Gli ebrei in Italia (anzi a Roma) ci sono arrivati prima dei cristiani e quasi 2.000 anni prima che i bersaglieri facessero la breccia di Porta Pia.
La comunità ebraica italiana (benchè minoritaria), è molto più antica di quella cristiana (benchè maggioritaria).
Essere ebrei, non significa non essere italiani o esserlo in modo diverso.
E' importante ficcarselo in testa (non tu LadyT,
tutti), perchè altrimenti, ogni volta che si continuerà a parlare della deportazione degli ebrei, continueremo a pensare alla deportazione degli
altri e a non sentire il dramma come veramente nostro; se invece cambiamo testa e iniziamo a pensare che hanno deportato alcuni italiani, alcuni emiliani, alcuni veronesi... ragioneremo (e sentiremo il problema) diversamente.
Quanto dico non è un puntiglio ma un fatto.
Gli ebrei italiani (a differenza di quel che accade in gran parte del resto del mondo) hanno nomi, cognomi, etnia, tradizioni... tutto, come il resto degli italiani, e il primo a dirlo era proprio Primo Levi.
Chiunque di noi può avere vicini di casa ebrei, e non saperlo perchè è impossibile distinguerli dai non ebrei.
La stessa cosa se hai un vicino di casa valdese (anche loro sono
italiani fin dal medioevo) o testimone di geova (fino a quando non ti suona il campanello di domenica alle otto del mattino).
Con alcuni musulmani può succedere la stessa cosa, ma con altri no.
Infatti se le loro donne si presentano alla riunione condominiale completamente velate, te la dai.
E i problemi vengono fuori eccome.
Vengono fuori perchè la società occidentale - con tutti i suoi difetti - ci è costata carissima (non l'abbiamo trovata nell'uovo di pasqua), e magari chi se lo ricorda non ha voglia di tornare indietro di 700 anni in nome del riconoscimento dei diritti di coloro che se ne fregano dei diritti altrui.
Perciò, se non vogliamo che i problemi di convivenza che ci sono con tutti coloro che invece di pretendere il rispetto per la loro Fede, vogliono imporre la loro religione (qualunque essa sia), teniamo ben distinti gli arabi dai musulmani (tanto per fare un esempio), perchè mentre l'integrazione della comunità araba può arricchire quella italiana, l'accettazione di certe tradizioni legati alla religione musulmana, no.
Non arricchiscono nessuno.
Anzi, ci riporterebbero indietro di 700 anni.
E io non ne ho voglia, perchè dopo essere vissuto per anni in certi posti, so cosa vuol dire.
Anche perchè proprio per non essere razzisti, reputo sia doveroso pretendere per le donne arabe (o urdu, o berberi, o kurde, o ... quello che vuoi), gli stessi diritti che hanno quelle italiane... almeno in Italia!