ila78
Well-known member
PS ovvio che scherzavo... mio malgrado, risponderò a entrambi, ma ora non ho il tempo e la calma per farlo. :MUCCA
Tranquilla. Nemmeno io all'inizio volevo farmi "tirar dentro".....troppo tardi. :W:wink:
PS ovvio che scherzavo... mio malgrado, risponderò a entrambi, ma ora non ho il tempo e la calma per farlo. :MUCCA
Ho inviato senza rileggere... ci sono alcuni refusi, sorry!!!
ci faranno sapere ?!?
:boh:
Allora... anch'io ho più di un equivoco di fondo che devo chiarire...
Parto da Ila. Certo... in effetti non abbiamo fatto una distinzione doverosa e fondamentale, senza la quale tutto ciò che ho scritto rischia di essere frainteso, e cioè fra "tentazione" (chiamiamola così) e tradimento. Sto insieme a mio marito da 12 anni e mezzo e, grazie a Dio, non l'ho mai tradito. Dico "grazie a Dio" non come l'intercalare di una persona credente, ma come un'espressione consapevole che nasce dalla convinzione che, oltre all'amore, sono anche i principi e, nel mio caso, la mia fede, che fanno di una persona ciò che è.
Fatta questa premessa, riprendo a dire che c'è una differenza enorme fra l'essere tentati e, come dice Ila, il "consumare". E, sul "consumare", non ho dubbi: sono perfettamente e totalmente d'accordo con lei, sia quando dice che il tradimento è una mancanza di rispetto inaccettabile, sia quando dice che se questo rispetto viene a mancare, vuol dire che c'è qualcosa che non va a priori, e cioè col proprio compagno o la propria compagna.
Ma il mio discorso era un pochino differente, ovvero si pone prima di questo punto punto... Innanzitutto, a meno che non si sia dei "traditori" per natura (in poche parole, dei "poco di buono" per come la vedo io!:boh:), non si arriva a "consumare" come si arriva a mangiare una pizza. Ci sono una miriade di situazioni, piú sottili e pericolose, che precedono quella del tradimento vero e proprio, e sono quelle da cui si deve stare in guardia...
Per tornare al mio prete (scusa, Hot, ma a me l'esempio va benissimo quindi lo ripropongo!) se lui avesse bisogno di distogliere gli occhi ogni volta che vede una bella donna, allora non solo, come dici tu, finirebbe per vivere con il paraocchi, essendo le "tentazioni" dappertutto, ma comincerebbero a venirmi seri dubbi sull'onestà della sua vocazione, e quindi della sua "fedeltà" a Dio. Infatti, quando lui ci parlò di questo, addusse come esempio a una situazione in cui si fosse reso conto di vedere una sua parrocchiana (magari non solo particolarmente bella, ma chessò... intelligente, brillante, "bella" anche dentro) in modo diverso rispetto a quello a lui "consentito". Che fare allora? continuare a dimostrare a se stesso e al mondo di essere più forte? Lui diceva che non si sarebbe vergognato, in casi come quelli, a "prendere le distanze" da lei, riconoscendo che in qualche modo lei era "pericolosa" e che, andando avanti, avrebbe finito per essere troppo "coinvolto" da poterne venir fuori. Chiaro che la cosa non capita con chiunque, ma potrebbe capitare.
Altro esempio. Facciamo che uan coppia esca sempre insieme ad altre coppie e si formino delle amicizie incrociate, del tutto innocenti. Ma facciamo che, per affinità di pensiero, per un minimo di attrazione fisica, per quello che vuoi, una di queste amicizie cominci a diventare un pochino... "rischiosa". Può succedere, magari è stata un'evoluzione non prevista... o si deve trattare per forza di gente meschina che ci gode a tradire? Io non credo, io credo che possa succedere e che succeda. Che fare, allora? Se io amo il mio uomo e sento di essergli fedele e di volergli essere fedele, il mio riconoscere questa situazione "rischiosa" e agire di conseguenza, magari allontanandomi dalla persona se questa tentazione era fine a se stessa, o prendendo coscienza se si tratta di un campanello d'allarme per un problema più grave, bè... io credo che questo sia un grande atto di forza.
Non vuol dire "chiudere gli occhi" o mettere la testa sotto terra come fanno gli struzzi, bensì aprire gli occhi sulle proprie debolezze, che sono debolezze umane, non per forza individuali, prenderne coscienza e attraverso questa coscienza diventare più forti.
stimo e ammiro Malafi per la sua onestà e sincerità.
come ho già scritto, alla fine conta il risultato.
ma la fedeltà non deve essere un obiettivo da perseguire.
deve essere un atteggiamento in coerenza con i propri sentimenti, e con il rispetto dell'altro ma anche di se stessi.
Se la famosa tentazione mi si presentasse io non le cederei, perché il primo pensiero che mi verrebbe in testa sarebbe quanto dolore causerei all'altra persona e cosa andrei a distruggere della mia relazione ufficiale.
Proprio per questo se viene a mancare il pensiero "Oddio ma cosa sto facendo, quanto male sto facendo a lui (a noi)" significa che quel NOI già scricchiola paurosamente;
Questa discussione sta rivelando potenzialità insospettabili....una settimana fa mi ha fatto inc***are a morte adesso mi sta facendo riflettere.
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Quell'una è il "te stesso"? ovvero me stesso, non nel senso di io Fabio, ma nel senso di noi stesso. Non è facile amarsi. (per me lo è ma io sono IL DIVINO).ma come si fa a dire a due persone che le ami ? ma è possibile ? Io ho già difficoltà a dirlo a una.
Tornando al titolo del topic: cosa conquista le donne? Percepire un uomo che ama follemente se stesso. Quando uno ama se stesso, e solo dopo, può amare un'altra persona. Prima può solo stare bene assieme all'altra, fare delle magnifiche consumazioni, ma non sarà mai amore.
Amatemi e consumate.
Non è facile amarsi. (per me lo è ma io sono IL DIVINO).
Amatemi e consumate.
Non è così...ma sarà per un'altra volta!
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