Veramente breve, ma piacevolissima lettura. Mi piace quando leggo un libro e mi faccio un'idea su chi possa essere chi, e invece l'autore con una torsione narrativa mi fa rimanere con tanto di naso.
Attenzione spoiler
Nella mia "ingenuità" avevo pensato che il prigioniero fosse in realtà Guzman stesso, perchè aveva fatto credere che Davì fosse morto sul Titanic. Invece il prigioniero è Davì e l'uomo che fumava sul transatlantico era Guzman, che non fa nulla per mettersi in salvo, anzi, era salito sul Titanic per mettere fine alla malattia che lo aveva colpito.
Fine spoiler
Insomma, una lettura veloce, piacevole, uno stile cristallino. La storia è carina, abbastanza originale e molto suggestiva, quasi "olfattiva". Si sente quasi l'odore dei sigari, del tabacco, il profumo del sapone di Madame Li e della sua lavanderia, sembra di sentire l'aria fresca e inebriante delle montagne della Cina. Mi è piaciuta anche l'onestà intellettuale della nota dell'autore, in cui Donato spiega la genesi di questo romanzo breve. Interessante anche lo scorcio storico sulla prima guerra mondiale, e soprattutto - se è vero - la tecnica usata dai militari italiani per mandare "avanti" i soldati in pasto al nemico.
Attenzione spoiler
Nella mia "ingenuità" avevo pensato che il prigioniero fosse in realtà Guzman stesso, perchè aveva fatto credere che Davì fosse morto sul Titanic. Invece il prigioniero è Davì e l'uomo che fumava sul transatlantico era Guzman, che non fa nulla per mettersi in salvo, anzi, era salito sul Titanic per mettere fine alla malattia che lo aveva colpito.
Fine spoiler
Insomma, una lettura veloce, piacevole, uno stile cristallino. La storia è carina, abbastanza originale e molto suggestiva, quasi "olfattiva". Si sente quasi l'odore dei sigari, del tabacco, il profumo del sapone di Madame Li e della sua lavanderia, sembra di sentire l'aria fresca e inebriante delle montagne della Cina. Mi è piaciuta anche l'onestà intellettuale della nota dell'autore, in cui Donato spiega la genesi di questo romanzo breve. Interessante anche lo scorcio storico sulla prima guerra mondiale, e soprattutto - se è vero - la tecnica usata dai militari italiani per mandare "avanti" i soldati in pasto al nemico.