Anne Philipe - Breve come un sospiro
Articolo di presentazione preso da TUTTOLIBRI
18/04/2014 - LA VEDOVA DELL’ATTORE FRANCESE
Breve la vita felice accanto al giovane mito
Anne racconta la morte di Gerard Philipe, suo marito: aveva solo 37 anni, all’apice della fama e della bellezza
Anne Philipe “Breve come un sospiro” (trad. G. Buzzi) edizioni e/o pp. 128,€ 12
PAOLA DÈCINA LOMBARDI
Lottare e costruire ancora… Salvare la memoria, testimoniare e immortalare senza reprimere la propria soggettività»: questo, all’indomani della morte della madre, il progetto di Roland Barthes per uscire dalla selva oscura di un lutto devastante. E tra il 1977 e il 1979, appuntò in un diario di lutto ( Dove lei non è , Einaudi, 2010) i frammenti preliminari al progetto di romanzo che lo avrebbe «salvato». Con lo stesso obiettivo e le stesse modalità, vent’anni prima la giovane vedova di Gérard Philipe aveva affidato alla scrittura i momenti di verità di un dramma che dalla felicità l’aveva precipitata in un abisso di desolazione.
Ma Breve come un sospiro di Anne Philipe va al di là del diario di lutto o della lettera d’amore di un lungo addio. La cronaca delle tre settimane di angoscia per una morte annunciata, e mascherata dalla finzione perché Gérard, il suo «più bel legame con la vita», seguitasse a credere che estirpato il cancro la loro felicità restava intatta, diventa racconto autobiografico che si prolunga in meditazione sul senso della vita e sulla capacità di seguitare a viverla con pienezza. Sola a conoscere quell’atroce segreto, divorata dal dubbio e dal desiderio di non tradire il loro patto amoroso di condivisione, Anne non spegnerà la speranza di un uomo di trentasette anni.
In quel novembre 1959, Gérard Philipe all’apice del successo teatrale e cinematografico, con l’ardore con cui ventenne aveva partecipato alla Resistenza era impegnato nel pcf e con Jean Vilar nel Théâtre National Populaire. La sua morte precoce ne fece un mito per la generazione del dopoguerra. Talento bellezza, attività febbrile, grazia: aveva tutto per diventare il simbolo della giovinezza vittoriosa. Ma in Breve come un sospiro ad essere evocato non è il talento del magnifico interprete del Cid e del Caligola o di Fanfan la tulipe e del giovanissimo François de Il diavolo in corpo. Emozioni, scene e intensi sprazzi di quotidianità riconducono al progetto di vita di un uomo e di una donna. Rifiutando «la legge della giungla», si erano raggiunti nella parte più profonda e segreta «dove s’accordano ragione e istinto senza mai smettere di esplorarsi e illuminarsi...». A lei restava la deriva dell’abbandono ai ricordi luminosi per evitare «i labirinti del pensiero che rendono lancinante il dolore». Ma come respingere la notte, serbarlo in sé senza lasciarsi schiacciare dal dolore?
Da via di fuga, la memoria della felicità e la bellezza della natura, saranno lo stimolo alla volontà di ritrovare la passione di vivere. «Salvarmi, non liberarmi di te»: è l’approdo in Breve come un sospiro , un intenso, toccante Lamento senza retorica. Anne resterà fedele al progetto originario di costruire se stessi cercando di cambiare il mondo. Scriverà una manciata di bei romanzi e alcuni saggi, denuncerà la disuguaglianza, il colonialismo e la corsa agli armamenti in straordinari reportages su Asia e Africa, Cuba e Venezuela, prima di essere sepolta nel 1990 accanto all’uomo della vita.