Gli ultimo capitoli mi hanno confermato l'impressione iniziale su Martha.
Una ragazzina che non riesce a trovare veramente la sua strada, che si lascia trascinare dagli eventi, che ha delle idee, ma alla fine ogni volta che deve fare una scelta non la fa quasi mai in base alla sua reale volonta.
Prima c'è la storia con Adolph, che lei inizia quasi per ripicca nei confronti dell'ambiente che sta frequentando (Perry, Donovan, lo Spot Club), per tagliare con quell'ambiente, ma in fondo a lei non piace Adolph.
E come lui sfrutta lei, in realtà anche lei sfrutta lui, per mettere in pratica la parte di lei tollerante, moderna, aperta ecc...
E poi Douglas: all'inizio gli sembra diverso da tutti, ma piano piano scopre che è solo in superficie, per il resto è più o meno livellato a tutti gli altri.
Ma nonostante questo si trova fidanzata e alla fine anche sull'orlo del matrimonio.
Non voglio anticipare come va a finire,
ma mi sembra emblematico che dopo questa parabola cittadina, c'è il ritorno alla fattoria per presentare il futuro sposo ai genitori.
Il ritorno forse al luogo dove Martha si è formata di più e alle relazioni vere che l'hanno resa quello che è: quelle con i genitori e quelle con la natura implacabile e totalizzante.
E anche in quel breve ritorno si capisce che Martha è rimasta quasi uguale a quando è partita, che troppo forte è l'influenza di questi luoghi e della madre perchè abbia potuto veramente fare scelte proprie. E anche quando le fa contro sua madre o contro il suo ambiente in realtà proprio perchè sono "contro qualcosa" non sono scelte libere.
In Martha mi sono identificata tantissimo, perchè per molte cose sento di assomigliarle.
Libro bellissimo, personaggi descritti con accuratezza, caratterizzati, "vivi", reali. Descrizioni splendide.
Un libro che anche ti interroga, almeno a me è successo così, in tanti momenti mi sono accorta di fermarmi a pensare: ma io come la penso su questa cosa, come avrei agito?
E tutto reso più doloroso, inquietante, urgente dalla guerra che incombe.
E' uno di quei libri che ti cambiano.
Una ragazzina che non riesce a trovare veramente la sua strada, che si lascia trascinare dagli eventi, che ha delle idee, ma alla fine ogni volta che deve fare una scelta non la fa quasi mai in base alla sua reale volonta.
Prima c'è la storia con Adolph, che lei inizia quasi per ripicca nei confronti dell'ambiente che sta frequentando (Perry, Donovan, lo Spot Club), per tagliare con quell'ambiente, ma in fondo a lei non piace Adolph.
E come lui sfrutta lei, in realtà anche lei sfrutta lui, per mettere in pratica la parte di lei tollerante, moderna, aperta ecc...
E poi Douglas: all'inizio gli sembra diverso da tutti, ma piano piano scopre che è solo in superficie, per il resto è più o meno livellato a tutti gli altri.
Ma nonostante questo si trova fidanzata e alla fine anche sull'orlo del matrimonio.
Non voglio anticipare come va a finire,
ma mi sembra emblematico che dopo questa parabola cittadina, c'è il ritorno alla fattoria per presentare il futuro sposo ai genitori.
Il ritorno forse al luogo dove Martha si è formata di più e alle relazioni vere che l'hanno resa quello che è: quelle con i genitori e quelle con la natura implacabile e totalizzante.
E anche in quel breve ritorno si capisce che Martha è rimasta quasi uguale a quando è partita, che troppo forte è l'influenza di questi luoghi e della madre perchè abbia potuto veramente fare scelte proprie. E anche quando le fa contro sua madre o contro il suo ambiente in realtà proprio perchè sono "contro qualcosa" non sono scelte libere.
In Martha mi sono identificata tantissimo, perchè per molte cose sento di assomigliarle.
Libro bellissimo, personaggi descritti con accuratezza, caratterizzati, "vivi", reali. Descrizioni splendide.
Un libro che anche ti interroga, almeno a me è successo così, in tanti momenti mi sono accorta di fermarmi a pensare: ma io come la penso su questa cosa, come avrei agito?
E tutto reso più doloroso, inquietante, urgente dalla guerra che incombe.
E' uno di quei libri che ti cambiano.