Quanto è possibile capire e conoscere una persona?

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
... Ciascuno di noi e' un iceberg di cui appare solo una minima parte e la maggior parte e' sommersa. Quanto piu' e' grande la parte emersa quanto piu' la persona e' estroversa e comunicativa, quanto piu' e' grande la parte sommersa e quanto piu' la persona e' introversa. Come in un iceberg la parte sommersa esiste comunque per tutti ...
A A A ) Iceberg incontrerebbe Titanic per conoscersi a fondo ...

:OO :mrgreen: :wink:
 

zanblue

Active member
Leggendo L'uccello che girava le viti del mondo di Haruki Murakami, sono inceppata in questa riflessione:
"Mi domando se sia realmente possibile capire perfettamente un'altra persona. Anche quando ci sforziamo di conoscere qualcuno mettendoci tutto il tempo e la buona volontà possibili, in che misura possiamo cogliere la sua vera natura? Sappiamo ciò che è veramente essenziale riguardo a quell'altro che siamo convinti di comprendere tanto bene?"


Io sono convinta che non sia possibile arrivare alla totale comprensione di una persona.Una predisposizione all'ascolto,una sensibilità sviluppata e uno sguardo realistico non bastano per cogliere, anche quella zona d'ombra, che ogni persona cela dietro all'idea che ti vuole dare di sé.

Io dico sempre che più cresco e meno capisco le persone,e dire che pensavo da ragazzina, che accadesse il contrario! Anzi, sono state propio le persone più vicine a me per motivi di famiglia,di amicizia o di lavoro a farmi le cose più terribili.Sarà per questo che mi sento più a mio agio,con perfetti sconosciuti?
 

Lauretta

Moderator
Credo che si possa conoscere una persona, ma mai fino in fondo e contestualizzandola al momento in cui si trova.
non credo si possa avere la presunzione di conoscere una persona al 100% nemmeno passandoci 24 ore su 24 insieme. a volte una persona non si conosce bene fino in fondo da sola, figuriamoci se qualcun'altro può arrogarsi in diritto di dire di conoscerla.
possono esserci tutte le comunicazioni, confidenze e magari tempi favorevoli per conoscere una persona, si arriverà magari a conoscere quasi tutto e a pensare di riuscire a prevedere dei comportamenti, ma difficilmente questo accadrà in qualsiasi situazione.
 

malafi

Well-known member
Secondo me l'equazione "conoscere una persona=saperne prevedere i comportamenti" non funziona.
Così come non funziona il sillogismo "visto che non se ne possono prevedere i comportamenti allora non conosco la persona".

La mente umana ed i suoi comportamenti non sono meccanicistici: tante volte un comportamento è determinato da una singola situazione, da una parola in più, da un momento di nervosismo dovuto a un disagio momentaneo e contingente (magari a volte anche una sciocchezza, chessò, un pizzico di zanzara che ci fa un prurito boia :mrgreen:).
E può essere benissimo che la stessa persona, messa di fronte alla stessa situazione in due momenti diversi reagisca in modo diverso. A volte anche solo per quella incoerenza che contraddistingue molti di noi.
Poi ci sono persone per loro natura prevedibili e sempre uguali a se stesse, altre che non lo sono affatto.

Ebbene, se misuriamo il grado di conoscenza di una persona con la prevedibilità dei comportamenti, sbagliamo, secondo me.
Allora davvero non conosciamo neppure noi stessi.

Ma non è che non ci conosciamo: semplicemente non siamo delle macchine.
 

apeschi

Well-known member
Cosa significa conoscere una persona?

Prevedere i suoi comportamenti?
Sperare che agisca come noi ci aspettiamo?
Poter influire in qualche modo su di lei?

Ciascun essere pensante e' imprevedibile, non e' una macchina con un algoritmo predefinito e ripetibile.
Spesso siamo noi che ci costruiamo un castello pensando che debba essere come noi vorremmo che fosse.
Fino a quando riusciamo a coltivare questa illusione va tutto bene, nel momento in cui ci accorgiamo che non e' proprio cosi' ci sentiamo traditi, delusi.

Mi viene in mente Uno, Nessuno e Centomila di Pirandello. Ciascuno e' cio' che gli altri pensano che lui sia.

A volte poi 'mediamo' la conoscenza con l'impressione e l'esperienza che la persona ci fa nel tempo.

Incontrarla per la prima volta (i primi secondi), spesso ci fa un impressione e diamo un giudizio non mediato dall'averla frequentata per un certo tempo (nel bene e nel male) e quindi non filtrato dall'esperienza e dal tempo trascorso insieme (che puo' essere di affetto e di simpatia o di antipatia e disprezzo) e quindi il giudizio e' oggettivo. Col tempo possiamo ricrederci perche' abbiamo interagito con la persona.

Spesse volte la prima impressione di una persona e' stata estremamente positiva, col tempo, a causa di contrasti l'ho valutata malissimo, in seguito all'esperienza negativa di averla frequentata per un certo tempo che mi ha fatto rivedere totalmente il primo giudizio iniziale positivo 'asettico'. Alla prima occasione pero' spesso ho dovuto cambiare ulteriormente il mio giudizio ed ho confermato la prima impressione positiva.
Vale anche il discorso opposto, a volte qualcuno l'ho giudicato male (istintivamente), poi frequentandolo l'ho creduto amico, alla fine pero', nel momento in cui gli schemi crollano, ho dovuto confermare la prima impressione negativa avuta.
 

apeschi

Well-known member
Io sono convinta che non sia possibile arrivare alla totale comprensione di una persona.Una predisposizione all'ascolto,una sensibilità sviluppata e uno sguardo realistico non bastano per cogliere, anche quella zona d'ombra, che ogni persona cela dietro all'idea che ti vuole dare di sé.

Io dico sempre che più cresco e meno capisco le persone,e dire che pensavo da ragazzina, che accadesse il contrario! Anzi, sono state propio le persone più vicine a me per motivi di famiglia,di amicizia o di lavoro a farmi le cose più terribili.Sarà per questo che mi sento più a mio agio,con perfetti sconosciuti?

I perfetti sconosciuti non ti hanno ancora inquadrata, la gente che ti conosce da tempo invece si e' fatta una certa immagine di te e pensano di poter conoscere le tue reazioni, il tuo comportamento, le tue azioni (sbagliando). Gli sconosciuti invece ti accettano per quello che sei in quel momento e non per quello che pensavano tu fossi quella volta che ti hanno incontrata e non si sono messi in mente come secondo loro tu dovresti essere anche in futuro. Le persone vicine invece si aspettano sempre qualcosa da te (che spesso e' sempre diverso da quello che realmente tu vorresti).
Con gli sconosciuti ti senti te stesso, la gente che conosci ti condanna (magari solo alzando una sopraciglia o con uno sguardo impercettibile agli altri ma percettibile da te) se non agisci come si aspetterebbe e quindi inconsciamente ti condiziona e spesso non riesci ad essere veramente te stesso.

La zona d'ombra di ciascuno di noi non la conosce nemmeno ciascuno di noi (altrimenti non sarebbe una zona d'ombra). Ci vorrebbe il parere di qualche esperto di psicanalisi, secondo me, per chiarire il problema.
 

Nerst

enjoy member
La zona d'ombra di ciascuno di noi non la conosce nemmeno ciascuno di noi (altrimenti non sarebbe una zona d'ombra).

Hai ragione e quella esce fuori in alcune situazioni e ci rimaniamo anche male quando agiamo seguendola. Allo stesso tempo credo che se non l' avessimo soccomberemmo ai prepotenti

Ci vorrebbe il parere di qualche esperto di psicanalisi, secondo me, per chiarire il problema.

...ci vorrebbe Pirandello col suo uno, nessuno, centomila.
 

CheshireCat

New member
Credo che fondamentalmente sia impossibile arrivare alla vera essenza di una persona, non potremo mai conoscere tutti i suoi pensieri, tutto il suo passato, le sue fratture, non potremo mai conoscere qualcuno in totalità, specialmente perchè un individuo nel corso della sua vita ha parecchi processi di cambiamento e imprevedibilità. L'essere umano non funziona in linea retta, ma è pieno di curve, ogni giorno si riscopre in un entità diversa e spesso anche noi stessi a volte ci chiediamo "ma chi sono diventato?", "chi sono realmente?". E' un continuo conoscere e riscoprirsi, ma non riusciremo mai ad avere una certa completezza.
 
Per capirsi realmente bisognerebbe aprirsi completamente. Pensieri, emozioni, dubbi, riflessioni: tutto questo dovrebbero offrirsi due persone, uno scambio reciproco, estremamente voluto e desiderato. Senza misura, senza indugi, ma con puro rispetto.

Utopia.

Sogno.

E che sogno sia, oltre la realtà.
 
P

ParallelMind

Guest
L'animo umano e`insondabile.Potreste mettere 100 Einstein e 100 Freud a studiare giorno per giorno una persona per 100 anni e non arriverebbero comunque a capire tutti i misteri che essa contiene.
Per di piu`tutti gli uomini non sono mai gli stessi ma sempre qualcosa di diverso nel tempo.
La verita`e`che forse solo Dio ci conosce davvero e ci considera per quello che siamo e che valiamo.
 

Athana Lindia

Πάντα ρει
Tutto giustissimo,pero'vi chiedo sinceramente...quando una persona vi delude si rivela veramente un'altra oppure eravamo noi a vederla con occhi diversi? Me ne sono resa conto recentemente,spesso siamo noi a raccontarci un sacco di frottole idealizzando o demonizzando qualcuno

Personalissima opinione ed esperienza: siamo noi a vederla con occhi diversi. Spesso l'affetto confonde, mescola, offusca.
 
Sfido io a trovare qualcuno che conosce bene se stesso, figuriamoci gli altri :D

Mah, perché non dovremmo conoscere bene noi stessi... Io non la trovo un'operazione così difficile: basta mettersi continuamente a fuoco, sotto una lente di ingrandimento che sa evidenziare per elogiare ma anche evidenziare per rimproverare.

Mi piace che le persone a me vicine abbiamo determinate caratteristiche proprio perché so chi sono e come sono.
 

Holly Golightly

New member
Mah, perché non dovremmo conoscere bene noi stessi... Io non la trovo un'operazione così difficile: basta mettersi continuamente a fuoco, sotto una lente di ingrandimento che sa evidenziare per elogiare ma anche evidenziare per rimproverare.

Mi piace che le persone a me vicine abbiamo determinate caratteristiche proprio perché so chi sono e come sono.

Io purtroppo sono meno ottimista. Secondo me una persona non smette mai di conoscere se stessa. E, anzi, non mi direi nemmeno troppo pessimista: se ci conoscessimo a fondo, ci annoieremmo a morte :) possiamo autoanalizzarci - anzi, dobbiamo - ma credo che una totale conoscenza di se stessi sia quasi impossibile.
Il discorso è molto complesso, sicuramente non si può esaurire in breve (non vorrei finire off topic :D). Ma esiste una parte inconscia in ognuno, solo qui servirebbe un esperto in psicologia :D

Capisco quello che vuoi dire: anche io so quali sono alcuni miei difetti e so che se mi circondo di persone con un carattere simile al mio per me è un potenziale problema. Parlavo però di un livello di conoscenza più "profondo", lo stesso che avevo inteso dalla prima domanda del topic. Per fare un esempio: posso sapere che una persona è tendenzialmente più impulsiva che riflessiva e io posso sapere di me che sono più riflessiva che impulsiva, ma dell'altra persona non posso sapere da cosa sono inconsciamente dettati alcuni comportamenti, e lo stesso non potrei saperlo di me (almeno la maggior parte delle volte, non ne farei una regola generale).
 

DesertoRosso

New member
Per come la vedo io è possibile arrivare a conoscere e comprendere intimamente una persona, ma questo richiede la capacità di mettersi da parte per fare letteralmente spazio nella propria testa per i pensieri dell'altro.

Paradossalmente è più facile farlo con degli estranei, dato che il nostro bagaglio di impressioni, ricordi, opinioni stereotipate sul loro carattere e le loro reazioni, se non assente, è limitato e quindi facile da ignorare. E' di fronte a chi fa davvero parte della nostra vita che spesso siamo completamente ciechi, il cervello ingolfato da una quantità di detriti di cui non riusciamo a sbarazzarci.

Ogni tanto bisognerebbe resettarsi.
 
Io purtroppo sono meno ottimista. Secondo me una persona non smette mai di conoscere se stessa. E, anzi, non mi direi nemmeno troppo pessimista: se ci conoscessimo a fondo, ci annoieremmo a morte :) possiamo autoanalizzarci - anzi, dobbiamo - ma credo che una totale conoscenza di se stessi sia quasi impossibile.
Il discorso è molto complesso, sicuramente non si può esaurire in breve (non vorrei finire off topic :D). Ma esiste una parte inconscia in ognuno, solo qui servirebbe un esperto in psicologia :D

Capisco quello che vuoi dire: anche io so quali sono alcuni miei difetti e so che se mi circondo di persone con un carattere simile al mio per me è un potenziale problema. Parlavo però di un livello di conoscenza più "profondo", lo stesso che avevo inteso dalla prima domanda del topic. Per fare un esempio: posso sapere che una persona è tendenzialmente più impulsiva che riflessiva e io posso sapere di me che sono più riflessiva che impulsiva, ma dell'altra persona non posso sapere da cosa sono inconsciamente dettati alcuni comportamenti, e lo stesso non potrei saperlo di me (almeno la maggior parte delle volte, non ne farei una regola generale).

Pessimismo e ottimismo non credono c'entrino.
Non si smette mai di imparare, questo è vero, ma si sta parlando di conoscenza di sé non di nozioni esterne a noi. Viviamo con la nostra mente e il nostro cuore 24h su 24; se non arriviamo a conoscere noi stessi dopo tanti anni, mi chiedo cosa possiamo dire di poter conoscere...
I punti fondamentali che fanno di me quella persona piuttosto che un'altra io li conosco bene, per es. Io mi conosco a fondo perché mi è sempre piaciuto capirmi. Io mi conosco e trovo che non ci sia nulla di più bello che poter dire di sapere chi si è davvero. Dipende dal proprio sentire; non tutti vogliono in fondo conoscere loro stessi.
Comportamenti consci/inconsci: questa distinzione è tutto un altro discorso.
 

Holly Golightly

New member
Pessimismo e ottimismo non credono c'entrino.
Non si smette mai di imparare, questo è vero, ma si sta parlando di conoscenza di sé non di nozioni esterne a noi. Viviamo con la nostra mente e il nostro cuore 24h su 24; se non arriviamo a conoscere noi stessi dopo tanti anni, mi chiedo cosa possiamo dire di poter conoscere...
I punti fondamentali che fanno di me quella persona piuttosto che un'altra io li conosco bene, per es. Io mi conosco a fondo perché mi è sempre piaciuto capirmi. Io mi conosco e trovo che non ci sia nulla di più bello che poter dire di sapere chi si è davvero. Dipende dal proprio sentire; non tutti vogliono in fondo conoscere loro stessi.
Comportamenti consci/inconsci: questa distinzione è tutto un altro discorso.

Cerco di spiegarmi meglio: una persona può conoscere il suo carattere, i suoi gusti, può avere le idee chiare su se stessa; ma esisterà sempre un livello inconscio inaccessibile o che diventa accessibile solo dopo molto tempo, quando si guarda al passato con distacco e si vedono a mente fredda le situazioni e i comportamenti passati in un quadro d'insieme. Mi riferivo esattamente a quello: ai comportamenti inconsci, almeno avevo così interpretato il topic (ma magari sono andata fuori tema :D). Anche le parti inconsce secondo me fanno parte del "conoscere se stessi" :)
 

Sopraesistito

Black Cat Member
Dipende dal proprio sentire; non tutti vogliono in fondo conoscere loro stessi.

Il punto è proprio questo, conoscere sè stessi richiede un'onestà intellettuale che pochi hanno, perchè per dire di conoscersi realmente bisogna accettare anche i propri peggiori difetti. E non sto parlando di cazzatine, sto parlando del genere di cose che non fa dormire la notte finchè non riesci a fartene una ragione. Poche persone hanno ragioni per scavare così a fondo e francamente le uniche che ho conosciuto si conoscevano bene semplicemente perchè erano troppo eogiste per fottersene qualcosa degli orrori che avevano portato alla luce dagli angoli più bui della loro mente.
Personalmente posso solo dire che se non sapessi di poter essere un mostro, non potrei mai chiamarmi uomo.
 
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