mi ricordo quando...

Nerst

enjoy member
Mi ricordo quella donnina minuta e fragile, che anche se aveva pochi soldi mi portò in un negozio a comprare un pelouche,un piccolo coniglietto rosa che tenni per 20 anni.Rimpiango ancora di averlo buttato.


Quello che resta è il ricordo e non si perde, nonostante il coniglietto non lo hai più
 

ila78

Well-known member
Mi ricordo quando per cambiare il canale TV bisognava alzarsi dal divano.

Mi ricordo quando i film si compravano (o noleggiavano) in videocassetta.

Mi ricordo che la mia prima macchina aveva la radio con il mangiacassette che non aveva nemmeno il tasto "rewind" se volevi riascoltare una canzone dovevi cambiare lato e mandare tutto avanti.

Mi ricordo il telefono di casa con il filo e la "rotella" per fare il numero.

Sembra che io abbia cent'anni ma non è passato poi così tanto....:boh:
 

Nerst

enjoy member
mi ricordo quando si registravano i film su VHS e si tagliavano le pubblicità col tasto pausa

Ila78 non sei la sola ad avere la sensazione che queste cose siano di un secolo.
 

ila78

Well-known member
Mi ricordo il walk-man anche quello a cassette.

Mi ricordo quando si faceva la fila alla cabina per telefonare.

Mi ricordo che sempre la mia prima macchina non aveva il servosterzo per muovere il volante ci volevano otto braccia non due...:paura:

Mi ricordo che con 1000 lire all'oratorio compravo una pizzetta, un estathe e mi avanzava anche qualcosa per le caramelle!

Mi ricordo che alle scuole medie la "merendina" all'intervallo la vendeva la bidella.

Mi ricordo che alle elementari ci facevamo un pallone di carta e scotch e giocavamo a calcio (io ero il portiere! :D)
 

zanblue

Active member
Mi ricordo quando.. io e mio nonno Enrico,ci sedevamo sui gradini e lui mi raccontava per la centunesima volta, di quando aveva vissuto
in Africa.Mi ricordo il profumo del glicine, del caffè che mi dava di nascosto,delle nostre camminate lungo il fiume.
 

Valentina Bellucci

La Collezionista di Sogni
Mi ricordo che c'era un tempo...

un tempo in cui l'Italia era l'Italia, e gli italiani erano italiani...

...un tempo in cui il grano era verde ad aprile e giallo a giugno.
Insomma, il grano è ancora verde ad aprile; anche a maggio è sempre verde e a giugno matura e diventa giallo. O forse giallo non è proprio l’aggettivo adatto; fatto sta che a giugno iniziano a trebbiare.
Proprio così: a giugno si vedono delle grosse macchine tutte arrugginite in mezzo a enormi campi gialli. E altro non è che la mietitrebbia in mezzo a un campo di grano, e non a un campo di tulipani gialli come si potrebbe pensare o in mezzo a tante erbacce seccate e riarse dal sole. Chi si prenderebbe la briga di estirpare le erbacce da un campo così grande? Con una macchina tutta arrugginita poi?
Nessuno. A meno che non stiano effettuando opere di bonifica. Ma opere di bonifica a parte: nessuno.
Ok, va bene, non stiamo a tergiversare andando con la mente a parare su come chi avrebbe fatto cosa.
Abbiamo iniziato il discorso con la frase: c’è stato un tempo in cui l’Italia era l’Italia, e gli italiani erano italiani.
Bella frase, non trovate? Dona quel senso di passato, ma anche quel senso di continuità. Tuttavia, nonostante io sia italiana e mi senta in qualche modo italiana, mi sembra che la terra dove metto i piedi non sia l’Italia. Eppure i campi di grano ci sono ancora, come ci sono ancora le fabbriche costruite prima della mia nascita e le auto che sgommano nei parcheggi anche dopo che ho preso la patente.
Però, a volte, per avere la certezza di trovarmi in Italia ho bisogno di prendere la cartina e trovare scritto il nome della mia città su quello stivale che si affaccia sul Mediterraneo e che porta il nome di “Italia”. E se c’è, se lo trovo, lo indico con un dito e sorrido. Poi scorro a leggere e non trovo scritto Italia. No. Se guardo bene c’è scritto: Italy. Eppure sulla cartina c’è riportato: atlante. Al ché mi sorge un dubbio e mi chiedo se siamo noi a italianizzare i nomi o se siano gli inglesi a rubare i nostri atlanti per scrivere Italy al posto di Italia, ma dimentichino di togliere “atlante” per mettere: geographic map. :? :mrgreen:
 

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
..la libreria era affollata dai mandrilli e tu ti muovevi elegante e divertita tra le scaffalature cercando di evitare i loro sguardi lubrici :)
 

maurizio mos

New member
Il post di ayu su "volevo dirti" mi ha fatto ricordare...

...quando portavo mia figlia al luna park. Girava per un po' con le sue amiche ma alla fine voleva che la accompagnassi al tiro a segno con la pistola. Forse lo faceva perché le avevo detto che anni prima andavo al poligono ma si divertiva da matti. La gente si fermava a guardarla, era l'unica bambina che si fermava a quel banco. Sparava anche bene e, sia perchè quella del tiro a segno chiudeva un occhio sia perché dopo un po' si stancava a reggere la pistola e mi faceva tirare qualche colpo mentre si riposava vinceva sempre qualcosa. Una volta facemmo il cumulo dei punti vinti e tornammo a casa con un pelouche gigantesco, una tigre sdraiata sulla pancia lunga due metri con la coda e alta 50 cm alle orecchie. In macchina si sistemarono sul sedile dietro tutte e due, tigre e figlia, e quando eravamo fermi ai semafori i passanti ci guardavano meravigliati.
 

gamine2612

Together for ever
Sull'aereo da Cape Town a Londra saliva un tipo con due giraffe enormi di legno :D,
le teneva per il collo, una in ogni mano; saranno state 1,20 di altezza.
Era una scena molto comica , ma lo persi di vista all'arrivo.
 

ila78

Well-known member
D'estate con mio papà andavamo a pescare sul Po (e poi i pesci li mangiavamo!!!)...e c'era gente che ci faceva il bagno.
 

Yamanaka

Space's Skeleton
Che bel thread :)

Questo inizio estate mi riporta alla mente tutte le estati precedenti, forse la mia stagione preferita, la stagione che unisce solarità e un certo grado di malinconia.

Ricordo la gioia per la fine della scuola alle elementari e le lunghe, magiche, esplorazioni del giardino giocando con i miei amati cani e delle vecchie riviste nella cantina di casa...escursioni che in qualche misura lo erano anche nello spirito.

Ricordo la tensione per l'esame di maturità, poi superato con successo, e poi la gioia per la svolta compiuta, uno di quei momenti in cui c'è un cambiamento a tutto tondo.

Ricordo anche, con un pò di nostalgia, qualche giorno passato alle soglie dell'estate, insieme a una ragazza, che mi è sempre rimasta molto cara nella memoria, solo noi due immersi in una città magica e dall'atmosfera particolare.
Il nostro amore era forte come i raggi di quel primo sole...e dolce come il calore dei primi pomeriggi estivi. :)
 

ila78

Well-known member
Mi ricordo l'estate dopo la maturità la vacanza studio (90% vacanza 10% studio) in Canada. Toronto, la CN tower, le cascate del Niagara, i grattacieli immensi e una spensieratezza che non c'è più.:boh:
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
"mi ricordo" quando mia madre, andando a stendere il bucato, portava in cortile la tinozza di ferro, ove con mio fratello si faceva il bagno mentre giocavamo.
"mi ricordo" il figlio della famiglia immigrata dal meridione, nella casa accanto alla nostra, che ci raggiungeva per giocare assieme; e spesso aveva in mano una zampa di gallina che rosicchiava avidamente ... E noi l'invidiavamo.
"mi ricordo" quando coi pantaloncini corti bucati, non ancora alle elementari, aiutai mio padre e mio fratello a traslocare nella casa nuova, spingendo tutti assieme per la città il carretto di legno con le grandi ruote, carico delle nostre poche povere cose.
"mi ricordo" quando (avevo sei anni) ci alzavamo la sera tardi per andare di nascosto ad origliare a turno dal corridoio buio attraverso la porta della cucina, per spiare da una piccola fessura del vetro rotto le magiche immagini della TV bianco-nero che babbo e mamma -appena acquistatala- guardavano religiosamente, composti sulle dure sedie del tavolo da pranzo.
"mi ricordo" quando seduti sul pavimento si ascoltava "Bandiera Gialla" dall'enorme radio a valvole.
"mi ricordo" quando la città era formata dal centro storico col tram che portava dalla stazione ferroviaria -col grande palazzo storico prospiciente- fino al monumento alla vittoria, proseguendo per le terme di Gries, e dalla città nuova dei lavoratori "italiani" della zona industriale, con le case popolari e le casette semirurali ... e la campagna occupava quasi tutta quella che ormai da decenni è la vera città.
Tutto intorno erano bellissime funivie panoramiche, e sull'altipiano del Renon si andava col trenino.
"mi ricordo" quando la linea ferroviaria per Merano attraversava la città (ora il suo tracciato è una pista ciclabile).
"mi ricordo" quando mio padre acquistò la 127, concedendo in specialissime occasioni a mio fratello maggiorenne neo-patentato l'onore e la responsabilità di guidarla per portare tutti a far merenda ai laghi di Monticolo.
"mi ricordo" quando appena iscritto al primo anno delle ITI, ci fu l'occupazione dell'istituto che si presidiò passando le notti a dormire sui materassi del salto in alto della palestra, proteggendosi dal freddo con l'eskimo e suonando le canzoni di Bob Dylan.
"mi ricordo" quando appena iscritto a ingegneria, mi ritrovai -smarrito- in una cameretta presso una famiglia povera dell'estrema periferia patavina, con due infanti che piangevano e strillavano di continuo, senza alle volte riuscire a raggiungere in bici la facoltà causa la fitta nebbia che tutto nascondeva
"mi ricordo" quando alle feste dell'unità parlavano quelli che -molti anni dopo- scoprimmo essere stati i fondatori della lotta armata; era per questo, compresi più tardi, che spesso i celerini irrompevano nelle mense universitarie impedendoci di mangiare per sfuggire ai loro manganelli ...
"mi ricordo" quando a natale 2006 telefonai ai miei per gli auguri, ed apprendendo che ero fuori corso di due esami mio padre mi ordinò di abbandonare "la bella vita" e cercarmi un lavoro.
"mi ricordo" la fuga in Austria e l'iscrizione all'uni di Innsbruck. I mille lavori per mantenermi. Le vere amicizie. L'apprezzamento dell'italiano spaghetti chitarra amore. I miei che vengono a recuperarmi -troncando una convivenza sul nascere- per riportarmi in Italia a fare il servizio militare "altimenti poi ti arrestano"
"mi ricordo" (amarcord) ...
 
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Fabio

Altro
Membro dello Staff
Mi ricordo quando alle elementari mi ero categoricamente rifiutata di mangiare i bastoncini Findus
Thread fantastico.
La leader indiscussa in questo settore è Ayuatha.
:OO:HIPP:mrgreen:

Mi ricordo quando passavo pomeriggi interi a giocare con il mio cane, avevo le braccia dilaniate dagli "strisci" che i suoi dentini mi lasciavano mentre "facevamo alla lotta"...
 

ila78

Well-known member
Mi ricordo il mio fratellino piccolo, pelle ossa, e con gli occhiali. Ogni stupidata era un litigio e ogni litigio erano botte che prendeva (da me). Adesso è 1.90 e fa arti marziali, diciamo che non mi conviene più litigarci. :paura::mrgreen:
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Mi ricordo il mio fratellino piccolo, pelle ossa, e con gli occhiali. Ogni stupidata era un litigio e ogni litigio erano botte che prendeva (da me). Adesso è 1.90 e fa arti marziali, diciamo che non mi conviene più litigarci. :paura::mrgreen:

Come ti capisco.
Mio fratello maggiore, nell'adolescenza mi picchiava davanti agli amici, sostenendo di avere dal papà la responsabilità su di me.
Unico modo era prenderle ben fisso in piedi a gambe larghe e braccia conserte, mascella sporgente e occhio di sfida, nessuna lacrima o cedimento.
La qual cosa peraltro lo fece passar male coi suoi stessi amici e trasformò me in una specie di eroe.
Facendo sì che mi picchiasse ancor di più.
Trasferitosi da maggiorenne in un'altra città, tempo pochi anni mi ritrovò cintura nera e con 30 kg più di lui, frutto di duro lavoro coi pesi...
Un giorno, vedendolo avvicinarmisi di istinto con aria severa -non ricordo bene l'occasione-, lo fissai con uno sguardo che mi venne da dentro automatico chiedendogli "tu sei d'accordo, vero?"...
Lo era.
Da allora ho nuovamente un solo padre, e finalmente un fratello!
 

ila78

Well-known member
Come ti capisco.
Mio fratello maggiore, nell'adolescenza mi picchiava davanti agli amici, sostenendo di avere dal papà la responsabilità su di me.
Unico modo era prenderle ben fisso in piedi a gambe larghe e braccia conserte, mascella sporgente e occhio di sfida, nessuna lacrima o cedimento.
La qual cosa peraltro lo fece passar male coi suoi stessi amici e trasformò me in una specie di eroe.
Facendo sì che mi picchiasse ancor di più.
Trasferitosi da maggiorenne in un'altra città, tempo pochi anni mi ritrovò cintura nera e con 30 kg più di lui, frutto di duro lavoro coi pesi...
Un giorno, vedendolo avvicinarmisi di istinto con aria severa -non ricordo bene l'occasione-, lo fissai con uno sguardo che mi venne da dentro automatico chiedendogli "tu sei d'accordo, vero?"...
Lo era.
Da allora ho nuovamente un solo padre, e finalmente un fratello!

Sì ma io lo smenazzavo quando eravamo bimbetti tutti e due (abbiamo 6 anni di differenza), lui è sempre stato più "mansueto" di me (è grosso ma non farebbe male a una mosca) e quando, ad esempio, attentava all'integrità fisica delle mie Barbie io lo menavo e distruggevo, per ritorsione, i suoi Masters, macchinine, spade e pistole giocattolo. Crescendo un po' ci siamo tranquillizzati (anche se l'isterica del duo sono ancora io :mrgreen:), anzi ricordo che verso i 12-13 anni (suoi) facevamo interminabili partite a Super Mario e Zelda con in primo Nintendo e la pace era assoluta (lo è tutt'ora).
 

gamine2612

Together for ever
:wink:andavo a pranzo da mia nonna e lei mi faceva un piatto speciale "le quaglie"
:??che a me fanno senso e ne dovevo mangiare almeno un pezzettino per non deluderla.
 
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