Grazie Susan per la tua partecipazione.
L'Orfeo di Monteverdi (differente da "Orfeo e Euridice" di Gluck) è per me di un fascino antico unico.
Non amo molto il periodo musicale, e artistico in generale, barocco ma quest'opera lirica dal punto di vista musicale mi piace moltissimo, la musica l'ho trovata in perfetta sintonia con lo stato d'animo dei personaggi.
Amo quest'opera perché mi ricorda la tragedia greca dove grande importanza veniva data alla musica e alla sua forza benefica allo spirito umano, infatti un grande ruolo ricopriva il coro, qui rappresentato da pastori, ninfe e spiriti infernali ma nello stesso tempo ci sono richiami alla divina commedia dantesca come quando la dea speranza lo abbandona davanti alla porta d'ingresso degli inferi e Orfeo incontra Caronte, inoltre Orfeo viene punito perché ha peccato di presunzione credendo che la bellezza della sua musica avesse sconfitto i tartarei numi e perché non si fida della loro promessa, e in questo mi ricorda il giudizio dantesco.
Dalla tragedia greca il regista riprende la scenografia bucolica (i boschi di Tracia nel prologo e nell'epilogo), e una scenografia semplice ma di forte impatto emotivo col contrasto di buio e luce nel terzo e quarto atto ambientato negli inferi, ma dalla tragedia greca riprende anche i movimenti lenti, l'espressione contenuta delle emozioni, è la musica a fare da protagonista e a sottolineare i vari momenti emotivi ed è veramente bella, gli strumenti utilizzati sono vari e hanno dei suoni per me stupendi.