LXVIII Gruppo di lettura - Viaggio al termine della notte di Celine

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

c0c0timb0

Pensatore silenzioso 😂
Intervista a Céline 1/2

Il gioco di celine si fa via via più scoperto eper qualche strano meccanismo che si attiene alla ripetitività dei concetti e delle situazioni comincia un po' ad annoiarmi, perché è quasi scontato che lui descriva o pensi le cose che descrive e pensa. Troppo a pelle, con il rischio di generalizzare o di personalizzare tutto. Si sta svuotando di incisività, magari sono solo queste pagine, procedo celiniamente pensando che anche lui a volte ha un'inconsistenza superiore alle sue pur affascinanti affermazioni.
Tu credi? Ascoltalo dal vivo allora:
I parte
 

c0c0timb0

Pensatore silenzioso 😂
Intervista a Céline 2/2

II parte

Buon ascolto e visione!
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Magnifico Sandro! Mi confermi che l'intervistatore è Robert Poulet (se lo sai)?

Potrei anche confondermi..

credo che da questa intervista sia poi nato il famoso "mon ami Bardamu"...sbaglio?
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
pagina 434

Celine ha raggiunto Robinson a Tolosa e ne segue le vicende familiari e di vita . Sembra un impiccione sempre alla ricerca di conferme, anche quando queste non vengono, anzi, Ferdinand viene sempre travisato, la sua millantata trasparenza non paga, forse i suoi pensieri sono chiari, molto di meno le sue azioni, che hanno sempre un che di rancoroso.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
pagine 468 spoiler

di tutto e di più succede in questa ultima parte del libro. Il lavoro nella casa di cura per matti, il ritorno di Robinson che non ha mai perso il vizio di andare in giro ad amazzar le vecchiette :mrgreen: Molto descrittivo e molto discorsivo, un Celine apparentemente quietato.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Finito!

Celine, romantico e cinico, ambiguo e diretto, talmente contraddittorio da essere tutto e niente, è l'uomo moderno.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Come dicevo stamattina Celine incarna la modernità, è un uomo che ama i suoi difetti, li esibisce, è un uomo che pur collocandosi nella borghesia, la ripudia, è un uomo che sta diventando "liquido", capace di una vita tirata al massimo come di un'oscura esistenza da mediocre. Questo romanzo ne è lo specchio, grande nella sua arroganza come è grande nella sua umiltà. E' un romanzo incompleto, indefinito e nello stesso tempo duro, sanguigno, sporco. E' il romanzo dell'angelo caduto che non può che scrivere queste cose, ai limiti della consapevolezza e della protervia.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
GdL concluso con 3 partecipanti

ayuthaya: Céline uomo, Céline scrittore, guarda se stesso, si riconosce nudo e vicinissimo a morire e capisce che l’unico modo per sopravvivere è accettare la verità: la mediocrità dentro, la menzogna fuori. In lui è evidente che lo scrivere è insieme una vocazione, una condanna e un riscatto, che non potrebbe farlo altro che così − con quel suo stile delirante e grottesco, un susseguirsi di pennellate violente −, che scrivere è l'unico modo che ha per restare a galla, per andare avanti. Scrivere è quel "sogno dentro" che lo mantiene vivo, è il suo goffo abbraccio a ciò che resta dell'uomo.

Zingaro di Macondo : In questo romanzo, uno dei miei preferiti, c’è un'onestà di fondo difficile da riscontrare in altre opere dell’umanità. Io credo che quando un autore scrive un libro lo faccia anche per autocompiacimento. In fondo l’atto dello scrivere, del leggere, diciamo il fare letteratura in generale, è quanto di più nobile ci sia nell’uomo. L’essere umano si distingue dal resto del mondo animale proprio perché, lui solo, sa utilizzare un sistema di segni che ricostruisce il mondo in modi sempre diversi. Difficile essere oggettivi, reali, concreti, quando si scrive. Scrivere è un atto che innalza e può dare alla testa. Qui invece c’è solo il racconto, semplice semplice e senza intermediazione alcuna.

elisa: Celine, romantico e cinico, ambiguo e diretto, talmente contraddittorio da essere tutto e niente, è l'uomo moderno. Ama i suoi difetti, li esibisce, è un uomo che pur collocandosi nella borghesia, la ripudia, è un uomo che sta diventando "liquido", capace di una vita tirata al massimo come di un'oscura esistenza da mediocre. Questo romanzo ne è lo specchio, grande nella sua arroganza come è grande nella sua umiltà. E' un romanzo incompleto, indefinito e nello stesso tempo duro, sanguigno, sporco. E' il romanzo dell'angelo caduto che non può che scrivere queste cose, ai limiti della consapevolezza e della protervia.
 
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Zingaro di Macondo

The black sheep member
In questo romanzo, uno dei miei preferiti, c’è un'onestà di fondo difficile da riscontrare in altre opere dell’umanità.

Io credo che quando un autore scrive un libro lo faccia anche per autocompiacimento. In fondo l’atto dello scrivere, del leggere, diciamo il fare letteratura in generale, è quanto di più nobile ci sia nell’uomo. L’essere umano si distingue dal resto del mondo animale proprio perché, lui solo, sa utilizzare un sistema di segni che ricostruisce il mondo in modi sempre diversi. Difficile essere oggettivi, reali, concreti, quando si scrive. Scrivere è un atto che innalza e può dare alla testa.

In Viaggio al termine della notte, invece, c’è solo il racconto, semplice semplice e senza intermediazione alcuna.
 
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ayuthaya

Moderator
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ecco il mio, tratto dal commento in PB... scusa se è comunque un po' lunghetto ,ma meno di così non riesco! :mrgreen:

Ci sono molti modi per rivelare il “marcio” che è nell’uomo: vi è un modo scientifico, analitico, quello dello studioso che osserva senza giudicare; vi è un modo di mostrare il marcio per prenderne le distanze, per denunciarlo, per rinnegarlo; vi è anche un modo di affrontarlo coraggiosamente perché sia esorcizzato, sublimato dall’arte. Céline non fa niente di tutto questo. Céline uomo, Céline scrittore, guarda se stesso, si riconosce nudo e vicinissimo a morire e capisce che l’unico modo per sopravvivere è accettare la verità: la mediocrità dentro, la menzogna fuori.
In Céline è evidente che lo scrivere è insieme una vocazione, una condanna e un riscatto, che non potrebbe farlo altro che così − con quel suo stile delirante e grottesco, un susseguirsi di pennellate violente −, che scrivere è l'unico modo che ha per restare a galla, per andare avanti. Scrivere è quel "sogno dentro" che lo mantiene vivo, è il suo goffo abbraccio a ciò che resta dell'uomo.
 
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