264° MG - Stella distante di Roberto Bolano

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Ho finito anche io il settimo capitolo, volevo leggere l'ottavo ma sto conversando in wapp con un amico del forum che non entra da un po'. Spero di riuscire stasera, se non mi addormento. Ormai riesco a leggere solo in piedi e camminando :boh:.
Comunque mi sto spaventando perché sto trovando diverse coincidenze letterarie nei tre libri che sto leggendo in contemporanea :paura: :mrgreen:. Ora in realtà sono 2 perché uno l'ho già finito.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
8° capitolo

Arturo Belano adesso non è più solo spettatore e narratore della storia ma diventa parte attiva in quanto è l'unico in grado di poter riconoscere Wieder attraverso le opere letterarie dell'aviatore, diventa un detective letterario.
Arturo vede arrivare così a Barcellona uno dei poliziotti più famosi dell'epoca di Allende, Abel Romero, pagato non si sa da chi e consigliato da Bibiano a chiedere aiuto per l'investigazione al suo amico Belano, in quanto poeta.
La storia della ragazza che muore in ospedale e di cui forse si invaghisce il detective è un aneddoto che fa sembrare la figura del detective più umana.
C'è in queste pagine il mistero, oltre che su Wieder, anche su chi possa essere il committente dell'intera investigazione e su questo si fanno diverse congetture come è proprio di Bolano, cioè il fatto di rendere il lettore partecipe nel provare a risolvere il mistero, anche se non si sa se questo mistero sarà svelato oppure no perché l'importante è essenzialmente costruire delle ipotesi.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
9° capitolo

Siamo agli sgoccioli: Belano racconta che questa è la sua ultima trasmissione dal pianeta dei mostri.
Legge le riviste che il detective gli consegna per cercare di localizzare Wieder.
Gli autori di queste franzine (termine che non conoscevo) fanno parte della "letteratura barbara" e vendono i loro componimenti nei mercatini di libri usati nelle vie della Francia.
Tra i nomi dei vari scrittori c'è un tale Jules Defoe.
Ora sono molto curiosa e più tardi lo termino.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Terminato

Il mare ha sempre un posto molto importante per Bolano e questo è uno degli aspetti per cui amo questo autore.
L'ultimo capitolo sembra frutto di un sogno, l'ho trovato il più onirico di tutti e il narratore vive l'epilogo della storia come un sonnambulo.
Contentissima di aver letto anche questo romanzo, grazie per la condivisione.
 

francesca

Well-known member
Scusate posto un commento veloce perchè non crediate che mi sono persa per la strada.
In realtà ho finito il libro domenica.
Mah, ho sensazioni contrastanti.
Lo stile mi è piaciuto, abbastanza scorrevole, ma bello vivace, con qualche inciso di troppo che a volte ti costringe a rileggere la frase, ma anche questo ci sta e dà movimento alla narrazione.
La struttura fatta tipo scatole cinese con "storie nelle storie" anche quella mi è piaciuta.
Ma ho trovato molto difficile il comprendere veramente il senso di alcune parti, quelle che si rifanno a poeti e scrittori, che ho capito essere in parte reali in parte inventati. Forse fossi meno ignorante sui poeti citati che sono veramente esistiti, avrei potuto godere più a pieno della lettura.
Invece così mi sembra non riuscire a cogliere il contrappunto fra vero e immaginario che probabilmente era nelle intenzioni di Bolano .
O forse l'intenzione invece era proprio quella di tenere sempre il lettore in continua tensione nel cercare di capire se si sta leggendo qualcosa di vero o di inventato. In fondo lo stesso narratore spesso ammette di non sapere se quello che sta per dire è vero o no, se glielo hanno raccontato come è successo veramente, le sue spesso sono notizie di seconda mano di cui non è in grado di verificare la veridicità.

Appena finita la lettura avevo una forte sensazione di occasione persa. Come se non fossi riuscita a cogliere le innumerevoli sfaccettature di significato e piani sovrapposti che sono oltre il racconto puro e semplice. Così mi sono messa a leggere un po' di recensioni in rete e ho capito che in effetti non avevo capito niente e che stavo per archiviare Stella distante come un libricino leggero, di cui non ho capito molto.
Adesso ho davvero voglia di fermarmi e ripensarci, perchè sento che c'è molto di più e che questa lettura, forse proprio ora che è finita, ha molto da darmi.

Francesca
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
L'ho finito anche io nel primo pomeriggio ma ancora non ho trovato il tempo per commentare le parti segnate. In generale mi trovo d'accordo con Francesca, soprattutto sui poeti. Ora cercherò pure io le recensioni in rete per poter apprezzare meglio questo libricino che in fondo non mi è dispiaciuto ma che ancora ha tanti lati oscuri per me.
 

qweedy

Well-known member
Terminato anch'io

Non c’è via di uscita, per Bolaño siamo tutti sulla stessa barca, Wieder e Belano, alcuni come assassini, altri come complici passivi; il golpe e la crisi della società latino-americana fu, in realtà, un naufragio collettivo.

In Stella distante la Poesia è ancora protagonista, ma non dà più la speranza di salvezza, anzi quando Belano immagina i suoi compagni di poesia, li immagina felici, ma nessuno scrive, pubblica o legge più poesie.
E non dimentichiamo che Wieder, che incarna il Male assoluto, significa "un'altra volta", "di nuovo".

Non è mai dato sapere cosa sia verità e cosa finzione, il narratore stesso ammette di non sapere come si siano svolti realmente i fatti, per questo la lettura di questo romanzo breve è davvero spiazzante.

E forse la "stella distante" non è Wieder, non è il Cile, ma potrebbe proprio essere la verità, assolutamente irraggiungibile.

«Tutto quello che ho scritto è una lettera d’amore e un saluto alla mia generazione, a quelli che hanno scelto la militanza e la lotta e che hanno dato quel poco che avevano, la giovinezza, a una causa che per noi era la più generosa del mondo. L’intera America Latina è seminata con le ossa di questi giovani dimenticati»

P.S. Grazie Ondine per aver proposto il minigruppo, io Bolaño riesco a leggerlo solo con te!
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Vero, senza Ondine anche per me non ci sarebbe la lettura di Bolano. Il suo amore verso questo autore riesce a trasmettercelo davvero bene. Non ho ancora trovato il tempo per cercare maggiori chiarimenti ma già con i vostri commenti ho capito qualcosa in più :wink:.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Considerazioni sparse

Dopo qualche pagina mi resi conto che non ci capivo nulla. Leggevo ma le parole passavano come scarafaggi incomprensibili, indaffarati in un mondo enigmatico.

Bolano qui si rivolge a me :mrgreen:. Ma non vale solo per i suoi libri. In generale a volte mi capita perché mi distraggo quindi poi devo rileggere.

Ad un certo punto parla di eteronimi... ho pensato al mio amato Pessoa, lui infatti ne usava parecchi.
Attuale per il covid la parte in cui è consigliato ai poeti barbari di chiudersi in casa dicendo di avere una malattia contagiosa :paura:. Purtroppo per alcuni di noi però è vero in questo periodo. Se si prova ad immaginare l'umanizzazione della lettura è davvero un po' troppo forte come concetto. Erano proprio barbari :OO.
Le coincidenze con l'altro mio libro in lettura, quello di Gaarder, riguardano il mistero della morte dell'uomo dietro una porta chiusa e le pompe funebri visto che il protagonista del romanzo norvegese si imbuca ai funerali (c'è una considerazione simile sul valore del conforto ai parenti per la perdita di un loro congiunto).

Per ora ho soltanto cercato le recensioni, devo trovare il tempo per leggerle.
 
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