si tratta di sesso e basta.
Prendi a esempio un fiore:
esso cresce da un seme, diventa pianta, bocciolo e poi fiore. La sua vita però finisce presto. Esso poi appassisce, muore. Questo miracolo di morte e rinascita della natura personalmente lo adoro, ma allo stesso tempo non lo sopporto. Amo la natura ma odio vedere un fiore appassire, così come amo il suo miracolo di morte. (non so se sono riuscita a spiegarmi)... ma il punto è che chiunque sa amare con dolcezza; quello però che la gente non sa fare (la maggior parte della gente, e con questo intendo l'umanità intera, compresa me per prima) è amare con odio verso se stessi per la passività con la quale viviamo l'amore.
Cantiamo inni di gloria. Gridiamo al mondo intero: viva la natura, viva il mondo, viva la vita! Ma questi inni a cosa sono dedicati? All'amore che ognuno di noi dedica alla natura o al prossimo? Non credo... lottiamo per vivere in un mondo più pulito ma vedo bene che si va peggiorando, per cui le cose son due:
-o l'essere umano è del tutto incompetente.
-o all'essere umano non importa niente del mondo in cui vive.
Credo siano valide entrambe le opzioni.
Quindi siamo arrivati al dunque di dire che l'uomo è un ipocrita.
Ma fa parte della sua specie essere ipocrita. Essere violento. Provare odio e amore. E' la natura umana. Poi il singolo si evolve secondo le sue idee e secondo i suoi principi. Ma il singolo è solo uno fra una massa che da secoli e millenni non ha cambiato una virgola del suo modo di vivere.
 

Apart

New member
Per quanto riguarda la violenza, visto che questo è l'argomento principale, vorrei rispondere a:
Apart.
Il tuo ragionamento non fa una piega. Però ci sono persone che sanno fare entrambe le cose:
-amare con violenza.
-amare con amore.
Non si tratta di sesso e basta.
Prendi a esempio un fiore:
esso cresce da un seme, diventa pianta, bocciolo e poi fiore. La sua vita però finisce presto. Esso poi appassisce, muore. Questo miracolo di morte e rinascita della natura personalmente lo adoro, ma allo stesso tempo non lo sopporto. Amo la natura ma odio vedere un fiore appassire, così come amo il suo miracolo di morte. (non so se sono riuscita a spiegarmi)... ma il punto è che chiunque sa amare con dolcezza; quello però che la gente non sa fare (la maggior parte della gente, e con questo intendo l'umanità intera, compresa me per prima) è amare con odio verso se stessi per la passività con la quale viviamo l'amore.
Cantiamo inni di gloria. Gridiamo al mondo intero: viva la natura, viva il mondo, viva la vita! Ma questi inni a cosa sono dedicati? All'amore che ognuno di noi dedica alla natura o al prossimo? Non credo... lottiamo per vivere in un mondo più pulito ma vedo bene che si va peggiorando, per cui le cose son due:
-o l'essere umano è del tutto incompetente.
-o all'essere umano non importa niente del mondo in cui vive.
Credo siano valide entrambe le opzioni.
Quindi siamo arrivati al dunque di dire che l'uomo è un ipocrita.
Ma fa parte della sua specie essere ipocrita. Essere violento. Provare odio e amore. E' la natura umana. Poi il singolo si evolve secondo le sue idee e secondo i suoi principi. Ma il singolo è solo uno fra una massa che da secoli e millenni non ha cambiato una virgola del suo modo di vivere.

Il tuo ragionamento è interessante, e lo condivido, hai scritto davvero delle belle parole Vale.
L'essere umano concepisce un amore facile e pronuncia un amore difficile: forse per questo ci pare tanto ipocrita. Il suo amore sembra legato soltanto alle contingenze, alla voglia, al capriccio. Poi quando il momento passa, finisce anche l'amore, ci si stufa degli altri o di tutte quelle cose che credevamo di amare. Eppure capita che quest'amore non sia legato soltanto al sentimento passeggero, a uno scuotimento interiore di breve durata, ma diventa stile di vita, pensiero di vita, modo di approcciarsi alla vita, agli altri, modo di significare la vita. Allora l'amore raggiunge vette stellate. E non è più soltanto un passaggio.
 

Dallolio

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Ciao Dallolio, auguroni anche a te.
Al punto 1) hai detto che l'uomo non è superiore per una presunta anima. Di fatto non lo è, e concordo pienamente con te su questo punto.
E sai cos'è che mi fa arrabbiare più di tutte le altre cose? La considerazione della Chiesa che vede l'uomo in possesso di un'anima e gli animali no. Ma la Chiesa stessa sostiene che tutto il mondo e tutti gli esseri viventi (nessuno escluso) che lo abitano, sono creature di Dio. Per cui la Chiesa è molto contraddittoria. Ti pare che se un Dio esistesse lascerebbe alcune sue creature prive di anima? Suvvia! E' totalmente inaudito!
E concordo con te anche sul fatto che la distanza dell'uomo dalle altre creature sia enorme.
L'unica domanda che mi pongo è:
perchè? perchè proprio l'uomo si è evoluto? (e la mia domanda è anche molto inesatta, dunque dovrei dire: perchè proprio la scimmia si è evoluta?)
Domanda molto scomoda perchè ovunque si guardi e ovunque si studi o esplori non si ottiene risposta.
Per cui non definirei l'uomo superiore alle altre creature. Certo è riuscito a sviluppare capacità intellettuali in modo molto evidente, ma anche le altre creature si evolvono. Direi quindi che l'uomo ha saputo adattarsi meglio delle altre creature (ma non affermerei che è tutto merito suo), tutto qui. Chi ci assicura che un giorno un'altra creatura non raggiunga il nostro stesso livello? Può accadere, perchè no? Come è accaduto a noi, chissà cosa accadrà in un remoto futuro?

Per quanto riguarda la violenza, visto che questo è l'argomento principale, vorrei rispondere a:
Apart.
Il tuo ragionamento non fa una piega. Però ci sono persone che sanno fare entrambe le cose:
-amare con violenza.
-amare con amore.
Non si tratta di sesso e basta.
Prendi a esempio un fiore:
esso cresce da un seme, diventa pianta, bocciolo e poi fiore. La sua vita però finisce presto. Esso poi appassisce, muore. Questo miracolo di morte e rinascita della natura personalmente lo adoro, ma allo stesso tempo non lo sopporto. Amo la natura ma odio vedere un fiore appassire, così come amo il suo miracolo di morte. (non so se sono riuscita a spiegarmi)... ma il punto è che chiunque sa amare con dolcezza; quello però che la gente non sa fare (la maggior parte della gente, e con questo intendo l'umanità intera, compresa me per prima) è amare con odio verso se stessi per la passività con la quale viviamo l'amore.
Cantiamo inni di gloria. Gridiamo al mondo intero: viva la natura, viva il mondo, viva la vita! Ma questi inni a cosa sono dedicati? All'amore che ognuno di noi dedica alla natura o al prossimo? Non credo... lottiamo per vivere in un mondo più pulito ma vedo bene che si va peggiorando, per cui le cose son due:
-o l'essere umano è del tutto incompetente.
-o all'essere umano non importa niente del mondo in cui vive.
Credo siano valide entrambe le opzioni.
Quindi siamo arrivati al dunque di dire che l'uomo è un ipocrita.
Ma fa parte della sua specie essere ipocrita. Essere violento. Provare odio e amore. E' la natura umana. Poi il singolo si evolve secondo le sue idee e secondo i suoi principi. Ma il singolo è solo uno fra una massa che da secoli e millenni non ha cambiato una virgola del suo modo di vivere.

In effetti è molto probabile che accada che, in un tempo infinito, infinite creature possano aspirare a raggiungere i traguardi che l'uomo ha segnato e forse anche a superarli. Per una questione di buonsenso bisognerebbe anche ammettere che in una sconfinata vastità come quella dell'universo probabilmente esistono o sono già esistite società complesse ed evolute come la nostra... forse un giorno il viaggio spaziale potrà permetterci di conoscerle, anche questo grazie alla scienza.
Per quanto riguarda i nostri silenziosi compagni di viaggio, cioè animali e insetti, non credo che possano raggiungere i nostri progressi in tempi storici, anche se questa è solo una mia ipotesi, in un campo che non è il mio.
E' stato merito dell'uomo questo gigantesco progresso? La domanda è interessante, e penso che la risposta sia che no, non è stato merito suo, ma potrebbe essere merito suo se riuscisse a realizzare scopi da genere realmente superiore, e cioè il controllo della violenza, la sconfitta della morte, la conoscenza dei grandi misteri che ci affliggono e la scoperta di altri misteri per affliggerci...
 
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