A distanza di vent’anni Elio ricorda l’estate che gli cambiò la vita. No, non è un’esagerazione, perché quello che provò a diciassette anni per il ventiquattrenne Oliver, giunto a casa sua per sei settimane, non lo dimenticherà più. Quando comincia un amore? Esiste un momento esatto in cui scocca la scintilla e comincia l’attrazione? Elio non lo sa, non sa dire quando sia cominciato, ma il desiderio che lo spinge verso Oliver, duro, fisico, irruento come i suoi anni, non si può ignorare né, per quanto ci si provi, negare. Lui ed Oliver provano ad evitarsi, a mostrare indifferenza, a soffocare la passione in altri corpi, ma nulla, la voglia reciproca di perdersi nell’altro è troppo forte. Un amore intenso come la gioventù, abbagliante come un’assolata mattina d’estate, fugace come il tempo che i due ragazzi hanno a disposizione, eppure duraturo e indimenticabile. E a distanza di vent’anni i due, che ormai sono uomini fatti, ancora se la ricordano quell’estate, quei luoghi dello spirito, i momenti rubati, gli affetti condivisi, e quella voglia di giocare ancora dicendosi “chiamami col tuo nome”. Questo è un romanzo d’amore, queste sono pagine traboccanti di passione, desiderio, scoperta di sé, del proprio corpo e della propria sessualità. E, nonostante all’inizio il linguaggio estremamente diretto possa disturbare, ben presto ci si lascia assorbire dall’incedere della storia, dalla bellezza delle descrizioni, dalla moltitudine dei sentimenti e dalla loro forza dirompente. E sì, ci si può emozionare anche vivendo sulla carta un amore altrui. Lettura consigliata.