L'ho proposto perché mi colpì, la prima volta che lo vidi, per un aspetto visuale. Poi però lessi un'annotazione importante: che il pittore nel corso della sua vita fu costretto, in un paio di occasioni, a lasciare la città in cui si trovava per un'improvvisa epidemia (mi sembra si trattasse di colera, ma non ne sono sicuro). Ecco, alla luce di questa informazione quell'immagine simbolica mi ha fatto pensare. É una rappresentazione di un evento che noi, per fortuna, non abbiamo mai vissuto. Da noi ormai si fanno titoli allarmistici per il morbillo e l'influenza, ci spaventano persino malattie con un tasso di mortalità bassissimo. Ecco, quel quadro mi fa capire cosa può significare trovarsi nel bel mezzo di un'epidemia in cui i decessi sono giornalieri e le conseguenze del male non sono una settimana a letto con la febbre ma qualcosa di molto peggio. Un'immagine infernale, sicuramente molto simbolica, forse ingenua, ma spaventosamente reale per chi si è trovato in mezzo a epidemie infettive di malattie mortali.