LettriceBlu
Non rinunciare mai
Trama:
Dopo il successo internazionale di Scrivere è un mestiere pericoloso e Non ditelo allo scrittore, Alice Basso torna con un nuovo romanzo che ha per protagonista Vani, la ghostwriter più amata dai lettori. In La scrittrice del mistero la troviamo alle prese con un caso da risolvere che la riguarda molto da vicino e che riporterà a galla sentimenti ed emozioni apparentemente sopite. Qualcuno infatti minaccia di morte l’ex fidanzato di Vani, il Riccardo che si era fatto odiare nei romanzi precedenti. Nonostante tutte le cose cattive che la scrittrice gli ha augurato, ora cerca di aiutarlo e al suo fianco ci sarà sempre il commissario Berganza con cui Vani ha finalmente iniziato una storia d’amore che vacilla nella loro estrema difficoltà di dichiararsi, ma che ha spiccato il volo. Vani allora non può troppo sbilanciarsi e non può perdere l’amore e il rispetto di questo commissario con la sigaretta sempre in bocca e il mistero tra le dita. L’unica cosa che può fare è chiedere aiuto a Berganza e cercare di salvare Riccardo liberando il cuore dal passato senza immergersi troppo negli abissi dell’animo umano. Per farlo i libri salveranno un’altra volta la protagonista creata dalla penna di Alice Basso, mettendo a nudo la mente e i piani criminali di qualcuno di molto potente, che sembra proprio uscito da uno dei libri che Vani deve scrivere al posto di coloro che si dichiarano veri scrittori. Tra letteratura, noir e storia d’amore, La scrittrice del mistero è un romanzo che conquisterà nuovamente le librerie di tutto il mondo.
Commento: recensire questa quarta, meravigliosa avventura di Vani Sarca senza fare spoiler è durissimo. Posso solo dire che questo è principalmente un libro sull’amore in tutte le sue forme, più o meno sane, più o meno belle, più o meno vissute. Come già mi è capitato con gli altri libri, la trama rende ben poco ciò che effettivamente la storia contiene, anzi in qualche caso mi azzardo a dire che lo interpreta proprio male.
Che lo dico a fare, ormai gli affezionati lo sanno bene, Alice Basso ha un modo di scrivere capace di far ridere alle lacrime e commuovere di tenerezza nel giro di una manciata di parole, perfetto per accompagnarci nella turbolenta vita di Vani, che in pochissimi giorni subirà parecchi stravolgimenti e scossoni. Se con il terzo romanzo avete creduto che il processo di crescita dei personaggi si sia finalmente concluso scordatevelo: è qui che cominciano le vere montagne russe, e Vani non è affatto l’unica a sperimentarne gli effetti. In certi particolari punti del racconto mi è sembrato di assistere a un mondo a testa in giù, al quale però non saremo mai potuti giungere senza tutto ciò che c’è stato prima. Per spiegarmi meglio: è come se i primi tre libri siano stati tutti una grande e fantastica introduzione, che ci ha portati poi alla vera svolta con questo capitolo della serie. Devo ammettere che, sebbene preferisca le cose come stanno adesso, mi mette già un’enorme tristezza pensare che questa svolta porta con sé un inevitabile sapore di conclusione imminente, che vorrei non arrivasse mai, ma allo stesso tempo ritengo meritatissima per questi personaggi.
Essendo un’amante di gialli e thriller (anche se ancora troppo ignorante in materia), non posso non aver adorato i numerosi riferimenti a moltissimi autori che di questi generi hanno fatto la storia, alcuni dei quali amo alla follia (CofcofDeavercofcof), così come a “accorgimenti” tecnici sul processo di creazione che sta dietro a un poliziesco di successo, che noi lettori neanche ci sognamo sia così complicato (ovviamente non per Vani) e che poi l’autrice si diverte quasi a smentire con il caso del libro.
Tra l’altro provo anche un certo odio per l’autrice a questo proposito, derivato dal fatto che la mia lista dei libri da leggere è aumentata di parecchio, grazie ad alcuni autori e personaggi citati che sembrano davvero interessanti.
P.S.: parola d’ordine Crampo!
Dopo il successo internazionale di Scrivere è un mestiere pericoloso e Non ditelo allo scrittore, Alice Basso torna con un nuovo romanzo che ha per protagonista Vani, la ghostwriter più amata dai lettori. In La scrittrice del mistero la troviamo alle prese con un caso da risolvere che la riguarda molto da vicino e che riporterà a galla sentimenti ed emozioni apparentemente sopite. Qualcuno infatti minaccia di morte l’ex fidanzato di Vani, il Riccardo che si era fatto odiare nei romanzi precedenti. Nonostante tutte le cose cattive che la scrittrice gli ha augurato, ora cerca di aiutarlo e al suo fianco ci sarà sempre il commissario Berganza con cui Vani ha finalmente iniziato una storia d’amore che vacilla nella loro estrema difficoltà di dichiararsi, ma che ha spiccato il volo. Vani allora non può troppo sbilanciarsi e non può perdere l’amore e il rispetto di questo commissario con la sigaretta sempre in bocca e il mistero tra le dita. L’unica cosa che può fare è chiedere aiuto a Berganza e cercare di salvare Riccardo liberando il cuore dal passato senza immergersi troppo negli abissi dell’animo umano. Per farlo i libri salveranno un’altra volta la protagonista creata dalla penna di Alice Basso, mettendo a nudo la mente e i piani criminali di qualcuno di molto potente, che sembra proprio uscito da uno dei libri che Vani deve scrivere al posto di coloro che si dichiarano veri scrittori. Tra letteratura, noir e storia d’amore, La scrittrice del mistero è un romanzo che conquisterà nuovamente le librerie di tutto il mondo.
Commento: recensire questa quarta, meravigliosa avventura di Vani Sarca senza fare spoiler è durissimo. Posso solo dire che questo è principalmente un libro sull’amore in tutte le sue forme, più o meno sane, più o meno belle, più o meno vissute. Come già mi è capitato con gli altri libri, la trama rende ben poco ciò che effettivamente la storia contiene, anzi in qualche caso mi azzardo a dire che lo interpreta proprio male.
Che lo dico a fare, ormai gli affezionati lo sanno bene, Alice Basso ha un modo di scrivere capace di far ridere alle lacrime e commuovere di tenerezza nel giro di una manciata di parole, perfetto per accompagnarci nella turbolenta vita di Vani, che in pochissimi giorni subirà parecchi stravolgimenti e scossoni. Se con il terzo romanzo avete creduto che il processo di crescita dei personaggi si sia finalmente concluso scordatevelo: è qui che cominciano le vere montagne russe, e Vani non è affatto l’unica a sperimentarne gli effetti. In certi particolari punti del racconto mi è sembrato di assistere a un mondo a testa in giù, al quale però non saremo mai potuti giungere senza tutto ciò che c’è stato prima. Per spiegarmi meglio: è come se i primi tre libri siano stati tutti una grande e fantastica introduzione, che ci ha portati poi alla vera svolta con questo capitolo della serie. Devo ammettere che, sebbene preferisca le cose come stanno adesso, mi mette già un’enorme tristezza pensare che questa svolta porta con sé un inevitabile sapore di conclusione imminente, che vorrei non arrivasse mai, ma allo stesso tempo ritengo meritatissima per questi personaggi.
Essendo un’amante di gialli e thriller (anche se ancora troppo ignorante in materia), non posso non aver adorato i numerosi riferimenti a moltissimi autori che di questi generi hanno fatto la storia, alcuni dei quali amo alla follia (CofcofDeavercofcof), così come a “accorgimenti” tecnici sul processo di creazione che sta dietro a un poliziesco di successo, che noi lettori neanche ci sognamo sia così complicato (ovviamente non per Vani) e che poi l’autrice si diverte quasi a smentire con il caso del libro.
Tra l’altro provo anche un certo odio per l’autrice a questo proposito, derivato dal fatto che la mia lista dei libri da leggere è aumentata di parecchio, grazie ad alcuni autori e personaggi citati che sembrano davvero interessanti.
P.S.: parola d’ordine Crampo!