Ondine
Logopedista nei sogni
C'è anche una foto di Charlotte seduta davanti al mare mentre dipinge a Villefranche-sur-Mer, nel sud della Francia.
In questo dipinto dipinge se stessa proprio mentre dipinge davanti al mare, credo che il mare le desse la calma che le occorreva per raccontare tutta la sua vita.
Questo dipinto si intitola "epilogo" probabilmente perché sapeva che quei giorni passati in quel luogo erano gli ultimi della sua vita e nella sua graphic novel descrive con queste parole questo dipinto:
Su una rupe là in alto crescono alberi del pepe... dolcemente il vento ne muove le foglioline argentee. Giù in basso si dissolvono le schiume - nell’infinita distesa del mare. Schiume, sogni - sogni miei su una terra azzurra, che cosa riuscite sempre a costruirvi di nuovo e luminoso da tanta pena e dolore. Chi vi ha dato il diritto? Sogno, parlami - e di chi sei il servo? Perché mi salvi? Su una rupe là in alto crescono alberi del pepe. Dolcemente il vento ne muove le foglioline argentee.
La pittura vista dai suoi occhi come salvezza, come pace.
Mi piace la scelta dell'azzurro e le varie sfumature del rosso, anche il giallo era uno dei suoi colori preferiti.
Con Charlotte ho avuto conferma di quanto io preferisca una pittura così poco attenta alla perfezione formale per dare risalto all'emotività, un'emotività non traboccante ma che si pone in equilibrio tra realtà e sogno, proprio come il titolo del suo moderno e personalissimo Singspiel "Vita? O Teatro?".
Ho letto che la tecnica di pittura usata da Charlotte si chiama "guazzo" cioè un tipo di colore a tempera reso più pesante e opaco con l'aggiunta di un pigmento bianco mescolato con la gomma arabica (il risultato è appunto un colore più coprente e più opaco rispetto al normale colore a tempera), non ne avevo mai sentito parlare prima.
In questo dipinto dipinge se stessa proprio mentre dipinge davanti al mare, credo che il mare le desse la calma che le occorreva per raccontare tutta la sua vita.
Questo dipinto si intitola "epilogo" probabilmente perché sapeva che quei giorni passati in quel luogo erano gli ultimi della sua vita e nella sua graphic novel descrive con queste parole questo dipinto:
Su una rupe là in alto crescono alberi del pepe... dolcemente il vento ne muove le foglioline argentee. Giù in basso si dissolvono le schiume - nell’infinita distesa del mare. Schiume, sogni - sogni miei su una terra azzurra, che cosa riuscite sempre a costruirvi di nuovo e luminoso da tanta pena e dolore. Chi vi ha dato il diritto? Sogno, parlami - e di chi sei il servo? Perché mi salvi? Su una rupe là in alto crescono alberi del pepe. Dolcemente il vento ne muove le foglioline argentee.
La pittura vista dai suoi occhi come salvezza, come pace.
Mi piace la scelta dell'azzurro e le varie sfumature del rosso, anche il giallo era uno dei suoi colori preferiti.
Con Charlotte ho avuto conferma di quanto io preferisca una pittura così poco attenta alla perfezione formale per dare risalto all'emotività, un'emotività non traboccante ma che si pone in equilibrio tra realtà e sogno, proprio come il titolo del suo moderno e personalissimo Singspiel "Vita? O Teatro?".
Ho letto che la tecnica di pittura usata da Charlotte si chiama "guazzo" cioè un tipo di colore a tempera reso più pesante e opaco con l'aggiunta di un pigmento bianco mescolato con la gomma arabica (il risultato è appunto un colore più coprente e più opaco rispetto al normale colore a tempera), non ne avevo mai sentito parlare prima.