234° MG - Il patto col fantasma di Charles Dickens

Shoshin

Goccia di blu
https://ed.ted.com/lessons/why-should-you-read-charles-dickens-iseult-gillespie

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Minerva6

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Finito anche io. Ripasso appena riesco per il mio commento.
 

bonadext

Ananke
Per quanto riguarda la sorella, io avrei capito che il protagonista aveva una sorella amatissima, andata in sposa al suo amico fraterno, e che poi è morta. Avrei anche capito che lo studente ammalato è il figlio della sorella morta (ma non sono sicura di aver capito bene, e qui ritorna la "confusione" della trama, o forse la mia scarsa capacità di concentrazione in questo periodo).

Grazie per la delucidazione! In effetti anche la storia dello studente malato è poco chiara, e io non ci ho capito niente :mrgreen:
 

Spilla

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Dickens è forse il primo ad aprire il sipario sulla condizione dei bambini di estrazione proletaria che vivono nell’ambiente urbano della prima rivoluzione industriale. Denuncia l’umiliante condizione dei carcerati e le contraddizioni del sistema scolastico dell’epoca. Racconta, con finta leggerezza, il proliferare della delinquenza nei quartieri periferici della grande città e il processo di corruzione in cui sono inseriti innocenti, soprattutto bambini e giovani donne, se ignorati dagli strati “alti” della popolazione e privati dell’istruzione, che li condurrebbe a diventare validi membri di quella società che prima li esclude, poi li disprezza. Dickens sferza il perbenismo e denuncia l’origine truffaldina di tanta stimata ricchezza della classe media.
Lo stile buonista, a volte zuccheroso, gli consente di vendere molto (i debiti erano sempre in agguato) ma soprattutto di raggiungere fasce incredibilmente ampie della popolazione. La sua prosa “semplice” mette a fuoco problemi e disagi e contribuisce a formare una nuova consapevolezza nelle plebi urbane. E mi pare non sia poco :wink:

Bou, non sentirti in colpa:wink:, parlare del caro vecchio Charles è sempre un piacere :mrgreen:

Qweedy, per una sostenitrice dei diritti umani come te conoscere questo “iniziatore” dovrebbe essere interessante. Ma dovresti leggere i romanzi, non i racconti di fantasmi :wink:
 
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Minerva6

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Grazie per la delucidazione! In effetti anche la storia dello studente malato è poco chiara, e io non ci ho capito niente :mrgreen:

Però mi sembra che lo studente dica il cognome della mamma al chimico quindi non credo fosse la sorella :?. E poi avevo capito che era ancora viva :??.
Può darsi che la sorella fosse la prima moglie dell'amico oppure che si dovevano sposare ma poi lei è morta a causa sua. In effetti non è chiaro.
E bou non viene ad illuminarci :mrgreen:.
 

Minerva6

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Finito anche io. Ripasso appena riesco per il mio commento.

Non sono rimasta colpita dallo stile di Dickens, l'ho trovato poco scorrevole e chiaro, con troppe ripetizioni che mi hanno annoiata, però di certo l'edizione Newton non è stata di aiuto. Nonostante ciò voglio riprovare con un romanzo, solo allora potrò dare un parere definitivo su questo scrittore.
La storia dei ricordi tristi che vengono eliminati dal fantasma mi è piaciuta, però mi sono persa con i personaggi. Io addirittura avevo capito che il fantasma era quello dell'ex amico, invece poi si scopre che è vivo.
Per ora posso dire che preferisco il Dosto, quando parla lui di miseria e degrado sociale riesco a capire tutto ed anche quando qualcosa mi è sfuggita ho sempre trovato delle traduzioni davvero appassionanti.
 

qweedy

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Io addirittura avevo capito che il fantasma era quello dell'ex amico, invece poi si scopre che è vivo.

Il fantasma è il tema del doppio, frequente nella letteratura ottocentesca.

Però mi sembra che lo studente dica il cognome della mamma al chimico quindi non credo fosse la sorella :?. E poi avevo capito che era ancora viva :??.
Può darsi che la sorella fosse la prima moglie dell'amico oppure che si dovevano sposare ma poi lei è morta a causa sua. In effetti non è chiaro.
E bou non viene ad illuminarci :mrgreen:.

La sorella è morta, sono abbastanza sicura. Ma non dice come è morta.
Non sono invece sicurissima che lo studente malato sia il figlio della sorella, anche perchè mi sembra incongruente che il protagonista non sappia che la sorella, amatissima, avesse avuto un figlio. Dovrei rileggere quella parte.

Qweedy, per una sostenitrice dei diritti umani come te conoscere questo “iniziatore” dovrebbe essere interessante. Ma dovresti leggere i romanzi, non i racconti di fantasmi :wink:

L'intuizione che nel "sociale" e nel descrivere le condizioni di vita dei poveri e dei bambini nella Londra dell'epoca possa interessarmi, l'ho avuta.
 

bouvard

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Io avevo capito che la sorella del chimico si fosse innamorata dell'amico del chimico, cosa che tra l'altro il chimico si era auspicata. Non penso che però ci sia stato il matrimonio, io penso di aver capito che il tipo se ne sia approfittato e poi l'abbia abbandonata. La sorella è morta, forse per il dolore, boh Dickens non lo dice. E il chimico ha cominciato a arrovellarsi il cervello, perché si sentiva in colpa verso la sorella in quanto aveva sperato anche lui che tra lei e l'amico nascesse qualcosa e quindi pensa di averla portata lui alla morte. Cioè se non gli avesse fatto conoscere l'amico forse la sorella non sarebbe morta. In più comincia a pensare di aver subito un torto gravissimo dall'amico che non si è comportato affatto da amico. L'amico è il padre dello studente malato, quello che alla fine comunque il chimico perdona. Anche a me era venuto il sospetto che lo studente fosse il nipote del chimico, ma neppure io mi sono spiegata come allora il chimico potesse non sapere che la sorella aveva avuto un figlio :? boh su questo punto ho le idee poco chiare anch'io :?
Comunque dai che il fantasma fosse una sorta di "coscienza" del chimico si capiva :W praticamente gli ripeteva le stesse cose che il chimico si ripeteva in continuazione da solo!
 
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Minerva6

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In realtà l'avevo capito prima che uscisse l'amico che il fantasma era un doppio del chimico, come ho scritto nell'altro post sembravo davvero tonta :mrgreen:. Però all'inizio quando viene nominato quest'amico mi ero confusa e non mi aspettavo comunque di ritrovarlo alla fine. Ho letto in maniera piuttosto distratta.
La versione dell'abbandono della sorella e della sua morte per dolore mi sembra quella più convincente. E poi avrebbe abbandonato anche la moglie e il figlio... insomma questo amico non era proprio uno stinco di santo e solo lo "spirito" del natale può aver convinto il chimico a farlo perdonare.
Comunque meno male che Dickens è stato così poco chiaro sennò qui non riempivamo manco una pagina :wink:
 

Minerva6

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Nel mettere il libro tra quelli letti sul lettore ebook ho trovato questa nota divertente che avevo segnato... Quando dice che il figlio dei Tetterby storpia il nome giornale in giarnale, gernale e giurnale io ho pensato a quella specie di filastrocca su Garibaldi che fu ferito che da bambini si cambiava con tutte le vocali, tipo Garabalda fa farata oppure Gurubuldu fu furutu :mrgreen:. Chi la conosce?
 

Spilla

Well-known member
Nel mettere il libro tra quelli letti sul lettore ebook ho trovato questa nota divertente che avevo segnato... Quando dice che il figlio dei Tetterby storpia il nome giornale in giarnale, gernale e giurnale io ho pensato a quella specie di filastrocca su Garibaldi che fu ferito che da bambini si cambiava con tutte le vocali, tipo Garabalda fa farata oppure Gurubuldu fu furutu :mrgreen:. Chi la conosce?

Io!:mrgreen:
Fa coppia con quella dei trecinesi con il contrabbasso :mrgreen:
 

bonadext

Ananke
Finito! Mah, insomma non è niente di che, come viene spiegato anche nell'introduzione è un racconto molto simile a Canto di Natale, l'ho trovato leggibile (anche se molto confusionario) ma niente di memorabile. I racconti natalizi di Dickens sono un po troppo sdolcinati e buonisti per i miei gusti :mrgreen: speravo in qualcosa di più cupo e oscuro :boh:
 
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