Ugly Betty
Scimmia ballerina
23 maggio 1992, la scuola sta per finire: un gruppo di liceali palermitani sta festeggiando in piscina, quando dalla tv giungono le immagini della strage di Capaci. Federico è uno di quei ragazzi. Porta il nome di un sovrano antico, e come lui ama la letteratura e la sua terra. Mesi dopo, alla fine di un nuovo anno scolastico, proprio mentre si prepara ad andare a Oxford per un mese di studio, Federico incontra “3P”, il prof di religione: lo chiamano così perché il suo nome intero è Padre Pino Puglisi, e lui non se la prende, sorride. 3P lancia al ragazzo l’invito ad andare a Brancaccio a dargli una mano con i bambini del centro Padre Nostro, che don Pino ha inaugurato per strapparli alla ai “padrini” del quartiere, parodia violenta della paternità. Quando Federico attraversa il passaggio a livello che porta a Brancaccio, ancora non sa che in quel preciso istante comincia la sua nuova vita, quella vera. Quella sera tornerà a casa senza bici – gliela rubano –, con il labbro spaccato da un pugno e con la sensazione di dover ricominciare da capo: dal buio dei vicoli controllati da uomini senza scrupoli come il Cacciatore, 'U turco, Nuccio; dalle vite spesso disperate, sempre durissime, ma talora felici di Francesco, Maria, Dario, Serena e tanti altri; ma anche da Lucia, ragazza dagli occhi pieni di coraggio e limpidezza... Fino al 15 settembre 1993: il giorno del cinquantaseiesimo compleanno di padre Pino, lo stesso in cui viene ucciso. Il giorno in cui la bellezza e la speranza per Palermo restano affidate alle sue mani di ragazzo, chiamato a cercare e difendere ciò che, in mezzo all'inferno, inferno non è.
Rimasta colpita dal precedente libro di questo autore, Cose che nessuno sa, ho deciso così di imbattermi in questo suo nuovo romanzo.
Beh, ecco, delusione. La trama potrebbe anche essere interessante, peccato che la resa sia banale, eccessivamente banale. Ed è un peccato, perchè l'autore non è proprio il Federico Moccia di turno, però forse si è lasciato trascinare troppo dal desiderio di essere letto da giovani non troppo propensi alla lettura. Il quindicenne medio penso possa apprezzare molto questo libro, proprio perchè un po' banalotto e leggero da leggere. Un lettore un po' più esperto, abituato a letture più impegnative, non potrà che restare deluso da questo romanzo...almeno credo.
Peccato, caro Alessandro, mi aspettavo di meglio. :boh:
Rimasta colpita dal precedente libro di questo autore, Cose che nessuno sa, ho deciso così di imbattermi in questo suo nuovo romanzo.
Beh, ecco, delusione. La trama potrebbe anche essere interessante, peccato che la resa sia banale, eccessivamente banale. Ed è un peccato, perchè l'autore non è proprio il Federico Moccia di turno, però forse si è lasciato trascinare troppo dal desiderio di essere letto da giovani non troppo propensi alla lettura. Il quindicenne medio penso possa apprezzare molto questo libro, proprio perchè un po' banalotto e leggero da leggere. Un lettore un po' più esperto, abituato a letture più impegnative, non potrà che restare deluso da questo romanzo...almeno credo.
Peccato, caro Alessandro, mi aspettavo di meglio. :boh: