Già leggendo le prime poesie della raccolta Le occasioni mi accorgo di essere entrata in un'altra atmosfera, non più legata esclusivamente alla sua regione, la Liguria, ai luoghi dove ha vissuto l'infanzia e alle esperienze ad essi legate. Non più la natura come materia indissolubile dalla umanità, destino e guida allo stesso tempo. Qui c'è la memoria e Clizia, la sua musa ispiratrice, Irma Brandeis. Montale è a Firenze in quegli anni e forse questa distanza dalla sua terra gli permette maggiore libertà di immergersi in altre esperienze e quindi di renderle in poesia.
Keepsake
Fanfan ritorna vincitore;Molly
si vende all'asta: frigge un riflettore.
Surcouf percorre a grandi passi il cassero,
Gaspard conta denari nel suo buco.
Nel pomeriggio limpido è discesa
la neve, la Cicala torna al nido.
Fatinitza agonizza in una piega
di memoria, di Tonio resta un grido.
Falsi spagnoli giocano al castello
i Briganti; ma squilla in una tasca
la sveglia spaventosa.
Il Marchese del Grillo è rispedito
nella strada; infelice Zeffirino
torna commesso; s'alza lo Speziale
e i fulminanti sparano sull'impiantito.
I Moschettieri lasciano il convento,
Van Schlisch corre in arcioni, Takimini
si sventola, la Bambola è caricata.
(Imary torna nel suo appartamento).
Larivaudière magnetico, Pitou
giacciono di traverso. Venerdì
sogna l'isole verdi e non danza più.