Denni
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The Danish Girl racconta la storia della prima persona ad essersi sottoposta ad un intervento chirurgico per cambiamento di sesso. Einar Wegener, famoso pittore danese, decide di aiutare la moglie Gerda, anche lei pittrice, posando per lei vestito da donna. I due decidono per scherzo di continuare il travestimento anche in pubblico, ad una serata, dove Einar si presenterà completamente vestito e truccato da donna, fingendosi la cugina in visita di se stesso. E' così che ha inizio la storia.
Sono uscita dal cinema, così come sono entrata. Non ero colma, emozionata o scossa, come solitamente accade dopo la visione di un film che mi ha particolarmente colpito. Non ho provato nulla.
Non era necessariamente la commozione che cercavo, ma qualsiasi altro forte sentimento. Da un tema di questa portata mi aspettavo un film più coraggioso, invece l'ho trovato solo melodrammatico.
Se tutto il film avesse avuto la forza della scena di Einar davanti allo specchio, forse lo avrei trovato più azzeccato. Solo davanti a quella scena si è provata una vera emozione, e soprattutto imbarazzo, penso che quasi tutti gli spettatori siano rimasti un pò turbati, ed è questo secondo me quello che il film doveva fare. Far storcere il naso, provocare imbarazzo, provocare domande, perchè è questo che la transessualità fa, non fa solo piangere. E' qualcosa di troppo vasto, troppo complesso, per ridurlo in un film drammatico ordinario. Credo che abbia banalmente commosso, che abbia assunto le classiche tinte di un classico film drammatico senza lasciare impronte.
Facendo eccezione per la scena che ho già nominato, non ricordo quasi più nulla, non mi è rimasto impresso qualcosa in particolare, nessun sentimento. A mio parere è un film facilmente dimenticabile.
Inoltre non ho ben capito il motivo delle inquadrature, che non erano semplici ma incasinavano un pò le dimensioni. Boh, un particolare tecnico buttato un pò lì a caso.
Qualcuno lo ha visto?
Sono uscita dal cinema, così come sono entrata. Non ero colma, emozionata o scossa, come solitamente accade dopo la visione di un film che mi ha particolarmente colpito. Non ho provato nulla.
Non era necessariamente la commozione che cercavo, ma qualsiasi altro forte sentimento. Da un tema di questa portata mi aspettavo un film più coraggioso, invece l'ho trovato solo melodrammatico.
Se tutto il film avesse avuto la forza della scena di Einar davanti allo specchio, forse lo avrei trovato più azzeccato. Solo davanti a quella scena si è provata una vera emozione, e soprattutto imbarazzo, penso che quasi tutti gli spettatori siano rimasti un pò turbati, ed è questo secondo me quello che il film doveva fare. Far storcere il naso, provocare imbarazzo, provocare domande, perchè è questo che la transessualità fa, non fa solo piangere. E' qualcosa di troppo vasto, troppo complesso, per ridurlo in un film drammatico ordinario. Credo che abbia banalmente commosso, che abbia assunto le classiche tinte di un classico film drammatico senza lasciare impronte.
Facendo eccezione per la scena che ho già nominato, non ricordo quasi più nulla, non mi è rimasto impresso qualcosa in particolare, nessun sentimento. A mio parere è un film facilmente dimenticabile.
Inoltre non ho ben capito il motivo delle inquadrature, che non erano semplici ma incasinavano un pò le dimensioni. Boh, un particolare tecnico buttato un pò lì a caso.
Qualcuno lo ha visto?