Cosa conquista le donne?

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Allora... anch'io ho più di un equivoco di fondo che devo chiarire...
Parto da Ila. Certo... in effetti non abbiamo fatto una distinzione doverosa e fondamentale, senza la quale tutto ciò che ho scritto rischia di essere frainteso, e cioè fra "tentazione" (chiamiamola così) e tradimento. Sto insieme a mio marito da 12 anni e mezzo e, grazie a Dio, non l'ho mai tradito. Dico "grazie a Dio" non come l'intercalare di una persona credente, ma come un'espressione consapevole che nasce dalla convinzione che, oltre all'amore, sono anche i principi e, nel mio caso, la mia fede, che fanno di una persona ciò che è.
Fatta questa premessa, riprendo a dire che c'è una differenza enorme fra l'essere tentati e, come dice Ila, il "consumare". E, sul "consumare", non ho dubbi: sono perfettamente e totalmente d'accordo con lei, sia quando dice che il tradimento è una mancanza di rispetto inaccettabile, sia quando dice che se questo rispetto viene a mancare, vuol dire che c'è qualcosa che non va a priori, e cioè col proprio compagno o la propria compagna.
Ma il mio discorso era un pochino differente, ovvero si pone prima di questo punto punto... Innanzitutto, a meno che non si sia dei "traditori" per natura (in poche parole, dei "poco di buono" per come la vedo io!:boh::mrgreen:), non si arriva a "consumare" come si arriva a mangiare una pizza. Ci sono una miriade di situazioni, piú sottili e pericolose, che precedono quella del tradimento vero e proprio, e sono quelle da cui si deve stare in guardia...
Per tornare al mio prete (scusa, Hot, ma a me l'esempio va benissimo quindi lo ripropongo!) se lui avesse bisogno di distogliere gli occhi ogni volta che vede una bella donna, allora non solo, come dici tu, finirebbe per vivere con il paraocchi, essendo le "tentazioni" dappertutto, ma comincerebbero a venirmi seri dubbi sull'onestà della sua vocazione, e quindi della sua "fedeltà" a Dio. Infatti, quando lui ci parlò di questo, addusse come esempio a una situazione in cui si fosse reso conto di vedere una sua parrocchiana (magari non solo particolarmente bella, ma chessò... intelligente, brillante, "bella" anche dentro) in modo diverso rispetto a quello a lui "consentito". Che fare allora? continuare a dimostrare a se stesso e al mondo di essere più forte? Lui diceva che non si sarebbe vergognato, in casi come quelli, a "prendere le distanze" da lei, riconoscendo che in qualche modo lei era "pericolosa" e che, andando avanti, avrebbe finito per essere troppo "coinvolto" da poterne venir fuori. Chiaro che la cosa non capita con chiunque, ma potrebbe capitare.
Altro esempio. Facciamo che uan coppia esca sempre insieme ad altre coppie e si formino delle amicizie incrociate, del tutto innocenti. Ma facciamo che, per affinità di pensiero, per un minimo di attrazione fisica, per quello che vuoi, una di queste amicizie cominci a diventare un pochino... "rischiosa". Può succedere, magari è stata un'evoluzione non prevista... o si deve trattare per forza di gente meschina che ci gode a tradire? Io non credo, io credo che possa succedere e che succeda. Che fare, allora? Se io amo il mio uomo e sento di essergli fedele e di volergli essere fedele, il mio riconoscere questa situazione "rischiosa" e agire di conseguenza, magari allontanandomi dalla persona se questa tentazione era fine a se stessa, o prendendo coscienza se si tratta di un campanello d'allarme per un problema più grave, bè... io credo che questo sia un grande atto di forza.
Non vuol dire "chiudere gli occhi" o mettere la testa sotto terra come fanno gli struzzi, bensì aprire gli occhi sulle proprie debolezze, che sono debolezze umane, non per forza individuali, prenderne coscienza e attraverso questa coscienza diventare più forti.
 
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ila78

Well-known member
Allora... anch'io ho più di un equivoco di fondo che devo chiarire...
Parto da Ila. Certo... in effetti non abbiamo fatto una distinzione doverosa e fondamentale, senza la quale tutto ciò che ho scritto rischia di essere frainteso, e cioè fra "tentazione" (chiamiamola così) e tradimento. Sto insieme a mio marito da 12 anni e mezzo e, grazie a Dio, non l'ho mai tradito. Dico "grazie a Dio" non come l'intercalare di una persona credente, ma come un'espressione consapevole che nasce dalla convinzione che, oltre all'amore, sono anche i principi e, nel mio caso, la mia fede, che fanno di una persona ciò che è.
Fatta questa premessa, riprendo a dire che c'è una differenza enorme fra l'essere tentati e, come dice Ila, il "consumare". E, sul "consumare", non ho dubbi: sono perfettamente e totalmente d'accordo con lei, sia quando dice che il tradimento è una mancanza di rispetto inaccettabile, sia quando dice che se questo rispetto viene a mancare, vuol dire che c'è qualcosa che non va a priori, e cioè col proprio compagno o la propria compagna.
Ma il mio discorso era un pochino differente, ovvero si pone prima di questo punto punto... Innanzitutto, a meno che non si sia dei "traditori" per natura (in poche parole, dei "poco di buono" per come la vedo io!:boh::mrgreen:), non si arriva a "consumare" come si arriva a mangiare una pizza. Ci sono una miriade di situazioni, piú sottili e pericolose, che precedono quella del tradimento vero e proprio, e sono quelle da cui si deve stare in guardia...
Per tornare al mio prete (scusa, Hot, ma a me l'esempio va benissimo quindi lo ripropongo!) se lui avesse bisogno di distogliere gli occhi ogni volta che vede una bella donna, allora non solo, come dici tu, finirebbe per vivere con il paraocchi, essendo le "tentazioni" dappertutto, ma comincerebbero a venirmi seri dubbi sull'onestà della sua vocazione, e quindi della sua "fedeltà" a Dio. Infatti, quando lui ci parlò di questo, addusse come esempio a una situazione in cui si fosse reso conto di vedere una sua parrocchiana (magari non solo particolarmente bella, ma chessò... intelligente, brillante, "bella" anche dentro) in modo diverso rispetto a quello a lui "consentito". Che fare allora? continuare a dimostrare a se stesso e al mondo di essere più forte? Lui diceva che non si sarebbe vergognato, in casi come quelli, a "prendere le distanze" da lei, riconoscendo che in qualche modo lei era "pericolosa" e che, andando avanti, avrebbe finito per essere troppo "coinvolto" da poterne venir fuori. Chiaro che la cosa non capita con chiunque, ma potrebbe capitare.
Altro esempio. Facciamo che uan coppia esca sempre insieme ad altre coppie e si formino delle amicizie incrociate, del tutto innocenti. Ma facciamo che, per affinità di pensiero, per un minimo di attrazione fisica, per quello che vuoi, una di queste amicizie cominci a diventare un pochino... "rischiosa". Può succedere, magari è stata un'evoluzione non prevista... o si deve trattare per forza di gente meschina che ci gode a tradire? Io non credo, io credo che possa succedere e che succeda. Che fare, allora? Se io amo il mio uomo e sento di essergli fedele e di volergli essere fedele, il mio riconoscere questa situazione "rischiosa" e agire di conseguenza, magari allontanandomi dalla persona se questa tentazione era fine a se stessa, o prendendo coscienza se si tratta di un campanello d'allarme per un problema più grave, bè... io credo che questo sia un grande atto di forza.
Non vuol dire "chiudere gli occhi" o mettere la testa sotto terra come fanno gli struzzi, bensì aprire gli occhi sulle proprie debolezze, che sono debolezze umane, non per forza individuali, prenderne coscienza e attraverso questa coscienza diventare più forti.

Questa discussione sta rivelando potenzialità insospettabili.... :D una settimana fa mi ha fatto inc***are a morte adesso mi sta facendo riflettere.:D
Qui secondo me dobbiamo chiarire bene il concetto di TRADIMENTO. A me pareva che si intendesse il "consumare" (che schifo questo termine....) in senso fisico e da lì sono partiti i miei ragionamenti sul fatto che, se arrivi a quello, c'è qualcosa non va "a monte", che io non lo farei mai per rispetto etc.... sono pienamente d'accordo che non si tradisce come mangiare una pizza e che chi lo fa "a mente serena" non è a posto (uomini e donne).
Quello che però descrivi tu è diverso. Lasciando perdere il discorso dei preti, sui quali penso che la castità che impone la Chiesa cattolica sia una "forzatura" lievemente contro natura ,ma questo è un altro discorso, tu stai parlando di persone coinvolte in una relazione stabile che a un certo punto si sentono "attratte" da un'altra persona, questo non è tradimento, è una cosa che, più o meno in maniera manifesta, è successa a tutti, vuoi perché con il partner ufficiale era un momento difficile, vuoi perché semplicemente con l'altro c'è "attrazione" (fisica-psicologica-mentale-intellettuale, quello che vuoi) cosa farei io? Forse hai ragione tu: mi allontanerei dall'elemento di "disturbo" della mia "pace coniugale", ma solo se effettivamente la mia situazione sentimentale fosse serena ad appagante , in caso contrario...è più complicato, ma in ogni caso penso che prima di iniziare una nuova relazione troncherei quella vecchia, penso che per quanto la storia sia ormai finita, un minimo di correttezza verso l'altra persona ci vuole.
 

darida

Well-known member
Secondo la mia lunga, monogama esperienza le situazioni se non te le vai a cercare non capitano.
Realisticamente, è difficile trovarsi improvvisamente travolti da morbosa passione con sconosciuto naturalmente prestante con impossibilità di sottrarsi :mrgreen: e in questo caso tanto vale arrendersi alla debolezza della carne

Parliamo della vita vera, noi donne arriveremmo mai al momento clou senza...che so :? aver fatto almeno la ceretta?...:mrgreen:e se non è premeditazione questa :wink:

per tutto il resto c'è la consapevolezza delle proprie azioni :)
 

malafi

Well-known member
stimo e ammiro Malafi per la sua onestà e sincerità.
come ho già scritto, alla fine conta il risultato.
ma la fedeltà non deve essere un obiettivo da perseguire.
deve essere un atteggiamento in coerenza con i propri sentimenti, e con il rispetto dell'altro ma anche di se stessi.

Infatti - e rispondo con questo anche a molti altri - io non ho detto che evito scientemente le situazioni, o per lo meno: l'ho detto, ma ho detto anche di più.

Dopo una fase prematrimoniale nella quale le occasioni mi capitavano eccome, dopo non mi sono più capitate. Cioè non sono andato nemmeno vicino a situazioni nelle quali ho dovuto dire di no.
E non che io mi sia chiuso in casa: anche ora - superato il mezzo del cammin della mia vita (e mica si vive 70 anni ora, io punto al secolo :mrgreen: - esco con amici, faccio pure weekend da solo .... e però, però nessuna che mi si fila :boh:
Certo io scientemente non faccio nulla per farmi filare, ma non basta questo a spiegarlo: evidentemente c'è qualcosa nel mio pormi verso l'altro sesso che non lancia messaggi.

Hot, io non è che sto alla larga dai leoni, li frequento, non li disturbo e loro non disturbano me.
Credo molto nella fedeltà, al punto che forse la perseguirei anche come obiettivo. La verità è che, oggi come oggi, c'è sena doverla perseguire

@ila
Se la famosa tentazione mi si presentasse io non le cederei, perché il primo pensiero che mi verrebbe in testa sarebbe quanto dolore causerei all'altra persona e cosa andrei a distruggere della mia relazione ufficiale.
Proprio per questo se viene a mancare il pensiero "Oddio ma cosa sto facendo, quanto male sto facendo a lui (a noi)" significa che quel NOI già scricchiola paurosamente;

Guarda che a volte la tentazione potrebbe presentarsi dopo un bicchiere di vino (due bicchieri di vino), oppure ci potrebbe essere un contatto che scatena la chimica, uno sguardo che ti fa venire le farfalle nello stomaco od altre situazioni che ti rendono più vulnerabile di quanto credi o sei davvero.
Come puoi esserne così sicura?

Io credo che dei punti di non ritorno ci siano per tutti. Io il mio non lo conosco, perchè (per fortuna o per virtù) non l'ho mai dovuto sperimentare
 

Fabio

Altro
Membro dello Staff
ma come si fa a dire a due persone che le ami ? ma è possibile ? Io ho già difficoltà a dirlo a una.
Quell'una è il "te stesso"? ovvero me stesso, non nel senso di io Fabio, ma nel senso di noi stesso. Non è facile amarsi. (per me lo è ma io sono IL DIVINO).

Il tradire secondo me presuppone che NON si riesca ad amare se stessi. Chi si ama può amare un'altra persona e in quel caso non la tradirà mai.



Tornando al titolo del topic: cosa conquista le donne? Percepire un uomo che ama follemente se stesso. Quando uno ama se stesso, e solo dopo, può amare un'altra persona. Prima può solo stare bene assieme all'altra, fare delle magnifiche consumazioni, ma non sarà mai amore.

Amatemi e consumate.
 

velmez

Active member
Tornando al titolo del topic: cosa conquista le donne? Percepire un uomo che ama follemente se stesso. Quando uno ama se stesso, e solo dopo, può amare un'altra persona. Prima può solo stare bene assieme all'altra, fare delle magnifiche consumazioni, ma non sarà mai amore.

Amatemi e consumate.

non so che donne tu conosca ma quest'affermazione non mi torna... ti assicuro che gli uomini troppo sicuri di sè, o narcisisti o anche solo innamorati di sè stessi... non li troviamo così attraenti... almeno da parte mia!
a noi donne piace sentirci meritevoli di aver insegnato ad amare ad uomo e questo credo che me lo possano confermare in tante!
non è una questione di "sindrome da crocerossina" ma è una cosa che ci fa sentire importanti... eccezionali...
 

Fabio

Altro
Membro dello Staff
Se l'uomo (inteso come uomo e donna) è il primo che non si ama, come può un'altra persona amarlo? Non si tratta di essere spocchiosi ma di amarsi e parlo per le relazioni a lungo termine. Saluti.
 

Fabio

Altro
Membro dello Staff
Sta per terminare la PPW (settimana pancia piatta). Grandissimi sforzi per limitare gli alcoolici sono stati fatti con scarsi risultati. Da lunedì prossimo si torna ad amarsi come si deve con intense consumazioni... di birra e vini biachi fermi.
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Sai, Mac, che invece mi sarebbe piaciuto molto avere la tua opinione seria su questo argomento? ;)

Comunque, volevo sottolineare che, tanto per cambiare Fabio, (non so se lo fa apposta o no) con la sua presunta "boria" ha inficiato la veridicità e la profondità di quello che aveva scritto prima, e cioè che per amare davvero qualcuno dobbiamo innanzitutto imparare ad amare noi stessi... Peccato solo che il senso di questo "amare" è rispettare, stimare, "volere il bene di"... Allora sì, se non amiamo noi stessi, non potremo amare neppure gli altri, perchè finiremmo (nostro malgrado) per usarli, magari per (presumere di) ottenere quel rispetto di noi stessi che noi non abbiamo... (non so se mi spiego)
Il discorso sarebbe complesso, ma credo che in alcune circostanze tradire (e qui intendo proprio tradire, non le sottigliezze di cui parlavo ieri) manifesti dei problemi non solo col proprio partner ma anche e soprattutto con se stessi. In questo senso sono perfettamente d'accordo con Fabio.
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
dunque se tutti possono amare
solo se prima, come dite,
amano completamente se stessi,
nessuno può amare gli altri

o per enunciato,
se ancora non ama
del tutto se stesso

o perché,
amando se stesso completamente,
corrisponderebbe ad autotradirsi,
dato che -come si è affermato-
si può amare una sola persona
cui per definizione essere fedeli.
e senza fedeltà non è amore.

riassumendo, saranno nella condizione
di amare l'altro
solo persone che già amano
se stesse completamente,
ma non potranno
perché si può amare completamente
solo una persona,
fosse pure se stesso,
e amare implica fedeltà.

in più l'amore è dare
ma se l'altro
ama se stesso completamente
non ha posto per quello altrui

e se tu accetti il suo
significa che a tua volta
non ti ami del tutto
e perciò non è amore

:MUCCA
 
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