Ho cominciato a leggere dagli articoli che per primi hanno catturato la mia attenzione, dagli argomenti trattati che più mi coinvolgono, per cui posso dire che, al momento, mi hanno emozionato tantissimo, in ordine di impaginazione: Chandra Livia Candiani, la sua ricerca di silenzio, di meditazione, la sua convivenza con la frantumazione delle parole mi hanno commossa; Robert Walser, non lo conoscevo e sono rimasta piacevolmente colpita dal senso di sollievo e benessere che la natura gli provoca permettendogli di sopravvivere all’estraniamento dal mondo esterno; La forma della voce, tematica che a me interessa molto ed è stato anche interessante leggere il contrasto presente nella cultura giapponese tra la timida sensibilità delle frasi e dei gesti e la manifesta esaltazione delle emozioni; A spasso per il mondo, un viaggio fisico ma soprattutto interiore, una ricerca e un modo di vivere ogni istante in piena consapevolezza, soffermandosi su ogni piccolo particolare, la voglia di non perdersi neanche un’emozione, che sia euforia o malinconia, mi ha trasmesso la non paura di guardarsi dentro e di accettare la percezione del momento, la camminata quotidiana verso il mare poi è un’immagine che da prosa si trasforma in versi per quanto è poetica; Dicono di me, ho una passione per Artemisia ed è stato un piacere leggere questa biografia trasformata sapientemente, e con un immenso lavoro di ricerca, in un monologo intimo e curatissimo nei brani scelti e più significativi; Ma come ti vesti?! mi è piaciuto moltissimo perché la figura di Maria Antonietta è indiscutibilmente affascinante e poi perché è scritto con vivacità, ricercatezza, e lascia alla fine un velo di tristezza, quindi è solo apparentemente “leggero”; Invece come intrattenimento ho letto l’intervista doppia, le domande le ho trovate divertenti, ironiche e anche impegnative, ho trovato una cura verso gli intervistati, che hanno risposto con generosità e voglia di mettersi in gioco; Casalinghi disperati mi conferma sempre di più che sia un racconto adattissimo per il teatro semi-serio, c’è un’ironia tragicomica che portata in teatro andrei a vedere senza dubbio, nel frattempo lo leggo sempre tra i primi articoli; Donna Petrosilla ha uno humor, tra ironia e sarcasmo, sorprendente ogni volta, come si può resistere ad un suo responso?! Questi gli articoli letti d’impulso, ora procedo verso gli altri a cui ho dato una veloce lettura ma il filo conduttore che avverto è la passione per quello che viene scritto, si avverte che sono argomenti scelti perché si crede in quello che si decide di scrivere e non è fatto a caso, giusto per fare un compito, ed è bellissimo questo tipo di impegno. Personalmente ringrazio ayuthaya perché il suo entusiasmo è contagioso.