Barbery, Muriel - L'eleganza del riccio

Valuzza Baguette

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Per le prime 140 pagine ero disperata,disperata,DISPERATA,lo trovavo orripilantemente pretenzioso,bisogna dire che è parecchio impegnativo,un linguaggio altisonante,non troppo scorrevole,insomma non riuscivo a capire dove volesse andare a parare l'autrice,troppa filosofia travestita da romanzo,poi ad un certo punto della lettura ho cominciato ad apprezzarlo,alla fine piangevo come una dannata.
tutto sommato devo dire che l'evoluzione della storia mi ha fatta ricredere.(tra l'altro mi rivedo un po in reneè,mi ritroverò vecchia e sola dopo una vita in compagnia dei libri..)

voto 7
 

velmez

Active member
L'ho letto un paio d'anni fa ed è uno dei miei libri preferiti! E' molto bello, coinvolgente ed induce a riflettere! Il personaggio di Renée è stupendo ed ho pianto alla fine! Anche Ozu è un personaggio molto interessante, peccato che non si abbia il tempo di "gustarselo" meglio!
Adoro dalla prima all'ultima pagina di questo romanzo. C'è chi sostiene che in certi tratti l'autrice ostenta erudizione cercando di intimidire il lettore, ma, seppure in certi punti la lettura può risultare ardua a causa delle tante citazioni filosofiche, penso che questo sia uno stimolo in più per leggere altro, per approfondire ed acculturarsi! Dove sta il problema quindi? :)
Super consigliato! 5/5 pieno!

Io sostengo che l'autrice ostenti erudizione ma non per intimidire il lettore, dipenderà anche da lettore a lettore ma con me non c'è riuscita, al contrario mi ha dato molto sui nervi! e non perché sciorini nozioni complesse (anzi...) ma perché le mette a vanvera nel discorso!! sembra che abbia voluto dire: "hei! io queste cose le so e me ne vanto!!" L'intero romanzo è un'accozzaglia di informazioni inutilmente disposte!
Per essere scrittori post-moderni bisogna essere capaci, in questo caso mi è sembrato di avere a che fare con la classica prima della classe... :boh:
 

Nadua

New member
Un romanzo particolare, adatto a chi non ricerca una storia avvincente ma ha desiderio di trarre conforto dalla lettura. E' un intreccio non banale di storie di solitudine, con un'evoluzione del filo narrativo poco accennata ma pagina dopo pagina si acquisisce la consapevolezza che le sensazioni di abbandono, emarginazione, incomprensione passiva accomunano noi stessi a molti altri individui. E per questi, ricercarsi tra loro, è l'unica consolazione intimamente valida. Essere soli induce a pensare e ad avvicinarsi alla cultura per amore di questa. Messaggio sottile e delicato che l'autrice esprime tramite una prosa poco impegnativa. Di certo è possibile trovare opere più profonde al riguardo, ma questa è comunque apprezzabile tenendo conto delle sue leggerezza e fruibilità.
 
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